Finalmente anche i più increduli possono scorgere il segno lasciato dall'impatto nello Yucatan
Ecco la traccia di Chicxulub
di Claudio Elidoro
Quando gli Alvarez (padre e figlio) ed
i loro collaboratori pubblicarono nel giugno 1980 su Science la loro ipotesi su ciò che
poteva essere successo a cavallo tra il Cretaceo ed il Terziario 65 milioni di anni fa, il
fatto suscitò nel mondo scientifico un autentico vespaio. Sebbene cominciasse ad
essere accettata l'idea che un oggetto cosmico potesse cadere sulla Terra, era
assolutamente inconcepibile che un tale avvenimento potesse innescare sconvolgimenti così
profondi da causare l'estinzione di intere specie viventi. Una delle obiezioni più importanti che venivano poste alla teoria era la mancanza di prove inconfutabili del fatidico impatto. Se vi è stato un impatto - si diceva - dov'è il cratere che ogni evento di questo tipo lascia sulla crosta terrestre? Era proprio il caso di scomodare qualche asteroide di passaggio per rendere ragione di quel piccolo strato di iridio che separa gli strati geologici del Cretaceo da quelli del periodo Terziario? Potenti eruzioni vulcaniche non potrebbero essere in grado di riportare in superficie quell'elemento dalle profondità del nostro pianeta e disperderlo in atmosfera? Sulla scena del crimine, dunque, mancava la pistola fumante che avrebbe permesso di incastrare definitivamente il colpevole di quella strage. L'idea che anche sulla Terra ci fossero crateri da impatto non era una assoluta
novità: negli anni '80 erano già note molte strutture chiaramente riconducibili ad un
evento di quel tipo. Nessuna di esse, però, aveva i requisiti giusti. Dopo notevoli traversie (per chi volesse approfondirle consiglio vivamente la lettura
del libro di Walter Alvarez "T-Rex e il cratere dell'apocalisse" -
Mondadori, 1998) il misterioso cratere venne identificato nella penisola dello Yucatan.
Chicxulub - questo è il nome della struttura - aveva proprio le dimensioni desiderate
(180 km di diametro) e le analisi geologiche confermavano che si era formato al confine
tra Cretaceo e Terziario. L'impronta del responsabile del putiferio scatenatosi
sulla testa dei dinosauri era stata finalmente localizzata con certezza.
A circa tre anni di distanza, al termine di un lungo lavoro conclusosi nel febbraio di
quest'anno, è stata resa pubblica la mappa dell'America Settentrionale. Osservando la
costa dello Yucatan, proprio in corrispondenza del cratere sepolto, appare con chiarezza
una struttura arcuata assolutamente invisibile per un osservatore al suolo. A questo punto si spera proprio che anche gli ultimi increduli non debbano più avere alcun dubbio sulla reale esistenza di Chicxulub. |
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