Questo articolo è dedicato a
Picci, morto il 10 giugno 2000 in un incidente stradale, come Sealy,
anche lui amante del basket, anche lui 30enne (Picci ti ricordi gara 7
Miami - NY ?)
Dopo la morte di Bill Musselman, assistente allenatore di Portland, stroncato da un
male incurabile durante le semifinali di conference, Minneapolis ora piange un altro
"figliastro": Malik Sealy.
Sicuramente sul piano extra-sportivo questo è un'anno che l'NBA non ricorderà
volentieri, ora che alle morti di Bill Musselman e di Bobby
Phills si è aggiunta anche quella dell'ala dei Timberwolves; ma ciò che fa più
male, a sentire chi nell'ambiente li conosceva, è stato il fatto che a lasciarci sono
stati personaggi che erano apprezzati quasi più per il loro lato umano
che per i reali risultati cestistici.
Gli onori post-mortem si sa, sono densi di apprezzamenti, intrisi di rammarico
glorificato dai ricordi belli, ed è sempre facile spendere parole dignitose su chi non
c'è più: ma per questi personaggi è diverso, di loro si è sempre è parlato in termini
di pura ammirazione anche da vivi.
Dicono che Dio chiami a se i migliori e lo fa in diversi modi: Musselman se n'è andato
dopo una terribile agonia, Phills è morto per una stupida gara di velocità che
tormenterà per sempre anche i sonni di David Wesley, per Sealy è stato ancora
differente.
La sua fine è stata decretata da Souksangouane Phengsene, un immigrato del Laos che,
ubriaco fradicio, si è immesso contromano in una strada ridotta a una sola corsia per
lavori in corso, impattando contro la jeep di Malik.
Era stata una sera fantastica quella del 19 maggio, passata al "Deja Vu" per
festeggiare il compleanno di Kevin Garnett (che si dice indossi il 21 in
onore di Sealy, da sempre suo modello di atleta) ed era certamente un 'ottimo diversivo
per dimenticare la sconfitta, seppur pronosticata, al primo turno dei playoffs contro i
Trail Blazers.
Erano ormai le 3.30 e Malik Sealy, a bordo della sua Range Rover si dirigeva verso la
sua abitazione nell'elegante sobborgo di Eden Praire, quando si è ritrovato, come già
detto, un enorme gippone Dodge venirgli contro: l'impatto è stato devastante e purtroppo
il giocatore non indossava le cinture di sicurezza, nè il suo veicolo disponeva di
airbag: la morte è sopraggiunta immediatamente, mentre "l'omicida" se l'è
cavata con ferite multiple.
Si è appreso nei giorni successivi che Phengsene aveva diversi precedenti penali per
svariate infrazioni al codice stradale, nonché per guida in stato di ebbrezza e la
percentuale di alcool trovata nel suo sangue dopo l'incidente era del 0.19, quindi 0.09
superiore al limite (mentre Sealy è risultato di 0.02 al di sotto): inutile constatare
che se questo pazzo fosse stato fermato anzitempo, forse
Figlio di una delle guardie del corpo di Malcolm X, Sealy conobbe la
sua futura moglie Lisa ai tempi dell'università a St. John's, dove ora lo piangono sia
coach Carnesecca, sia tutto lo staff per non parlare dell'ex compagno di college Jayson
Williams (ora ai Nets), considerato da sempre un fratello.
Crebbe invece alla Tolentine High School nel Bronx, che seppe
portare al titolo statale; dotato oltre che di grandi doti umane, anche di qualità
creative ha fondato una casa di moda e ha recitato tre particine in alcuni lungometraggi,
ma tutti lo ricorderanno anche per quel "simpatico" incidente che gli
capitò quando ancora vestiva la casacca dei Pacers: sceso da un taxi a New York (storica
rivale di Indiana) dimenticò a bordo il libro con gli schemi per la partita serale. Il
tassista portò così il reperto rinvenuto ad una radio locale che si prodigò a rivelarne
via etere il contenuto.
Sealy, oltre a mancare alla moglie e alla piccola "Remi" di 3 anni, mancherà
alla sua squadra, oltre che dal lato umano, anche da quello tecnico: Malik infatti, era
une delle poche alternative di una squadra fondata potenzialmente sul tiro dalla media
(jump-shooting team) e con la sua atleticità poteva spezzare le difese, era altresì
grande difensore e uomo spogliatoio,
. un po' come Bobby Phills
NotaDelWebmaster: il mio ultimo ricordo di Malik in azione
su di un campo da basket risale ad una puntata di NBA ACTION di questa primavera. Nel
Courtside Countdown, al N.1 c'era proprio l'ala dei Timberwolves, con un incredibile
tap-in vincente sulla sirena per battere i grandi Blazers a Minneapolis. L'immagine di
Malik, pazzo per la felicità e portato in trionfo dall'amico Kevin Garnett, rimarrà per
sempre nei nostri cuori. |