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Stagione 1999 / 2000


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Malik Sealy
Il nostro ricordo
di Enrico Rango

Questo articolo è dedicato a Picci, morto il 10 giugno 2000 in un incidente stradale, come Sealy,
anche lui amante del basket, anche lui 30enne (Picci ti ricordi gara 7 Miami - NY ?)


Dopo la morte di Bill Musselman, assistente allenatore di Portland, stroncato da un male incurabile durante le semifinali di conference, Minneapolis ora piange un altro "figliastro": Malik Sealy.

Sicuramente sul piano extra-sportivo questo è un'anno che l'NBA non ricorderà volentieri, ora che alle morti di Bill Musselman e di Bobby Phills si è aggiunta anche quella dell'ala dei Timberwolves; ma ciò che fa più male, a sentire chi nell'ambiente li conosceva, è stato il fatto che a lasciarci sono stati personaggi che erano apprezzati quasi più per il loro lato umano che per i reali risultati cestistici.

Gli onori post-mortem si sa, sono densi di apprezzamenti, intrisi di rammarico glorificato dai ricordi belli, ed è sempre facile spendere parole dignitose su chi non c'è più: ma per questi personaggi è diverso, di loro si è sempre è parlato in termini di pura ammirazione anche da vivi.

Dicono che Dio chiami a se i migliori e lo fa in diversi modi: Musselman se n'è andato dopo una terribile agonia, Phills è morto per una stupida gara di velocità che tormenterà per sempre anche i sonni di David Wesley, per Sealy è stato ancora differente.

La sua fine è stata decretata da Souksangouane Phengsene, un immigrato del Laos che, ubriaco fradicio, si è immesso contromano in una strada ridotta a una sola corsia per lavori in corso, impattando contro la jeep di Malik.

Era stata una sera fantastica quella del 19 maggio, passata al "Deja Vu" per festeggiare il compleanno di Kevin Garnett (che si dice indossi il 21 in onore di Sealy, da sempre suo modello di atleta) ed era certamente un 'ottimo diversivo per dimenticare la sconfitta, seppur pronosticata, al primo turno dei playoffs contro i Trail Blazers.

Erano ormai le 3.30 e Malik Sealy, a bordo della sua Range Rover si dirigeva verso la sua abitazione nell'elegante sobborgo di Eden Praire, quando si è ritrovato, come già detto, un enorme gippone Dodge venirgli contro: l'impatto è stato devastante e purtroppo il giocatore non indossava le cinture di sicurezza, nè il suo veicolo disponeva di airbag: la morte è sopraggiunta immediatamente, mentre "l'omicida" se l'è cavata con ferite multiple.

Si è appreso nei giorni successivi che Phengsene aveva diversi precedenti penali per svariate infrazioni al codice stradale, nonché per guida in stato di ebbrezza e la percentuale di alcool trovata nel suo sangue dopo l'incidente era del 0.19, quindi 0.09 superiore al limite (mentre Sealy è risultato di 0.02 al di sotto): inutile constatare che se questo pazzo fosse stato fermato anzitempo, forse…

Figlio di una delle guardie del corpo di Malcolm X, Sealy conobbe la sua futura moglie Lisa ai tempi dell'università a St. John's, dove ora lo piangono sia coach Carnesecca, sia tutto lo staff per non parlare dell'ex compagno di college Jayson Williams (ora ai Nets), considerato da sempre un fratello.

Ecco come tutti noi vogliamo ricordare Malik...Crebbe invece alla Tolentine High School nel Bronx, che seppe portare al titolo statale; dotato oltre che di grandi doti umane, anche di qualità creative ha fondato una casa di moda e ha recitato tre particine in alcuni lungometraggi, ma tutti lo ricorderanno anche per quel "simpatico"  incidente che gli capitò quando ancora vestiva la casacca dei Pacers: sceso da un taxi a New York (storica rivale di Indiana) dimenticò a bordo il libro con gli schemi per la partita serale. Il tassista portò così il reperto rinvenuto ad una radio locale che si prodigò a rivelarne via etere il contenuto.

Sealy, oltre a mancare alla moglie e alla piccola "Remi" di 3 anni, mancherà alla sua squadra, oltre che dal lato umano, anche da quello tecnico: Malik infatti, era une delle poche alternative di una squadra fondata potenzialmente sul tiro dalla media (jump-shooting team) e con la sua atleticità poteva spezzare le difese, era altresì grande difensore e uomo spogliatoio, ……. un po' come Bobby Phills…


NotaDelWebmaster: il mio ultimo ricordo di Malik in azione su di un campo da basket risale ad una puntata di NBA ACTION di questa primavera. Nel Courtside Countdown, al N.1 c'era proprio l'ala dei Timberwolves, con un incredibile tap-in vincente sulla sirena per battere i grandi Blazers a Minneapolis. L'immagine di Malik, pazzo per la felicità e portato in trionfo dall'amico Kevin Garnett, rimarrà per sempre nei nostri cuori.


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