CODACONS
Comunicato stampa del 21.01.99

Cronaca nazionale

"Tar: vietato abitare vicino alle antenne"

Mezzo miliardo alla chiesa per ristrutturare l'altare e inquinare l'ambiente.

Prime applicazioni del decreto interministeriale sui limiti massimi di esposizione alle onde elettromagnetiche. Leucemia infantile e malattie tumorali causate da eccesso di onde elettromagnetiche

La proliferazione di gestori di telefonini e di antenne inquinanti ha portato ad una nuova "breccia di porta Pia": la OMNITEL ha versato - secondo quanto si dice in Parocchia - mezzo miliardo ai Salesiani per allungare il campanile della Chiesa con una enorme antenna per cellulari.
Immediata la protesta dei fedeli contrari alla mercificazione della Chiesa sulla pelle dei cittadini che hanno chiesto alla Curia arcivescovile di Salerno e aall USL di intervenire per rimuovere l'impianto installato in cima alla Chiesa di S.Giovanni Bosco.
Intanto il TAR del Lazio ha fatto applicazione - con una importante sentenza, la numero 3335 della 1^ sezione (Pres. Mario Egidio Scinaia, relatore Alberto Novarese) - del nuovo Decreto Interministeriale, entrato in vigore il 1 gennaio 1999, stabilendo che non si possono consentire abitazioni vicine alle antenne dei cellulari.
La sentenza e' estremamente rilevante perche' respinge le tesi delle societa' telefoniche che sostengono che le antenne si possono installare dovunque puche' non emettano piu' di 6 volt per metro di campo elettrico.
Il Tar, al contrario ha ordinato un accertamento sull'antenna contestata (sita sul terazzo di Corso Vittorio Emanuele 184 a Roma) "sia ne c.d. campo vicino che nel c.d. campo lontano", con cio' accogliendo le tesi del CODACONS secondo cui nel campo vicino (pochi metri dell'antenna) debba essere rispettato il principio totale divieto di acesso alla popolazione.
E il TAR ha anche affermato l'importantissimo principio della minimizzazione dell'impatto ambientale con l'obbligo di delocalizzazione gli impianti quando sorgono in siti gia' troppo inquinati.
"Tenuto conto della notevole presenza nelle vicinanze - scrive la sentenza - di impianti simili o che comunque generano campi elettromagnetici, verra' verificata la possibilita' di installazione alternativa con un significativo impatto inquinante".

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