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La formica e l'albero


C'era un grande parco naturale dove c'erano tanti alberi e bei prati verdi. La natura mostrava tutta la sua bellezza ed era piena di tanti colori e profumi. C'era un albero che era cresciuto sul bordo di uno stagno ed i suoi lunghi rami si estendevano qualche metro sopra l'acqua. C'era una formica che passeggiava per il parco e quando vide l'albero iniziò a salirci sopra, nonostante gli avessero detto di non andarci. Passeggiò su un ramo di quelli sospesi sopra lo stagno, ma sporgendosi troppo, cadde di sotto. Cadendo, però non finì nell'acqua, ma sulla foglia di una pianta acquatica che galleggiava a pochi centimetri dal bordo dello stagno. La formichina era ancora viva, ma girando per tutta la foglia si accorse che era bloccata su quella foglia, non poteva andare da nessuna parte, perché era circondata dall'acqua e la formica non sapeva nuotare. Inoltre sulla foglia non c'era cibo, quindi la formica non sarebbe potuta sopravvivere molto a lungo. Ma ad un certo punto venne una folata di vento, e un filo d'erba finì proprio con un'estremità sulla foglia e l'altra sulla terra ferma, formando un ponte. Così la formica passò sul filo d'erba e ritornò sul prato del parco. Ora la formica è salva e può ancora vivere a lungo e passeggiare per tutto il parco.

Il parco è il giardino d'Eden e l'albero è quello della conoscenza del bene e del male attraverso il quale la formica, ovvero l'umanità, è caduta. Ma nonostante tutto Dio non ci ha fatti morire, siamo finiti sulla foglia, la terra così come è oggi, dove c'è sofferenza perché vediamo il male, ma possiamo ancora vedere il bene. Però Dio, il Vento, non soddisfatto, ha mandato Gesù, il filo d'erba, per fare da ponte tra l'umanità e la terra promessa, cioé il giardino che Gesù ci ricostruirà. Ora, il ponte Gesù lo ha già fatto quando è venuto 2000 anni fa, ma come la formichina, siamo noi a dover attraversare il ponte, che vuol dire accettare Gesù come nostro Salvatore da quella "foglia" che ci avrebbe fatto morire col tempo, anche se non subito come l'acqua. Perciò, impariamo a ringraziare per quello che riceviamo senza pensare che tutto ci è dovuto, perché la vita eterna che Gesù ci ha promesso è un regalo, e uno davvero grande.

Ricordati di ringrazialo dentro di te, facendogli capire che è proprio un bel regalo e che lo accettiamo con gioia.


Con affetto,
Cristian



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(www.oocities.org/cris_98/index.html)