Roma,
una casa di un potente,
uno studio imbrattato di sangue,
una freccia cretese che trapassa la gola di un uomo :
sono questi i motivi per cui si crede che Boutades sia stato vittima di un terribile assassinio. Subito vengono aperti tre prodicasie (processi preliminari ) nelle quali viene incriminato Silemone per avere ucciso.
Ciò nonostante Stefanos, cugino di Silemone, ragazzo di modeste condizioni sociali e orfano del padre non crede alle feroci accuse di Polignoto figlio dell’ ucciso.
Perciò con grande interesse Sefanos indaga sul caso, sempre accompagnato in ogni pagina di questo libro da Aristotele, un uomo nella sua migliore età.
Aristotele è il grande maestro di vita anche in questa storia.
Aristotele è la persona che insegna l’arte della retorica a Stefanos per aiutarlo nella difesa di suo cugino ed è anche colui che riesce a scoprire il vero viso dell’assassino.
La sua logica perfetta e il suo spirito deduttivo dipingono man mano un quadro che rappresenta l’evoluzione dei fatti del omicidio. A dare la giusta prospettiva è il buon senso che combinato alle sue altre eccezzionale doti di "pittore" investigatore portano al dipinto completo.
In qusto quadro i tratti dei lineamenti dello o dei veri omicidi vengono disignati con indizi piccoli e affilati grandi a volte come un frammento di vaso rosso.
Alla fine tutto quello che è successo nell’omicidio troverà un ordine ben preciso e una giusta collocazione nell’immagine di Aristotele e di Stefanos. Quando sarà tutto chiaro, ai due non rimane che aprire un nuovo processo, e allora non ci sarà più nessuna spiegazione contraria retorica e raggirante che cancelli la loro bozza mentale.
Un libro avvincente e molto scorrevole che consente al lettore
un immersione completa in un mondo ormai finito.
Un libro che permette di vedere un grande pensatore greco
nei panni di un investigatore moderno
Un libro da leggere.