"Agostino"
di A. Moravia
a cura di Beatrice Credi
INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE
PARTICOLARITA’ DEL TITOLO
Il titolo "Agostino", è semplicemente il nome del protagonista della vicenda.
IMMAGINE IN COPERTINA
Il particolare dell’opera in copertina è di Franco Gentilini, si intitola "Giovani in riva al mare" ed è del 1934. Rappresenta un ragazzo nudo con le braccia conserte seduto vicino ad una terrazza che guarda immaginariamente fuori da questa. Ciò che colpisce, è lo sguardo pensieroso e anche triste del giovinetto. Questa sua nudità evidenzia un corpo non più bambino ma nemmeno già adulto, il corpo di un adolescente paragonabile proprio al protagonista Agostino, vulnerabile e indifeso mentre sta attraversando un’età di scoperte e rivelazioni. Ma la nudità che viene evidenziata dalla pittura è anche in piena sintonia con l’iniziazione sessuale che subisce Agostino man mano che il romanzo procede. Nudità che può essere sinonimo sia di libertà, ma anche di vulnerabilità.
INDICE
Introduzione di Giuliano Dego V
Bibliografia di Tonino Tornitore XV
Cronologia di Eileen Romano XXIII
AGOSTINO
I 5
II 49
III 85
IV 99
RIASSUNTO PREFAZIONE
La prefazione a cura di Giuliano Dego, offre una critica e una riflessione sui temi principali affrontati da Moravia in "Agostino". Prima fra tutte la tematica sessuale, ossia la sessualità nell’adolescente; poi nel libro è presente la realtà delle classi: Agostino si trova a contatto con ragazzi di un altro ceto sociale. Infine spicca nel libro la trama di formazione cioè quella crescita interiore che porta all’inizio del processo maturazione del ragazzo.
GENERE LETTERARIO
Romanzo psicologico di formazione
RIASSUNTO DEL ROMANZO
Moravia racconta la storia di un ragazzo di nome Agostino che trascorre una vacanza al mare con la madre. Questa è una giovane e piacente signora vedova che riempie il figlio di mille attenzioni e premure. Agostino vive quasi in funzione della madre da lui adorata. Un giorno però la donna comincia a frequentare un giovane con il quale passa parte delle mattinate in pattino; in un primo momento Agostino viene escluso da questa gita, poi comincia anche lui ad unirsi alla coppia. Proprio questa nuova figura maschile manda in crisi il ragazzo che vive questa realtà con rabbia, angoscia e sgomento che lo portano poi ad avere un rapporto conflittuale con la madre. A peggiorare le cose ci si mette uno schiaffo che Agostino riceve dalla madre. Questo gesto lo fa sentire sempre più solo ed inizia così a frequentare una banda di ragazzi del popolo, molto diversi da lui, sui quali domina un cinquantenne bagnino, con tendenze omosessuali, di nome Saro. Questi coetanei sono poveri, dai modi un po’ brutali, molto svegli rispetto a lui e soprattutto cinici. Berto, Tortima, Homs ed altri anche se lo accolgono nella loro compagnia non gli risparmiano beffe e angherie di ogni genere; ma in questo ambiente così diverso da quello borghese egli pian piano scopre "la vita". Ha così un primo approccio con alcune tematiche legate alla sessualità che lo sconvolgono e allo stesso tempo lo incuriosiscono. A causa di queste scoperte Agostino è costretto a vedere la madre sotto una luce diversa: ovvero come donna. Soffre, sta male e capisce che qualche cosa è cambiata; che lui non è più Agostino, il bambino.
Al ritorno poi da una scampagnata con la banda, durante la quale Saro aveva tentato un approccio verso Agostino con le conseguenti battute dei ragazzi, il protagonista scopre l’esistenza di una casa di piacere. Decide, assieme al Tortima di recarvisi la sera stessa, ma riesce ad entrare solo il compagno e il tentativo di precisare meglio l’immagine della donna con una di quelle della casa svanisce del tutto. Così ad Agostino non rimane altro che convivere con le contraddizioni ed i dubbi dell’età in cui è approdato, cioè l’adolescenza. Agostino è comunque cambiato e si rende conto di essere lontano dalla tenera e protetta infanzia e altrettanto lontano dalle certezze dell’età adulta.
PERSONAGGI
Protagonista: AGOSTINO tredicenne timido e "mammone", molto sensibile ed ingenuo, rispetto ai ragazzi della spiaggia. E’ ansioso di conoscere e per farsi accettare dalla nuova compagnia fa il duro e il bugiardo. Anche se alla fine del libro non ha risolto i suoi dilemmi, impara da questa esperienza ad essere più autonomo e a convivere con altri ragazzi diversi da lui.
MADRE giovane e prestante donna; alta, mora, dalla pelle bruna. Non si rende conto dei cambiamenti del figlio che tende a considerare come il solito piccolo, capriccioso bambino.
L’AMICO DELLA MADRE di lui si sa poco o niente. Moravia cioè descrive poco questo personaggio ma è utilissima la sua figura perché con la sua comparsa egli rompe ’equilibrio iniziale del racconto e dà l’imput alle vicende di Agostino.
IL SARO uomo grande e grosso sulla cinquantina. E’ calvo e sotto la fronte a sella spiccano dei piccoli occhi e un rosso naso aquilino dalle narici scoperte piene di venuzze rosse. Ha baffi spioventi e la bocca è un po’ storta. Indossa sempre una camicia sbiadita e un paio di pantaloni di cotone turchino; la pancia è cinta da una fascia nera. Ma ciò che colpisce di lui è che sia esadattilo, che abbia cioè sei dita in ognuna dalle due mani.
BERTO è il primo ragazzo della banda con cui Agostino viene a contatto. Ha i capelli rossi, gli occhi azzurri e il viso cosparso interamente di lentiggini. Dal temperamento violento e aggressivo, Berto come un po’ tutti i ragazzi del bagno Vespucci è attirato dalla vita di Agostino anche se poi lo disprezza per la sua ricchezza e per i suoi privilegi.
TORTIMA sembra essere quello più comprensivo con Agostino ma alla fine si rivela furbo e cinico anche più degli altri. Come tutti i ragazzi porta un costume da bagno liso e scolorito. Solo quando si reca alla "promiscua villa" si mette l’abito della festa cioè la giacca e i calzoni neri; abbigliamento che lascia Agostino contrariato perché gli si frappone davanti la sua idea di abito della festa ben diverso da quello del Tortima.
HOMS è il "diverso" tra i "diversi" perché nero di pelle e perché asseconda Saro, il bagnino omosessuale. Ha braccia sottili, voce quasi da femmina, il naso aquilino piccolo e ritorto e la bocca sottile e violacea. Gli occhi sono tondi e bianchi.
I personaggi sono INVENTATI anche se rappresentano uno spaccato della società del dopoguerra dove è ambientato il romanzo.
Non è possibile suddividere i personaggi in principali e secondari perché oltre ad essere pochi e tutti principali, l’autore si sofferma solo su questi non dando un quadro generale, ad esempio della spiaggia, e non vi è altro personaggio che si inserisce anche secondariamente nella vicenda.
La caratterizzazione fisiognomica dei personaggi è quasi assente per quel che riguarda il protagonista. E’ forse una scelta dell’autore quella di non descriverlo fisicamente e dire solo il nome. Questo fa sì che ogni lettore possa immaginarsi Agostino a propria immagine e così Agostino perde la sua identità per diventare il simbolo di ogni adolescente. Per quel che riguarda invece gli altri personaggi, soprattutto Saro e la banda dei ragazzi l’autore evidenzia molto la loro povertà anche attraverso i loro abiti e il loro aspetto fisico. Al contrario la caratterizzazione psicologica è molto forte per quel che riguarda Agostino, meno marcata per gli altri personaggi. I fasci di caratterizzazione, però, più usati da Moravia sono quello sociale e quello culturale. Infatti, mette molto in risalto attraverso una miriade di particolari, la differenza sia sociale che culturale del protagonista rispetto ai suoi nuovi amici.
Agostino è inoltre un personaggio a tutto tondo perché da bambino all’inizio del romanzo, si scopre poi ragazzo mutato nelle idee, nei sentimenti e nelle esperienze.
AMBIENTAZIONE SPAZIO-TEMPORALE
Il racconto è tutto ambientato in una imprecisata località di mare (che per i critici equivale a Viareggio). La narrazione si sposta dal bagno Amerigo Vespucci al bagno Speranza ma è importante notare che ci sono altri luoghi che interessano la vicenda: Rio, la casa di Agostino, quella del Tortima, e la casa di piacere.
L’azione comprende circa due o tre settimane di un’estate del secondo dopoguerra italiano. Il romanzo descrive però con più precisione gli ultimi due o tre giorni della vacanza, periodo in cui si consumano le varie esperienze del protagonista.
Il tempo è per lo più cronologico, fabula ed intreccio coincidono quasi completamente. Ci sono però alcuni punti dove l’autore fa uso di flashback, riprendendo avvenimenti passati di cui il lettore non è a conoscenza, come quello dove Agostino racconta la ripugnanza provata la sera prima nel dormire nella stessa stanza con la madre. Del resto nel romanzo il ritmo della narrazione è scorrevole anche perché questa non è intercalata da ellissi o sommari.
STILE, TECNICHE NARRATIVE,
LINGUAGGIO DELL’AUTORE
Lo scrittore nel romanzo mischia armonicamente dialoghi e descrizioni. Da entrambi riesce a far trasparire emozioni e sensazioni, elevazione culturale e sociale, come è evidente dalle parole che uno dei ragazzi rivolge a Agostino: "E se io resistessi ai camerieri… gli rompessi il muso e poi mi facessi in mezzo alla sala e gridassi: ‘siete un mucchio di mascalzoni e di troie […]" (pag. 44 ) e come si capisce da questa descrizione del bagno Vespucci: "La sabbia in quel luogo non era così pulita come sulla spiaggia. Scorze di cocomero, schegge di legno, cocci verdi di terraglia […] qua e là la rena era dura e scrostata per le secchiate d’acqua sporca buttate dalla baracca." (pag. 30 ). I pensieri del protagonista sono espressi tramite flussi di coscienza.
Il narratore è onnisciente ed esterno alla vicenda, quindi la focalizzazione è zero.
La sintassi è abbastanza semplice, le frasi sono brevi e abbondanti di aggettivi. Il lessico è molto preciso e realistico ricco di simboli relativi alla psicologia di Agostino. Vi sono inoltre nel testo alcune figure retoriche tra cui alcune similitudini: "Come un povero selvaggio cui si parli dei palazzi d’Europa e lui non sappia vederli che in forma di capanne più grandi della sua, così egli non sapeva, per raffigurarsi quelle donne e le loro carezze, che pensare alla madre".
MESSAGGIO DELL’AUTORE
Due sono gli argomenti sui quali vuole far riflettere lo scrittore. La prima riflessione, quella più lampante interessa l’adolescenza. Agostino non è altro che un bambino che viene messo all’improvviso davanti ad alcune verità riguardanti il rapporto fra i sessi e si trova in crisi: l’identità della madre gli si confonde tra il ruolo di mamma e quello di donna, lui perde l’identità di bambino e si trova allo scoperto come durante un acquazzone in un bosco: non si può tornare indietro (l’infanzia è ormai passata) e non si può nemmeno arrivare alla baita (l’età adulta è troppo lontana); non rimane altro che affrontare la pioggia cercando di ripararsi al meglio e una volta cessata, sperare nel ritorno del sole e raggiungere così la meta. Strettamente legata alla tematica adolescenziale è il fatto che il racconto sia percorso da una trama di formazione che segue solo l’inizio del processo di maturazione del protagonista.
Poi molto importante è la realtà delle classi. Spicca il contrasto tra la realtà borghese di Agostino e quella proletaria della banda di amici. Agostino in cerca di modelli da imitare trova in questi ragazzi quello che lui non è, viene attirato dalla vita libera in tutti i sensi che questi suoi coetanei conducono e tenta in tutti i modi di imitarli, ma malgrado tutto non può far parte di loro. Infatti il romanzo finisce con Agostino ritornato nel suo originario ordine sociale. Gli altri ragazzi provano invece per Agostino sentimenti contrastanti: in un primo momento sono attratti dal suo mondo così agiato e sfarzoso poi questa attrazione si trasforma in invidia, poi in amarezza e infine in crudeltà verso Agostino.
Inoltre la povertà, oggi come allora, è sinonimo di diversità, ma in questo caso il "diverso" è il ricco, è Agostino; Moravia capovolge le parti e sfata un luogo comune, cioè che il "diverso" sia il povero.
COMMENTO PERSONALE
Il libro è stato molto facile da leggere per via del lessico e della sintassi non complicati; ciò ha fatto sì che l’abbia letto in due giorni.
E’ una lettura molto adatta a chi sta entrando in quella fascia di vita detta appunto adolescenza perché trova in Agostino il proprio riflesso, anche se penso ci sia da considerare che, anche se i fantasmi adolescenziali sono uguali per i ragazzi di ogni epoca, tra la nostra società e quella di Agostino corre mezzo secolo. In questi cinquant’anni sono cambiati i rapporti con i genitori e a certi argomenti, quali il sesso, ci si rapporta in maniera diversa, vengono affrontati in modo più aperto e sereno. Oggi non è più un argomento tabù come poteva essere allora, oggi, sempre con alcune eccezioni, la maggior parte delle famiglie sono disposte ad un dialogo con il proprio figlio in cerca di chiarimenti. Rimane però nell’adolescente odierno lo stesso bisogno che ha avuto Agostino di confrontarsi con ragazzi della sua età.
Alcuni passi del libro mi hanno colpito molto per la loro crudezza e immediatezza tanto che in alcuni dialoghi mi pareva di sentire le voci dei ragazzi per esempio : " Spia, gridò Berto in faccia ad Agostino, ti avevo detto di restare dove eri, dalla mamma hai da tornare…" (pag. 31-32 )
Moravia in un libro piuttosto breve ha sintetizzato e messo in discussione una problematica che tra tutte le tematiche del libro, è quella a me più vicina: il rapporto adulto – ragazzo in una particolare fase della vita di quest’ultimo. Oggi dell’adolescenza se ne parla molto e l’adulto, padre, madre, insegnante, cerca di conoscere ciò che l'adolescenza comporta.
Forse Moravia ha anticipato un po’ i tempi, non tanto nel trattare una storia di un adolescenti, ma semplicemente mettendo in evidenza quanto sia importante e naturale l’attrazione e l’interesse verso certi argomenti in un’età di scoperta.