The Blair Witch Project

Avvertimento: La recensione contiene dei leggeri spoiler sulla trama, senza nessun accenno al finale del film. Se ancora non avete visto la pellicola e volete conservare la sorpresa assoluta, state lontani da qui. Comunque ogni parola è minuziosamente dosata, per non svelare più del dovuto.

Tre studenti si perdono in un bosco, mentre girano un documentario; un anno dopo è ritrovato il loro filmato.
Soggetto che più semplice non si può, riprese assolutamente particolari: una telecamera è mobile, e lo spettatore si abitua solo dopo un quarto d'ora di film. All'inizio comincia a girare la testa, e la cosa può diventare irritante.
Dunque, questi tre tizi vanno nel bosco di Blair, dove secondo la leggenda popolare vive una strega assassina; in passato sparizioni di bambini sconvolsero il paesino, ma fu preso il colpevole, un eremita psicopatico assetato di sangue. Tuttavia, le leggende sono dure a morire; nessuno, prima di George, Mike ed Ether, la regista, si addentra nel bosco ormai da molti anni.
I tre si fanno coraggio, e ormai ne sono dentro; si perdono; sentono rumori notturni, urla indistinte e pianti di bambini; trovano mucchi di pietre minacciosi, come si usa nei cimiteri; vedono degli inquietanti simboli disegnati con i rami degli alberi. Poi, George scompare, e cominciano i guai seri.
Uscendo dal cinema, ho visto molta gente insoddisfatta, che invocava con tono da monarca la restituzione del prezzo del biglietto. In primo luogo, questo non è un film dell'orrore; è un film del terrore, la distinzione è indispensabile. Lo spettatore non si deve aspettare teste che volano e ammazzamenti; nel film non c'è assolutamente una goccia di sangue (giusto in un punto che...), ed è questa la forza della pellicola: non mostra, lascia intuire. La paura del buio, l'angoscia di una corsa sfrenata, il pianto disperato sono elevati all'ennesima potenza; è un esperimento del tutto particolare, operato da due studenti di cinema. Può piacere e non piacere, dipende dallo spettatore: se è legato agli schemi degli horror tradizionali lo ripudierà, se invece accetta anche l'uscita dalle convenzioni, questo è decisamente il suo film. Le scene angoscianti sono angoscianti per davvero; ditemi se è poco, di questi tempi.

Fin qui i lati positivi del film. Adesso ecco la lista nera.

1) La pubblicità di lancio recita "il brivido più lungo dall'epoca dell'Esorcista", estratto da un giornale americano: assolutamente esagerato.

2) Da una parte, il boom legato al film è stato preparato e meticolosamente studiato su Internet; dall'altra, aspettandosi qualcosa di indefinibilmente pauroso, una punta di delusione c'è per forza, alla fine. Troppo pubblicizzato, davvero troppo: d'altronde i 50 miliardi negli USA e il quasi miliardo e mezzo in Italia solo il giorno del lancio devono essere dovuti a qualcosa, ed in un certo senso sono meritati.

3) Agli americani l'inquietante storia della strega di Blair piacerà più che a noi, è inevitabile. Le voci che girano ci raccontano di svenimenti in sala, di attacchi epilettici nell'intervallo; io ci credo, perchè negli States la gente è semplice, molto più semplice dei complessi europei. La platea americana ingurgita di tutto, non vomita mai niente; celebra come capolavoro un film indubbiamente bello, ma non sublime. E ha paura anche più facilmente

4) Scene angoscianti per davvero, dicevo; ma in tutto nel film se ne contano tre, o forse quattro. Non di più: pochine.

5) Non sono riuscito a capire se il film è stato orrendamente tagliato, per non incappare in assurdi divieti, o se anche nella versione americana il secondo tempo dura molto meno del primo. Mah...

In definitiva, con i suoi aspetti negativi e positivi, The Blair Witch Project non è un capolavoro. E' un bel film, strapubblicizzato, originale, e con un finale che è una lezione di cinema. Ma non ha niente a che vedere con L'Esorcista.

Voto: 7

Attenzione!!! Volete fornire la vostra interpretazione sull'incredibile finale di The Blair Witch Project? Ecco l'apposita paginetta... ma non andate a sbirciare se non avete ancora visto il film: sarebbe un peccato!!!

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