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Certamente, in testa abbiamo sempre i Garnett, i Duncan e i Mutombo,
queste non sono novità, ma mai come quest'anno la classifica dei rimbalzisti
NBA sembra aperta a facce nuove, giocatori eterni sottovalutati o
ex-discontinui di talento. Perchè l'importante, per prendere un rimbalzo nella NBA, è
volerlo veramente, è la motivazione, l'intensità, il cuore. Altrimenti non si
spiegherebbero le triple doppie del passato di Fat Lever, e quelle del presente di Jason
Kidd, guardia di 190 centimetri scarsi, ma di grande cuore, gambe e tecnica. E voglia.
A Buck Williams, grande ala rimbalzista degli anni '80, un giorno chiesero:
"Qual'è il tuo segreto per andare così bene a rimbalzo offensivo?".
Lui rispose: "Andare, sempre."Ecco a voi, dunque, una breve carrellata dei
rimbalzisti che non ti aspetti dopo queste prime gare del campionato 1999/2000.
Jamie
Feick, 13 rimbalzi a partita, 3° assoluto.
E' la vera sorpresa di questo inizio di campionato. Partito in quintetto in seguito
all'infortunio di Jayson Williams, ha dato prova di grande energia e applicazione.
Attaccante rivedibile (per non dire tragico), fino all'anno scorso era il più classico
dei journey-man, il giocatore con la valigia. Ora i Nets se lo tengono ben stretto:
d'altra parte, è forse l'unico atleta del roster che non vuole sempre e comunque
tirare...
Jerome Williams, 11 rimbalzi a partita, 8° a pari merito.
L'ala di Detroit non si può propriamente definire una sorpresa, perchè già lo
scorso anno era salito prepotentemente alla ribalta con una lunga striscia di sue partite
tutte oltre i 10 rimbalzi. Pur senza partire in quintetto è uno dei migliori specialisti
NBA, il miglior rimbalzista della sua squadra, e forse anche l'unico a cui interessi
veramente difendere: che brutta fine per la squadra dei Bad Boys!
Sharref Abdur Rahim, 10,8 rimbalzi a partita, 10° assoluto.
Se non giocasse a Vancouver, lontano dai grandi mercati pubblicitare e dalla pur
minima chance di competere per il titolo, Shareef sarebbe oggi una delle giovani stelle
più pagate e chiaccherate. Invece pochi si ricordano che lui, oltre a tirare la carretta
per i Grizzlies in fatto di punti segnati, va a rimbalzo come pochissime altre ali piccole
riescono; e quelle che ci riescono non hanno nemmno un terzo del suo talento offensivo.
Una stella, ma deve riuscire a far crescere i compagni.
Marcus
Camby, 10,2 rimbalzi a partita, 12° assoluto.
Chi non conosce Marcus? Tutti lo hanno visto, negli scorsi playoff, trascinare New
York contro Indiana fino alla finale contro gli Spurs, come tutti lo hanno visto venire
massacrato in 1 contro 1 da Duncan... E' sempre stato un grande stoppatore, ora sembra
anche più attento ai rimbalzi, nonchè più costante a livello realizzativo. Difesa
contro il post basso? Uhm, meglio cambiare domanda...
George
Lynch, 9,4 rimbalzi a partita, 16° assoluto.
Come riesca a giocare nell'NBA questo ragazzo di 201 centimetri, senza grossi mezzi
fisici e senza particolare talento, rimane in parte un mistero. In realtà George ha
grandi fondamentali (Dean Smith docet), grande spirito di sacrificio ed intelligenza
cestistica: sa passare la palla, sa usare il corpo e sa fare un tagliafuori. Non è
poco...
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