Al di là delle parole
Luca 6: 27-29 “Ma io dico a voi che udite: Amate i vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano. Benedite coloro che vi maledicono e pregate per coloro che vi maltrattano. Se qualcuno ti percuote su una guancia, porgigli anche l'altra; e a chi ti toglie il mantello, non impedire di prenderti anche la tunica”.
Gesù non ascolta le parole, ma va oltre, capisce quello che accade veramente.
Bisogna ascoltare gli altri oggettivamente o soggettivamente? Bisogna contestualizzare sempre.
Iniziare un nuovo modo di pensare
Facciamo subito un esempio: Una persona che conosciamo viene e ci insulta. Noi come prima cosa la guardiamo con disprezzo, ci indignamo e con estrema probabilità chiudiamo il rapporto, non la salutiamo più, la evitiamo da quel giorno e non ci accorgiamo che in realtà da quel giorno la odiamo.
Ma il vero cristiano chi è? Come si distingue? Per quello che dice o quello che è?
Credo vivamente che un cristiano debba conoscere e sapere bene la differenza tra quello che uno dice e quello che uno prova dentro.
Troppo spesso tendiamo a soffermarci sulle parole di una persona più che sulle parole non dette.
In genere diciamo che solo Dio può conoscere i cuori, quindi noi ascoltiamo solo quello che la persona dice, ma in realtà possiamo recepire molto di più.
Il Linguaggio
Il linguaggio è il nostro modo di comunicare cose interiori. Noi, però, tendiamo quasi esclusivamente a seguire le parole, dimenticando che parallelamente ci sono altri messaggi.
1) Parole
2) Emozioni (tono della voce)
3) Linguaggio del corpo
Riprendiamo l’esempio di prima. Questa persona viene da noi arrabbiata e qual’è la nostra prima reazione?
Paura, poi decidiamo come difenderci, se con l’esclusione o l’aggressività.
Non ci manca però qualcosa?
Nell’uomo naturale manca qualcosa che invece appartiene a Cristo. Cos’è? La pietà.
Abbiamo capito due cose:
1) L’aggressività nasce dalla paura
2) Il cristiano davanti all’aggressività reagisce con la pietà
Perché la pietà?
Perché tutte le persone hanno un linguaggio interiore basato sempre su poche emozioni. Quella più importante è l’amore.
La mancanza d’amore crea solitudine, vuoto. Ogni persona che aggredisce lo fa perché ha tanta paura.
Le azioni dell’uomo naturale si possono ridurre a questi elementi:
1) Cercare di essere amati
2) Paura
3) Sofferenza
Ognuno reagisce in maniera diversa nel cercare di compensare a questi tre elementi.
Le persone che ci odiano e ci aggrediscono hanno bisogno di essere amate.
Alla luce di questo rileggiamo la parte centrale del testo iniziale:
“Amate i
vostri nemici; fate del bene a coloro che vi odiano. Benedite
coloro che vi maledicono e pregate per coloro che vi maltrattano”.
L’insegnamento di Cristo include tre incarichi affidati al
vero cristiano:
1) Fate
del bene
2) Benedite
3) Pregate
Applichiamolo all’esempio di prima:
La persona viene e ci aggredisce verbalmente offendendoci.
Alla luce dei tre “ordini” morali di Cristo, possiamo ignorarli da quel giorno in poi? No, contraddice tutti e tre i punti.
Possiamo allora rispondere con aggressività e indignarci? No, anche qui i tre punti vengono contraddetti.
Allora cosa dobbiamo fare? Amare. L’amore mi porterà a fare del bene, benedire e pregare per questa persona.
Benedire? Si, benedire non vuol dire augurare che quella persona prosperi nel male, ma proprio il contrario, che Cristo possa essere più vicino a quella persona, aiutandola a guarire dalle mancanze interiori elencate prima. Questo viene fatto in preghiera.
Conclusione
Ogni paura viene attenuata
dall’amore.