Identificate due strutture crateriche di possibile origine cosmica in Peru e in Argentina

Nuovi probabili crateri d'impatto

di Claudio Elidoro

Due nuovi crateri d’impatto potrebbero aggiungersi alla già lunga lista delle strutture di origine extraterrestre presenti sul nostro pianeta.
Per il momento è d’obbligo il condizionale, dato che non sono ancora state effettuate indagini approfondite per definire con certezza il processo che le ha originate. A dire il vero non è ancora stata organizzata nessuna spedizione scientifica per la raccolta di dati sul campo; l’identificazione delle strutture, infatti, è avvenuta per il momento solo "sulla carta". Solo quando si potrà contare su prove sperimentali sicure i due crateri potranno essere inseriti nell’elenco ufficiale delle strutture da impatto terrestri.

Cratere di Puno (Peru)
Coordinate:  54’ latitudine Sud   70° 06’ longitudine Ovest
Identificato grazie ad una immagine radar X-SAR/HRMGD catturata il 4 ottobre 1994 (D-PAF J. n. 220097), il cratere ha un diametro di circa 2 km e appare ben conservato. Al suo interno è possibile notare una macchia chiara, probabilmente riconducibile a materiali e/o vegetazione in grado di produrre una risposta più brillante ai segnali radar.
L’area è parte del bacino del lago Titicaca e la sua composizione è di depositi di tipo alluvionale del Quaternario recente con rocce del Paleozoico. Sfortunatamente non esistono mappe geologiche dettagliate di questa area del Peru.
Se per la struttura venisse confermata l’origine impattiva, si tratterebbe del primo caso scoperto in questo stato dell’America Latina.
L’immagine è consultabile in Internet all’indirizzo:
http://satftp.soest.hawaii.edu/dlr/jpeg/ql13158.jpg

Cratere di Rio Negro (Argentina)
Coordinate:  40° 00’ latitudine Sud   66° 00’ longitudine Ovest
La struttura è stata identificata grazie allo studio di dettagliate mappe gravimetriche del Servicio Geologico y Minero (SOGEMAR) di Buenos Aires.
L’anomalia circolare (diametro di 50 km) è interamente sepolta e non vi è alcuna corrispondente struttura superficiale rilevabile in immagini da satellite. Apparentemente si tratta di una struttura che non ha alcuna connessione con la geologia del luogo e questo è un elemento che depone a favore di una probabile origine impattiva.
L’intera area è ricoperta di sedimenti marini risalenti all’epoca Terziaria, pertanto l’eventuale impatto che ha originato la struttura circolare dovrebbe essere avvenuto molti milioni di anni fa.

Fonte: CCNet del 19 febbraio 2003

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