Clamorosa sentenza del pretore di Rimini: saranno risarciti i cittadini danneggiati dai campi magnetici
L'elettrodotto fa male, Enel condannata
RIMINI - L'elettrodotto fa male, Enel, condannata, dovra' disattivare la corrente.
Il progettista dell'elettrodotto Forli'- Fano, impianto a 380mila volt colpevole di aver provocato mal di testa, vertigini e nervosismo, condannato a 3 mesi di reclusione e al risarcimento al danno del Comune di Rimini, parte civile.
Il tecnico dell'Enel, l'ingegner Sergio Balli assieme al presidente Chicco Testa, dovra' anche risarcire Raffaele Giovagnoli e Luigi Siliquini agricoltori che da anni soffrono per via dei campi elettromagnetici vivendo e lavorando alle porte di Rimini sotto i tralicci dell'alta tensione.
Ma sopratutto dovranno ridurre alla "situazione quale era prima della data di attivazione - si legge nel dispositivo della sentenza - dell' elettrodotto e cio' mediante la disattivazione di corrente nel tratto di linea che interessa le abitazioni di Giovagnoli Raffaele e Siliquini Luigi". Inoltre l' Enel dovra' versare 3 milioni a Legambiente e 3 milioni al Wwf che erano intervenute al sostegno dell'iniziativa dei cittadini danneggiati dai campi elettromagnetici. Due milioni "in difetto di prove specifiche sull'entita' del danno" di risarcimento morale a ciascuno dei due cittadini che sono fatti tutelare dall'avvocato Luigi Benzi.
Con questa clamorosa sentenza del pretore di Rimini Francesco Rosario Barone, ieri mattina, tra gli applausi della gente che vive sotto i tralicci, si e' concluso un processo unico nel suo genere. "E' in assoluto la prima volta in europa - afferma l'avvocato del Comune, Maurizio Ghinelli - che viene condannata una compagnia elettrica in sede penale per lesioni di questo genere". Il Comune di Rimini ha chiesto un risarcimento di 100 milioni.
Il processo, istruito dal pm Fiorella Casadei, era iniziato nell'ottobre del '96. I cittadini che lamentavano, vertigini, cefalee, eruzioni cutanee, insonnie e che avevano denunciato l'Enel per lesioni erano 14. Poi per un vizio formale, ne rimasero due: Siliquini e Giovagnoli.
Il pretore ha basato la sua condanna sulla perizia di Pietro Comba, dell'Istituto Superiore della Sanita' di Alberto Ravaioli, oncologo e di Giovanni Olivieri, medico legale, che di fatto hanno asserito come altamente probabile (quindi vicino alla certezza) il messo di casualita' tra i malori accusati e i campi magnetici cui i soggetti sono sottoposti fino dal 1991, anno di attivazione dell'impianti nonostante i veti posti da Comune e dal Cicondario di Rimini.
Mentre e' stato condannato Sergio Balli dirigente dell'Ufficio Progetti del Compartimento di Firenze, sono stati assolti i due funzionari dell'Enel, Alberto Negroni e Elio Colucci, cosi' come i Responsabili della ditta appaltatrice, Italo Cerioli e Claudio Silvestri, difesi dall'avvocato Veniero Accreman, Giuliano Gislimberti e Ermanno Brugna.
"Articolo di Lorenza Lavosi, tratto dal quotidiano IL RESTO DEL CARLINO, di sabato 15 MAGGIO 1999."