Mi è sempre
piaciuto scrivere. Fin da quando ero giovanissima e scrivevo storie
strazianti nelle quali morivo tra le braccia del mio primo innamorato...
:-)
I testi che seguono sono due miei racconti. Spero vi piacciano. |
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E
laggiù, oltre la distesa cupa di granoturco che m’impedisce la vista,
oltre le strade che portano chissà dove, da qualche parte nel buio c’è
la tua casa, con la luce accesa nella tua stanza e, sdraiato sul letto
che non ho mai visto, il tuo lungo corpo… Pensi
ancora a me, ogni tanto? Ti
sovviene mai la mia voce nella notte? E
le stupide parole d’amore che ci dicemmo, le parole inutili e senza
peso… Accade mai che ti tornino in mente? Ancora vorrei parlarti insieme, decantare per entrambi lo splendido futuro cui più non credo, parlare della casa che avremmo dovuto avere come la vedessi, come se mi fosse possibile girare di stanza in stanza e perciò descrivertela, e più che questo, e più che ogni altra cosa, io vorrei sentire ancora parole di passione, la tua voce che s’ispessisce e s’abbassa, bella quanto mai altre, maschile e decisa, mentre mi dice ciò che vorresti farmi… Fu,
la lontananza, artefice tanto della magia quanto della sua fine, perché
fu essa e non altro che permise la creazione del Sogno, lo spazio
illusorio che entrambi potemmo colmare di appagamenti virtuali a
frustrazioni reali, ma alla fine la realtà reclamò il dazio,
immettendosi con crudezza nelle nostre costruzioni d’aria, e le
dissolse come cerchi di fumo allo spirare d’un refolo di vento. …Amore
mio perduto. Amore
che il mio cuore ancora reclama, anche se più non permetto alle mie
labbra la pronuncia del tuo nome, amore che il mio corpo ancora invoca e
che mai più s’appaga delle carezze di cui non potrò narrarti… Che
senso ha, che valenza ha, che la notte sul mio balcone guardi verso
quelle luci e pensi ancora a te… La
mia vita s’è fermata allora, allo sbocciare delle nostre promesse, al
limitare del mondo di Sogno che creammo insieme. A
volte mi domando: vivrò ancora, respirerò ancora, quando il tuo
ricordo si sarà dissolto e tu sarai nebbia confusa? Improba
mi appare l’impresa di dimenticarti davvero, ed io so che il giorno in
cui accadrà io perderò di me l’aspetto più dolce e vero…
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