Che Playoff sarebbero senza Miami-New York? Sicuramente meno interessanti di quanto non
sarebbero con Mourning ed Ewing a darsi battaglia prima sul campo dell'American Airlines
Arena e poi su quello leggendario del Madison Square Garden.
Ci troviamo davanti alle due squadre che fino alle ultime tre partite di regular season si
erano affrontate per ottenere il primo posto dell'Atlantic Division, che avrebbe garantito
loro di affrontare avversari più abbordabili (Detroit non era poi così proibitiva con
Hill fuori uso) e di incontrare gli Indiana Pacers (i favoriti ad Est) solo in finale di
Conference.
E' il quarto anno consecutivo che i cammini di Heat e Knicks si incontrano nella
postseason e da sempre questo è il match più incerto di tutto il calendario della
Eastern: basti pensare che l'anno scorso New York (testa di serie numero 8) buttò fuori
Miami (testa di serie numero 1) al primo round con un sofferto 3-2 per poi capitare in
finale, con l'esito che tutti conosciamo.
Ma qual è la situazione che è venuta delineandosi quest'anno? Vediamola nel dettaglio.
Miami ha concluso la stagione con un record di 52-30, che gli è
valso il secondo titolo consecutivo dell'Atlantic, immediatamente davanti a New York
(50-32). In regular season su quattro incontri disputati, tre sono stati vinti dagli Heat
(l'ultimo dei quali con un tiro da tre a una mano allo scadere di Tim Hardaway). Duelli
sempre giocati alla morte e con uno scarto minimo, elementi confermati dai punti di media
che le due squadre hanno realizzato negli scontri diretti: 88,5 per Miami e 88,0 per New
York con percentuali che nel migliore dei casi hanno toccato appena il 43%, cifra
derivante dalla straordinaria intensità di due delle migliori difese in
zona pitturata di tutta la lega.
I lunghi degli Heat e quelli dei Knicks daranno luogo a duelli molto accesi da una
parte all'altra del campo, viste le accese rivalità che esistono ad esempio tra i due
centri, Ewing e Mourning. Il primo sta soffrendo terribilmente il peso
dell'età, comincia ad arrancare nelle situazioni di transizione ed a calare quanto a
presenza fisica. Tuttavia il suo operato non ne risente eccessivamente visto il suo
eccellente tiro da fuori ed il suo fiuto a rimbalzo che lo rendono sempre temibile.
Dall'altra sponda troviamo però un giocatore, Mourning, che
ha appena terminato la sua migliore stagione da quando è nella NBA, è dieci volte più
atletico e reattivo del suo pariruolo avversario ed ha diverse armi in attacco, non
limitandosi a segnare dopo il rimbalzo, ma mettendo anche in mostra delle devastanti
partenze in palleggio (non comuni per uno della sua stazza) ed un tiro dai cinque metri
sempre più pericoloso.
Ma se il duello dei titolari lo vince Alonzo, dobbiamo rendere conto ai Knicks di avere
probabilmente il miglior lungo di riserva nell'intero campionato: Marcus
Camby dà un consistente apporto di energia alla squadra, cattura numerosi
rimbalzi ed è una vera e propria presenza dentro l'area, come dimostrato dalle 2 stoppate
a gara fatte registrare nella regular season. Miami tenterà di rispondere con il veterano
Otis Thorpe, tutto cuore e tecnica, anche se è difficile che il suo utilizzo superi i
cinque minuti a partita.
Cosa deriva da un così acceso duello sotto i tabelloni? Ne deriva una situazione che
vede protagonisti gli esterni di entrambe le formazioni ovvero i vari
Houston, Sprewell e Ward da una parte e Hardaway, Majerle e Mashburn dall'altra. Facendo
un confronto tra i nomi citati, la supremazia di New York è evidente, potendo contare su
eccellenti tiratori, ma anche su uomini capaci di spaccare le difese con facilità
irrisoria.
Van Gundy tende sempre di più ad utilizzare contemporaneamente le due sue
stelle e questo non sembra influenzare in modo consistente il rendimento di entrambi che,
anzi, hanno modificato il loro gioco in funzione del compagno: ad oggi le doti di passatore
dei due sono migliorate rispetto all'anno passato ed inoltre la distribuzione dei tiri è
equamente spartita così se Latrell o Allan dovessero incontrare una brutta serata per
quanto riguarda le conclusioni, il compagno di ruolo potrebbe sempre cercare di rimediare.
Sul fronte della Florida, Hardaway ha avuto alcuni problemi fisici sul
finire della stagione, ma dovrebbe comunque rispondere 'presente' all'appello. Il suo
apporto è fondamentale a tutta la squadra perchè oltre ad essere un buon attaccante ed
assist man è anche il leader dello spogliatoio. Dan Majerle ormai ha una
schiena distrutta da anni di battaglie su ogni parquet d'America, sempre pronto a
difendere forte anche contro avversari cui rende molti chili e che quanto a forma fisica
lo sovrastano e non di poco. Jamal Mashburn è stato il top scorer del
primo turno, segnando contro Detroit oltre 23 punti a gara, ma, come spesso è accaduto
durante la stagione, le sue prestazioni potrebbero oscillare tra livelli di eccellenza o
di censura: in difesa l'applicazione è quasi pari a zero, ma in compenso non è da
dimenticare che se Miami è una squadra più che discreta a rimbalzo, il merito è anche
suo.
Completano il quadro generale della situazione altri quattro pedine molto importanti
nello scacchiere delle rispettive squadre. New York farà molto affidamento sia su Larry
Johnson che su Kurt Thomas, due ali piccole che contribuiscono
soprattutto in difesa con la loro straordinaria presenza fisica. In particolare ci sarebbe
qualche parola in più da spendere sul secondo: oltre la già citata forza in mezzo
all'area, in lui possiamo rimarcare ottime doti di realizzatore sia tirando che da vicino
al canestro, cosa che non si direbbe vedendo il suo ruolo esclusivamente di difensore.
Su sponda Heat non possiamo dimenticare né P.J. Brown, ala grande titolare, né
Anthony Carter, partito in quintetto durante l'assenza di Hardaway. L'esito della serie
sarà determinato anche dalle loro prestazioni e da quanto impegno metteranno in campo :
soprattutto Carter, che è un rookie, dovrà fare attenzione a gestire la palla
oculatamente perchè anche il minimo errore in una serie tirata com'è questa può costare
molto.
Il primo incontro della serie avrà per teatro la American Airlines Arena di Miami, il
prossimo 7 maggio ma ecco qui di seguito il programma completo della serie :
Gara 1 : 7 maggio, New York at Miami
Gara 2 : 9 maggio, New York at Miami
Gara 3 : 12 maggio, Miami at New York
Gara 4 : 14 maggio, Miami at New York
Gara 5 * : 17 maggio, New York at Miami
Gara 6 * : 19 maggio, Miami at New York
Gara 7 * : 21 maggio, New York at Miami
* se necessaria
Da questo calendario emerge il fatto che New York dovrà vincere almeno una delle prime
due partite in casa degli Heat per poi affrontare con più sicurezza la squadra di Pat
Riley nella grande mela dove il pubblico avrà sicuramente una certa influenza
sull'andamento delle partite. Concludendo: Miami ha vinto 3-1 la serie in regular season
ma bisogna considerare che, ad esempio, l'ultimo incontro ha visto gli Heat trionfare
solamente all'ultimo secondo dopo una gara nella quale le squadre sono andate di pari
passo. |