Beh. Devo ammettere che sono un po' in difficoltà. E' da un bel po' che sto guardando questa paginetta, con la mente vuota. Come posso iniziare questo discorso? Da che parte?

 

Gli uomini... Mi fanno un po' paura. Ci ho messo molto tempo prima di rendermene conto. Ma forse è bene che racconti qualcosa di me, prima che questo mio outing sconvolga i più. La mia vita è divisibile in un prima ed un dopo. Prima c'era... Una sorta di normalità, in realtà molto relativa, perché fatta di tantissime esperienze, anche estreme. Poi arrivò nella mia vita il Luca, del quale mi innamorai perdutamente, e del quale, per alcuni anni, fui la schiava. Quando quel rapporto terminò io restai senza difese. Ero molto giovane, e non avevo giocato a fare la schiava: realmente io mi sentivo tale. Mi chiusi al mondo, agli uomini, alla vita. Non fraintendetemi: non fu colpa del Luca. Fu un insieme di circostanze.

Nel 2005, nel mese di Febbraio io, per la prima volta dopo tantissimi anni, fui baciata da un uomo. Non mi amava e non lo amavo, ed andai nella sua casa già sapendo che sarebbe avvenuto. Fu tenero, bello, emozionante. Ci vedemmo altre volte, e nel giorno del mio compleanno facemmo l'amore. Credo che non dimenticherò mai la sua gentilezza... Dario, questo è il suo nome, ebbe la capacità di farmi riavvicinare al corpo dell'uomo. Dopo Dario ebbi un brevissimo rapporto, ci vedemmo due volte in tutto, con un Padrone di Milano, e poi venne Paolo, del quale mi innamorai, e che tradì la mia fiducia in un modo così vile che ancora oggi ne sono sbalordita.

Non sono stata fortunata. E' un fatto.

Forse anche da ciò nasce la mia paura. Penso sempre: e come farò ad innamorarmi ancora? Come potrò amare di nuovo, dopo essere stata tradita e presa in giro in un modo così cattivo e basso?

Quel che non ho detto ancora, è che nel periodo successivo alla fine della mia storia con il Luca, mi convinsi di essere lesbica. Non bisessuale, proprio lesbica. Quando guardavo le riviste porno in qualche modo "censuravo" la presenza maschile, concentrandomi su quella femminile. Non che l'idea mi fosse venuta per caso... Fin da ragazzina ero attratta da ambedue i sessi, e per la mia amica Clara avevo sviluppato una vera e propria passione. In realtà sono sempre stata in bilico, senza mai riuscire a decidere quale fosse la mia reale natura.

 

Anche qui, ben poca voglia di spiegare, dato che nella mia mente spiegare è spesso sinonimo di giustificare. E dunque: pochi cenni, destinati a chi sa capire.

Agli altri, le briciole della mia indifferenza.

Sono una switch. Amo subire ed amo dominare. Le due cose mi danno emozioni diverse, e non vorrei rinunciare ad una delle due parti non piu' di quanto vorrei rinunciare ad un mio arto. Oggi vivo la mia natura di switch del tutto liberamente, senza conflitti interiori, ma non è sempre stato così. Si è trattato di un percorso di accettazione, realizzatosi con il tempo.

La mia bisessualità si intreccia con il mio essere switch, permettendomi di godere di tutte le combinazioni possibili senza negarmi alcunche'.