DIBATTITO ALLA CAMERA SULLA PAR CONDICIO

DICHIARAZIONE DI VOTO DELL'ON. FABIO MUSSI  
(Presidente Gruppo Democratici di Sinistra L'Ulivo)

   Signor Presidente, le regole sono opportunità ed, effettivamente, sono anche limitazioni;  esse tracciano il confine tra ciò che si può e ciò che non si può fare, tra il lecito  e l'illecito.
   La democrazia è un sistema di regole e un qualche sistema di regole ha sempre riguardato  anche la comunicazione politica, già nel periodo dell'oralità e della stampa: non  si può diffamare; non si possono affiggere manifesti elettorali fuori dagli spazi,  nelle chiese, nei luoghi pubblici; non si possono gettare volantini dagli aerei e  dalle macchine, né, il giorno del voto, si possono distribuire fuori dai seggi; non  si può più parlare dopo la mezzanotte dell'ultimo giorno di campagna elettorale in  piazza o, prima dell'ultimo giorno, negli orari riservati ad altri; non si possono  distribuire manifesti e volantini privi del nome del committente e dello stampatore.  Vedete quanti "non si può" al servizio della libertà, non della censura (Applausi  dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo).   

Vedete, colleghi del Polo, confesso che mi interessa e mi intriga un po' quest'idea  estrema, apparentemente anarchica e libertaria, ma sostanzialmente, consentitemi,  primitiva e regressiva della libertà intesa come pura licenza; si tratta di un'idea  sulfurea, suggestiva, da bassifondi della civiltà giuridica moderna.   
No, la libertà e la civiltà umana si costituiscono attraverso la legge, non in sua  assenza. La libertà non è arbitrio, legge del più forte: per un liberale questo dovrebbe  essere un credo assoluto. 

È evidente, cari colleghi, che, con lo sviluppo delle tecniche, alle regole della  comunicazione politica a mezzo stampa si sono aggiunte, via via, quelle della comunicazione  radiotelevisiva. "Avete scoperto, dopo le elezioni europee, l'urgenza?". No, caro  onorevole Fini, perché la norma sulla par condicio era originariamente nel testo  del progetto di legge n. 1138 di riordino del sistema radiotelevisivo; abbiamo "tirato  fuori" tale norma anche su richiesta dei vostri capigruppo e dei vostri gruppi. È  in discussione questa norma  ma ecco il grido: regime, fine della libertà, colpo  di Stato! Sono parole irresponsabili  , leggerezze.   Ecco, però, quando si arriva al voto, il contrordine in extremis.

Cito una dichiarazione  di Berlusconi: "Va bene, gli spot si possono anche vietare" - ed ecco caduto il castello  di carte della campagna contro il regime - "purché gli spazi siano distribuiti con  un proporzionale puro, sostanzialmente riservati ai partiti già esistenti". Per noi  andrebbe di lusso... ...perché siamo il gruppo parlamentare più ampio. "Gli spot  comprateli, visto che avete i soldi del finanziamento pubblico". No, noi i soldi  del finanziamento pubblico non li vogliamo dare a lei perché ci possa fare un'altra  parte della sua campagna elettorale  Ma il grido artificiale, vedete, s'infrange  e si è infranto, come le onde del mare sulle opposte scogliere, contro l'obiezione  semplice semplice: se questo è comunismo, stalinismo, gulag, totalitarismo, com'è  che esistono leggi anti-spot in Spagna, in Francia, in Svezia, in Norvegia, in Danimarca,  in Germania
(Applausi dei deputati del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo),
insomma in quasi tutte le democrazie liberali europee? Hanno preso il potere i bolscevichi  nottetempo?   
Onorevole Selva, lei ha citato gli slogan brevissimi della campagna elettorale tedesca.  Li ha citati in tedesco; consenta che io ricambi della legge della Repubblica federale  tedesca.
Al punto 7 della legge si dice werbung politischer, weltanschaulicher oder  religioser Art ist unzulassig (Applausi polemici dei deputati del gruppo di Forza  Italia). Selva, è la legge tedesca! Tale frase ha il seguente significato: la propaganda  di tipo... (Commenti)  

PRESIDENTE. Colleghi, queste urla non vi giovano. È chiaro? Quindi, smettetela! 

FABIO MUSSI. Lasci fare, Presidente, è bene che la gente veda in televisione (Proteste  dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza nazionale).   Dicevo che il significato è il seguente: la propaganda di tipo politico, ideologico,  religioso (anzi, meglio: la pubblicità) non è concessa, non è ammessa!  

Una volta l'onorevole Berlusconi ha risposto: va bene, se è così vuol dire che arretrata  è l'Europa. Io penso che arretrato sia lei, non l'Europa.  Regime?  
Berlusconi perseguitato politico? Vediamo: tre reti nazionali, concessionarie di  un bene di proprietà pubblica, l'etere. Sentite a tale proposito questo bel pensiero  del novembre 1993: Berlusconi non scenderà in campo (e questa è una previsione sbagliata),  perché con tre   reti televisive non farebbe una gara alla pari, come se in America corresse Ted Turner,  il padrone della CNN.

Onorevole Urbani, è sua questa frase, è della fine del 1993! (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, dei Popolari  e democratici-l'Ulivo, dei Democratici-l'Ulivo, Comunista, dell'UDEUR, del misto-Rifondazione  comunista-progressisti, del misto-Socialisti democratici italiani, del misto-Verdi-l'Ulivo,  del misto-Minoranze linguistiche, del misto-Rinnovamento italiano e del deputato  Urbani).

Tre reti nazionali, la più grande casa editrice, la più importante catena  di quotidiani di proprietà o d'area, il settimanale più diffuso Rotocalchi, una imponente  quota del mercato pubblicitario sotto controllo!

Già, si dice: ma la RAI! I dati  sono quelli forniti qui dal sottosegretario Vita. Sono i dati dell'Osservatorio di  Pavia, non li ha elaborati nottetempo a casa sua: un terzo per la maggioranza, un  terzo per l'opposizione, un terzo per il Governo; come avviene in tutta Europa! Questa  regola è stata violata solo quando al Governo c'era lei, onorevole Berlusconi, in  quei sette mesi era del 41 per cento (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici  di sinistra-l'Ulivo, dei Popolari e democratici-l'Ulivo, dei Democratici-l'Ulivo,  Comunista, dell'UDEUR, misto-Rifondazione comunista-progressisti, misto-Verdi-l'Ulivo,  misto-Minoranze linguistiche, misto-Rinnovamento italiano).     Onorevole Berlusconi, ho visto come predica, vuol sapere come "razzola" (Si ride)?  Vi citerò i dati dell'Osservatorio di Pavia, ovvero di una fonte da voi spesso invocata;  sono dati relativi al 1999 sul tempo dedicato all'attività dei partiti politici nei  telegiornali, nelle rubriche giornalistiche, nelle reti Mediaset; partiti: Forza  Italia: 38,3 (parlato dei politici 45); Rifondazione comunista: 4,1 (parlato dei  politici 5); Alleanza nazionale: 3,9 (parlato dei politici 4,9);    SDI: 3,7 (parlato dei politici 5); i Democratici: 3,4 (parlato dei politici 2,2);  DS (ringraziamo per la benevolenza): 3.4 (parlato dei politici 1,9). Ecco il suo  pluralismo preferito: Silvio in tutte le guise e gli altri fuori (Applausi dei deputati  del gruppo dei Democratici di sinistra-l'Ulivo)!  

Perseguitato politico dal regime comunista? Da quando c'è il Governo di centrosinistra,  che ha risanato la finanza pubblica e tonificato la Borsa, l'impero economico del  capo dell'opposizione (Bravo, è? "Prenditore" di prim'ordine) è particolarmente florido!    Lei impersona il più colossale concentrato di potere economico, finanziario, politico,  mediatico che si sia mai visto    Perseguitato? Qui ci vuole il principe De Curtis, il grande Totò: ma ci faccia il  piacere (Vivi, prolungati applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo,  dei Popolari e democratici-l'Ulivo, dei Democratici-l'Ulivo, Comunista, dell'UDEUR,  misto-Rifondazione comunista-progressisti, misto-Verdi-l'Ulivo, misto-Minoranze linguistiche,  misto-Rinnovamento italiano).

La legge sulla par condicio... ...è un passo verso  l'Europa!   Pensa che vìoli i diritti fondamentali di libertà? Sono stati avanzati in questa  sede numerosi suggerimenti: si rivolga alla Corte costituzionale; presenti una mozione  al Parlamento europeo dove Forza Italia è partecipe del gruppo di maggioranza; si  rivolta all'Alta corte europea...   Faccia un referendum! Una raccomandazione: non faccia pressioni sul Presidente Ciampi!  Lo avete votato, ma quel voto non è una cambiale che si mette all'incasso: ci vuole  rispetto (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, dei  Popolari e democratici-l'Ulivo, dei Democratici-l'Ulivo, Comunista, dell'UDEUR, misto-Rifondazione  comunista-progressisti, misto-Socialisti democratici-italiani, misto-Verdi-l'Ulivo,  del misto-Minoranze linguistiche, misto-Rinnovamento italiano -   
Voi dite naturalmente che, poi, tutto sommato, la gente non si fa manipolare dagli  spot. È una bella affermazione perché si affida alla fiducia, all'intelligenza, alla  responsabilità. Giusto! Infatti, tutti ragionano con la loro testa. Quasi tutti.  Il segreto è in quel "quasi" perché gli esperti di quella parte che conoscono la  letteratura scientifica sanno che si stima fra il 10 e il 15 per cento la percentuale  degli influenzabili da massicce campagne di stampa ed è questa quota marginale che  decide chi vince e chi perde con il maggioritario. Per questo, in tutte le democrazie  si tenta di impedire che il sovrano vero sia non il popolo, ma il denaro e il controllo  dei media perché chi ha media e soldi può vincere, in assenza di regole, la competizione  anche se le sue idee e i suoi programmi sono tutt'altro che competitivi.   Misuriamoci, ma misuriamoci alla pari. Signor Presidente, noi con questa legge rendiamo un servigio, chiunque governerà  in futuro, alla democrazia italiana e alla libertà, la libertà di tutti e non di  uno solo (Applausi dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo, dei  Popolari e Democratici-l'Ulivo, dei Democratici-l'Ulivo, Comunista, dell'UDEUR, misto-Rifondazione  comunista-progressisti, misto-Socialisti democratici italiani, misto-   Verdi-l'Ulivo, misto-Minoranze linguistiche e misto-Rinnovamento italiano - dai banchi  dei deputati dei gruppi dei Democratici di sinistra-l'Ulivo e dei Popolari e democratici-l'Ulivo  si scandisce: libertà, libertà - Vivi e prolungati applausi - Molte congratulazioni)!