Elettrosmog,
legge da rifare
BOLOGNA — «Se il consiglio regionale approverà questa legge sull'elettrosmog ci
appelleremo al Commissario di governo». Il Codacons di Bologna annuncia la
battaglia contro una normativa che definisce «poco coraggiosa e che va contro
all'art. 32 della Costituzione sul fondamentale diritto alla salute».
«La legge — spiega Franco Ferlini, responsabile del Codacons bolognese — non
tutela la salute dei cittadini, nonostante gli allarmanti dati sui rischi
dell'esposizione prolungata ai campi elettromagnetici, si preoccupa solo
dell'eventuale impatto ambientale delle antenne».
«La prima stesura non era assolutamente accettabile — aggiunge Ferlini — e
abbiamo cercato in tutti i modi di apportare delle modifiche, alcune delle quali
sono state anche accettate dalla Regione. Ad esempio, la prima stesura parlava di
salute solo nel titolo, mentre ora grazie a noi sono citate anche le Aziende
sanitarie locali». Dunque «c'è stato un miglioramento rispetto alla prima
proposta dell'assessore all'Ambiente, Renato Cocchi, ma la legge che il consiglio
approverà lunedì, non è soddisfacente, non guarda avanti, non ha coraggio:
dovrebbe disciplinare ciò che avverrà, non quello che è già avvenuto». Ecco le
richieste: inserire un limite massimo per le emissioni di 3 volt per metro, borse
di studio per la ricerca degli effetti dell'elettrosmog e fornire ai cittadini
gli strumenti legislativi per chiedere lo spostamento di antenne già installate.
e. nal.
Notizia tratta da: - Il Resto del Carlino Bologna - pag. 9 regionale