La mia risposta ai dolori del giovane Werther

Le paranoie del giovane Guglielmo

LIBRO PRIMO

15 luglio 1771

Caro giovane Werther addolorato, che piacere è stato per me ricevere negli ultimi due mesi e mezzo le circa cinquantaquattro lettere che m’hai scritto con tale ardore. Scusa se non t’ho risposto prima ma… oh bussano alla porta … scusami ti scriverò al più presto

22 settembre 1771

Mio insistente amico, che immensa gioia m’hanno apportato le tue ultime trentotto lettere, apprendo che anche tu hai trovato l’amore, vecchio marpione. Porta i miei omaggi alla tua sposa e… oh mia nonna affetta da enfisema polmonare che giace nella stanza accanto ha bisogno di me…. scusami ti scriverò al più presto

08 novembre 1771

Ah non puoi sposarla perché è già promessa a un altro? Peccato. Dalle tue ultime ventidue lettere sono venuto a conoscenza dei tuoi propositi suicidi, hai provato con le anfetamine? Ti ringrazio per le oltre quarantuno pagine di divagazioni paesaggistiche, purtroppo abito al 6° piano e la mia finestra affaccia direttamente su un muro di mattoni, ma ciò che mi preme dirti è che… oh il mio cane sta partorendo… scusami ti scriverò al più presto

02 gennaio 1772

Come mi hai gentilmente ricordato nelle tue ultime trentuno lettere il mio cane è un maschio, ed è morto da quindici anni, ma basta parlare di me, come va con Carlotta? Tutto bene il lavoro? Volevo alcuni consigli riguardo a… oh mi sono appena accorto di essere in terribile ritardo per il ricevimento della contessa di Sto C**** (il lettore non si scomodi a ricercare i luoghi qui citati; s’è creduto bene mutare i nomi autentici dell’originale. [N.d.A.] Si sa, tuttavia, che sotto il nome di Sto C**** è adombrato il paese di Sta M******.) scusami ti scriverò al più presto

26 marzo 1772

Carlotta non la vedi più da un anno e mezzo e sono 6 mesi hai dato le dimissioni dopo che l’aver in parte rifiutato le avances sessuali del tuo datore novantaseienne ti aveva precluso ogni possibilità di fare carriera (gli incidenti e gli scontri di Werther con l’ambasciatore sono modellati sul conflitto di Jerusalem col suo superiore von Hofler)? Mi dispiace non lo sapevo, fortuna che le tue ultime sessantasei lettere m’hanno chiarito tutto. Si, è vero, la contessa di Sto C**** ha dato il suo ultimo ricevimento nel febbraio del 1734, ma te l’ho detto che ero in terribile ritardo…. oh mia moglie sta insistendo perché l’accompagni dal parrucchiere, scusami ti scriverò al più presto

11 maggio 1772

Lo so anch’io che essendo omosessuale non mi sono mai sposato e convivo da otto anni con un uomo che in quanto calvo non ha bisogno del parrucchiere, ma perché in ognuna delle tue ultime quarantaquattro lettere devi sempre cercare il pelo nell’uovo? Porta i miei omaggi a Carlotta e… oh sta iniziando a piovere (chiaro riferimento a Die fruhlingsfeier, ode di Klopstock nella quale è descritto un temporale) e devo ritirare i panni che ho steso sul balcone, scusami ti scriverò al più presto

29 agosto 1772

Anche se non ho il balcone e il mio guardaroba è composto da una tuta e una mutanda che indosso da circa tre anni e non ho mai lavato, hai torto a dubitare di me come si evince dalle tue ultime trentaquattro lettere. Peccato che non hai potuto portare i miei omaggi a Carlotta, ma capisco quanto sia difficile adesso che si è sposata, ha cambiato continente e fa finta di non conoscerti. Ma immagino che la vita ti riserva ancora un sacco di belle cose, ed è proprio di questo che vorrei discorrere infatti secondo la critica moderna… oh mi si sta bruciando l’arrosto, scusami ti scriverò al più presto

LIBRO SECONDO

30 novembre 1772

Caro amico, non immagini con che diletto ho scoperto che sei riuscito a trovare il mio nuovo indirizzo, ho cercato di avvisarti che traslocavo ma sai bene come funzionano le poste oggigiorno. Riguardo ai piacere della vita, mi dici nelle tue ultime quindici lettere ( ma chissà quante dozzine ne hai mandate al vecchio indirizzo) che hai preso la lebbra, t’hanno sfrattato e tuo madre t’ha ripudiato dopo lo scandalo a luci rosse in cui sei stato coinvolto (si, ti credo, sei innocente, è stato un complotto ordito alle tue spalle, ma chi può odiarti a tal punto?), ma la vita va avanti, perché non ti fai un bel viaggio nell’entroterra asburgico ah è vero t’hanno anche fregato il cavallo. Spesso l’alcool risolve molti problemi, potrebbe essere il tuo caso, comunque ricordati che la risposta è dentro di te (ma è sbagliata) e poi… oh Babbo Natale si è incastrato nel camino, devo dargli una mano, scusami ti scriverò al più presto

2 febbraio 1773

E si vede che da me Babbo Natale passa in anticipo, perché non sono uno sfigato come te!!! Ma perché non devi mai credermi? Nelle tue ultime settantatre lettere mi sproni a risponderti più celermente, ma sai, il lavoro e la famiglia non mi danno un minuto libero. Anche se ciò mi renderà eternamente infelice devo confessarti di non essere degno delle tue missive, e forse (sia ben inteso lo dico nel tuo interesse) faresti meglio a scrivere a un altro giovane amico, almeno per un pò, finchè non avrò più tempo da dedicarti, al massimo ti faccio uno squillo… oh scusa ma è arrivato il mio istruttore di surf

15 agosto 1773

Nelle ultime centoundici lettere mi chiedi come faccio ad essere occupato dal lavoro, poiché sono disoccupato da 21 anni, e dalla famiglia, visto che oltre che frocio sono pure impotente e orfano, e a che mi serve un istruttore di surf visto che sono paraplegico e il mare più vicino dista millecinquecento chilometri, inoltre mi spieghi con molta premura che il telefono non è ancora stato inventato (ma ormai mancano pochi decenni, abbi fiducia). E se proprio vuoi saperlo domani parto per i Caraibi con Carlotta, dirai "ma non sei omosessuale?", si ma lei è un UOMO e… oh scusa ma Cocca (ma come da te non si faceva chiamare così?) vuole che lo spalmi di mascarpone

EPILOGO

Alla duecentoseiesima lettera di Werther che voleva un consiglio sulla ricetta del maiale in salsa tartara, Guglielmo si tolse la vita imprecando frasi ingiuriose sugli antenati del giovane amico. Werther gli dedicò un epitaffio di ottocentoventisette pagine che inviò a Carlotta la quale, nel frattempo, era fuggita a Casablanca con i soldi che Guglielmo aveva ricavato vendendo armi ai nazisti.

Due anni dopo, quando anche il postino rifiutò il suo amore, Werther si suicidò dopo aver trascritto le sue volontà in un testamento composto da dodici libri che inviò al suo notaio di fiducia, che aveva appunto finito la legna per il caminetto.