CHANGER [Rx06]
(di Alessio L. Sanguineti)
Cedar Rapids - Iowa
Day 1
11:14 a.m.
Il telefono di casa Thompson squillò nel soggiorno; dalle
finestrericoperte di brina trasparivano il cielo limpido e il
giardino innevato.
La signora Thompson, una donna sulla quarantina, corse a
rispondere:
"Signora Thompson? Tenente Kenneth, Polizia. Ci sono novità
riguardosuo marito."
La donna riattaccò e corse ad avvertire la vicina,
chiedendole di passare a prendere il figlio a scuola; corse nel
garage ed avviò la Cherokee Jeep per recarsi al distretto di
Polizia.
Lt. Kenneth's office
Cedar Rapids Police Department
11:31 a.m.
"Signora Thompson, sieda qui, prego."
"Ci sono davvero novità su Martin?" domandò lei.
"Sì signora, e purtroppo non sono incoraggianti, ma non
dobbiamo perderci d'animo. Abbiamo ritrovato intatta l'auto di suo
marito; la targa e la descrizione corrispondono, così come le
impronte digitali e..."
"...e?" chiese tremante la donna.
"...e gli abiti! Sono stati trovati gli abiti di suo marito
all'interno
della vostra berlina: ecco alcune foto".
Kenneth passò una foto della scena del ritrovamento e una
dell'abitacolo alla signora, la quale riconobbe la vettura e gli
abiti del consorte.
"Di lui non c'è traccia, giusto? Quindi può essere
tranquillamente vivo!"
sibilò con voce rotta la signora Thompson.
"Vorremmo poterlo affermare con certezza ma, in realtà, pur
non avendo rilavato tracce di sangue, di colluttazione o forma di
violenza alcuna, possiamo solo escludere che abbia subito ferite sul
posto, ad esempio in seguito all'incidente. Sempre che di incidente
si sia trattato: non ci sono testimoni di come siano andate le
cose.
Quel tratto di statale è spesso poco frequentato al
mattino. Ha notato in particolare gli abiti? Sono adagiati sul sedile
e sul volante, come se suo marito, un attimo prima, fosse lì,
e poco dopo fosse sparito."
FBI Headquarters
Washington D.C.
Day 2
9:28 a.m.
Scully bussò alla porta dell'ufficio di Mulder, in lieve
ritardo rispetto all'orario di appuntamento con il collega.
"Buona giornata, Mulder" sussurrò curiosando dalla porta
socchiusa.
"Entra Scully, entra..."
Mulder stava disponendo delle diapositive nel caricatore del
proiettore.
Richiusa la porta, Scully sedette di fronte alla scrivania del
collega:
"Sono pronta: scommetto che hai qualcosa da mostrarmi."
"Sì Scully, abbiamo un problema con delle strane
sparizioni", annunciò
Mulder volgendole uno sguardo distratto.
Scully si trattenne dal fare commenti, fissando la luce bianca
sullo schermo.
"Ecco, dovremmo esserci: questa foto risale a due giorni fa. Hanno
chiesto
il nostro parere quelli della Polizia di Cedar Rapids, nell'Iowa.
Come vedi,
è stata ritrovata una normale berlina da famiglia sulla
statale che conduce
fuori città. Appartiene ad un certo Martin Thompson, 47
anni, commercialista, scomparso improvvisamente... quindici giorni
fa, secondo la denuncia inoltrata dalla moglie".
"La donna è stata interrogata?"
"Si: l'ultima volta che ha visto il marito è stato di
mattina, prima che si recasse a lavoro. Nulla di diverso dal solito:
colazione insieme, bacio prima di uscire... una giornata di routine,
nessuna stranezza... figurati che non ha accampato neanche la scusa
delle sigarette!".
"A prima vista si direbbe che il conducente sia uscito di strada",
osservò Scully.
"È possibile, ma non è questo l'aspetto
importante... ecco il dettaglio... vengono ritrovati i suoi abiti
adagiati sul sedile di guida e, come puoi notare, le scarpe sono
poste esattamente sui pedali ed in fondo ai pantaloni, i calzini
all'interno...
Lo stesso dicasi per la rimanente biancheria, la cravatta,
l'orologio e l'anello nunziale. Non sono state trovate impronte di
alcun tipo sul terreno, eccetto quelle lasciate dall'auto: quasi come
se il corpo fosse stato estratto, si fosse volatilizzato", concluse
soddisfatto Mulder.
"O come se, qualcuno, avesse preparato la scena, Mulder..."
aggiunse a ruota Scully, con tono ironicamente
accondiscendente.
"E l'assenza di impronte sul terreno come la spieghi?"
"Non so, ma eviterei ipotesi azzardate."
"Ecco: mentre tu eri bloccata nel traffico, mi sono permesso di
svolgere una piccola ricerca, spinto da un vago ricordo dei tempi
dell'accademia. Ecco qui: altri sette casi del genere a partire dal
1970, nessun elemento comune tra gli uomini scomparsi. Età
diverse, caratteristiche fisiche differenti, diverso ceto sociale,
professione, stato civile, stato di residenza... continuo?"
"No, Mulder, ho capito l'antifona", sorrise Scully.
"Il solo elemento comune è il modo in cui sono stati
ritrovate le loro ultime tracce, ovvero gli abiti: come
svuotati."
"Certamente si tratta di un'indagine a livello federale, ma credo
sia un po' presto per proclamerla un x-file."
"Ok Scully, ti chiedo di concedermi il solito beneficio del
dubbio."
Cedar Rapids Police Department
1:10 p.m.
Gli agenti si presentarono presso il semideserto dipartimento di
Polizia; l'ufficio del Tenente Kenneth si trovava all'ultimo piano,
dal quale si godeva la vista della città sonnecchiante sotto
la coltre di neve.
"Buongiorno, siamo gli Agenti Mulder e Scully dell'FBI."
"Accomodatevi, non mi aspettavo una risposta così
immediata", sorrise il Tenente.
"Il caso Thompson, eh?... Devo dire che, in una città
modello come la nostra, le sparizioni sono rare ma, conoscendo la sua
fama ed il suo lavoro, Agente Mulder, ho deciso di interessarla al
caso."
Mulder fece un cenno di conferma, dopodiché il tenente gli
permise di avvalersi dei laboratori del Dipartimento per eseguire
ogni tipo di analisi sul materiale rinvenuto.
Una volta in laboratorio, Scully iniziò ad analizzare gli
abiti ritrovati:
"Sai Mulder, è strano, è la prima volta che mi
capita di fare l'autopsia ad un corpo che non c'è... sì
insomma, ai suoi ultimi abiti!".
"Non puoi dire di annoiarti, con me... ricordi l'elefantessa?" le
suggerì Mulder.
"Già..." rispose Scully dolcemente, per tornare subito a
rivolgere la
propria attenzione alle analisi in corso.
"Allora: i capi presenti sul tavolo sono: un completo giacca e
pantaloni in pura lana, colore grigio chiaro, una camicia in cotone
tipo Oxford con le cifre del proprietario, una cravatta in seta a
disegno regimental, calze grigie in lana, boxer di cotone e maglietta
di lana/cotone, scarpe in vera pelle, nere con suola in gomma
naturale; guanti in pelle nera ed un soprabito grigio in pura
lana.
Passando all'analisi delle impronte, non ne ho rilevate altre da
quelle di Mr. Thompson e famiglia, né sui bottoni, né
sulle scarpe e nemmeno sull'orologio, o sull'anello; i tre capelli ed
i residui di tessuto epiteliale rinvenuti sugli abiti appartengono
sempre alla persona scomparsa.
Gli abiti non mostrano segno alcuno di essere stati smessi
forzatamente, nessuna traccia o impronte di alcun genere: appare
assai improbabile una svestizione senza la collaborazione di chi li
ha indossati".
Mulder si diresse nel locale attiguo, dove era custodita la
berlina di Thompson, e Scully lo seguì.
"Mulder, la conclusione può essere una sola..."
"Un nuovo modo di spostare il proprio corpo, ad esempio.",
azzardò Mulder volgendo lo sguardo lateralmente.
Scully sospirò, guardando verso il soffitto: "Comunque la
si voglia vedere, fuga o rapimento, non esiste prova di alcun reato.
La mia personale opinione è che Thompson abbia deciso di
inscenare qualcosa che sviasse le indagini, avendo deciso di sparire
nel nulla per rifugiarsi in chissà quale isoletta sperduta
nell'oceano."
"Io penso che questo caso sia comunque collegabile alle sparizioni
seriali di cui parlavamo stamattina."
"Ma che senso avrebbe indagare oltre? Forse nel lontano '70 ad un
tizio è venuta l'idea di inscenare una strana sparizione e da
allora, tra le migliaia di persone che decidono di darsi per
disperse, qualcuno ogni tanto segue quel modello. Potrebbe essere una
forma di mitomania..."
Mulder, non convinto, si diresse verso la porta d'uscita:
"Vieni Scully, credo che qui non ci sia più molto da
scoprire."
"Dove hai intenzione di andare?"
"Per ora, al nostro albergo."
Solarium Hotel
Mulder's Room
4:15 p.m.
Mulder aprì la porta della stanza, lanciò il
soprabito sul divano, accese la luce ad invitò Scully ad
accomodarsi nella sua stanza:
"Ci aspetta una lunga notte al computer!".
Scully gli domandò quale materiale avesse a disposizione,
ma Mulder replicò candidamente che era molto poco:
"A mio parere dovremmo concentrare la nostra attenzione sugli
uomini spariti, piuttosto che sugli indizi rilevati".
"Per scoprire che cosa?" chiese Scully quasi temendo la
risposta.
"Che esiste un legame finora irrisolto tra tutte le sparizioni di
questo genere".
"Hai qui i fascicoli?"
"Nel nostro archivio ne avevo solo tre, i più vecchi,
quindi dovremo scaricare gli altri dalla banca dati... e dovremo
farlo in modo molto discreto."
"Come avresti intenzione di entrare senza rischiare di essere
intercettato, nel caso 'pestassi i soliti piedi' a qualcuno?"
"Beh, conservo sempre qualcosa per le buone occasioni!", e Mulder
sfoderò un CD consegnatogli dai Lone Gunmen, contenente un
codice di accesso a qualunque banca dati Nazionale.
"Questo codice consente di accedere con i massimi privilegi, si
autoelimina e non lascia tracce. Unico inconveniente: abbiamo cinque
minuti di tempo prima di essere localizzati."
"Speriamo bene..." sospirò Scully, che nel frattempo si era
preparata una tazza di thè e la stava assaporando.
"Quali sono gli anni in cui sono avvenute le nostre
sparizioni?"
"1970, '76, '81, '84, '87, '95 e, ovviamente, '98".
Scully si fermò chiedendosi se gli anni potessero fare
parte di una serie numerica, ma verificò che non era
così. Quindi lanciò la ricerca.
Al termine dei cinque minuti:
"Mulder, la sessione è terminata, ma non abbiamo molte
chance di venirne fuori: guarda quanti nomi! Ed ecco anche il
nominativo di Thompson... strano sia già stato inserito in
archivio, in fondo le indagini sono ancora in corso!"
Mulder sussultò:
"Forse, Scully, se cerchiamo tutte le sparizioni che sono state
registrate poco tempo dopo la denuncia, riusciamo a isolare gli altri
casi che ci interessano."
Scully effettuò la ricerca e i nominativi rimasti si
ridussero drasticamente, per l'esattezza a soli tre.
I dati rimasti indicavano gli anni '95, '87 ed '84. Mulder
sfoderò da una cartellina i fascicoli che erano già in
suo possesso:
"Scully, abbiamo fatto centro! Gli anni filtrati corrispondono
agli anni dei quali già sappiamo, e che probabilmente non sono
stati occultati in gran fretta, come è poi successo per i casi
più recenti, compreso il nostro.
Ammetterai che è alquanto strano: forse in alto c'è
chi ha scoperto qualcosa e ha tenuto d'occhio questi casi,
archiviandoli il più presto possibile: non sarebbe la prima
volta che ci capita, no?"
"Mi hai convinta.", rispose Scully.
"Scully, hai notato che le età degli scomparsi sono
crescenti?"
"Già: Timmons nel 1970 aveva 26 anni, Ireland nel '76 ne
aveva 30, Manson nell'81 era 34 enne, Epstein nell'84 ne aveva 36,
Albàn nell'87 ne aveva 38, Fenn nel '95 ne aveva 45, e
Thompson sappiamo ne aveva, o ne ha, 47!?"
"Le coincidenze ci sono, lo ammetto. Hai qualche teoria in
proposito?"
"Un sospetto, tutto qui", fece Mulder mantenendosi sul vago.
"Comunque sia, avremmo un gran bisogno di ulteriori indizi, che
secondo me possiamo ottenere solo indagando sulle vite delle singole
persone in questione."
"Può darsi, ma credo che qui, dove è avvenuta
l'ultima sparizione, ci sia ancora la possibilità di
raccogliere degli indizi."
Tra i due regnò un breve attimo di silenzio, poi Scully
chiese, con tono più confidenziale:
"Sempre convinto che si sia in qualche modo smaterializzato?"
I due agenti fecero il punto della situazione. Scully, in
particolare, ricordò qualcosa:
"C'è un nome, tra quelli trovati adesso, che ha continuato
a girarmi in testa per buona parte del tempo: Thomas Fenn era uno
scienziato di fama internazionale, un biologo che si è
dedicato a molteplici studi, tra cui i meccanismi che stanno alla
base dell'invecchiamento cellulare, alla rigenerazione di cellule
malate...
Ha partecipato al Progetto Genoma, assieme al Dr.Berube e al
Dr.Sicare di nostra vecchia conoscenza. Un uomo arrivato, all'apice
del successo, ed una grave perdita per il mondo scientifico..."
Mulder riprese in mano i fascicoli in suo possesso:
"Timmons si era da poco laureato in Fisica, Ireland svettava in
cima alle classifiche discografiche di mezzo mondo, Manson era un
capo reparto di un'azienda tessile. E sono certo che, se indagassimo
anche sugli altri, scopriremmo si trattava di persone sparite mentre
si trovavano, nel loro ambito, all'apice del successo."
"Lo so, tutto fa pensare ad un serial killer, anche se le analisi
eseguite sugli effetti personali di Thompson fanno pensare che questi
abbia agìto da solo..." disse Scully con tono preoccupato.
Mulder restò in silenzio per alcuni interminabili istanti,
lo sguardo perso nel vuoto: poi volse lo sguardo verso la
collega:
"Sono più che coincidenze Scully: si tratta sempre della
stessa persona, Timmons, o come accidenti vogliamo chiamarlo!"
"Non che sia un grosso problema, ma i conti delle età non
tornano. Timmons all'epoca della sua scomparsa aveva 26 anni, adesso
ne avrebbe 55, mentre Thompson ne ha 47, come confermato anche
apparentemente da questa foto di un mese fa", osservò Scully
passando diverse fotografie in rassegna.
"Anche il loro aspetto è molto differente... so che non
è impossibile per una persona cambiare radicalmente aspetto, o
dimostrare una diecina di anni in meno, ma il punto è un
altro, Mulder: perché l'avrebbe fatto?"
"Beh, mi vengono in mente almeno dieci risposte..."
commentò Mulder sprofondando nel divano, quasi a volersi
rilassare.
"Ok, anche ammesso che per qualche motivo esista qualcuno che si
diverte a cambiare identità come fosse il colore dei capelli,
sarebbe praticamente impossibile che, nel giro di pochi anni, questa
persona sia riuscita, di volta in volta, ad acquisire le conoscenze
specifiche, per non parlare delle capacità, indispensabili a
primeggiare in tutti i campi professionali sui quali si è
affacciata. Parliamo di un giovane laureato in Fisica, carattere
solitario, vissuto tra un laboratorio e l'altro, che diventa uno
spregiudicato cantante rock, quindi un luminare nel campo della
biologia molecolare che in seguito si rifugia in una vita borghese...
forse non basterebbe una vita per realizzare due di questi
passaggi!"
"In teoria Scully, in teoria. Ma se fossimo sulle tracce di una
persona dalle doti particolari, in qualche modo non catalogate? Sto
parlando di qualcuno in grado di modificare totalmente e
volontariamente la propria struttura mentale, adattandosi alle
esigenze esterne, magari spinto dalle proprie esigenze primarie.
Potrebbe anche trattarsi di una delle tante potenzialità
non sfruttate del cervello umano...".
"Mulder..." sospirò Scully, rileggendo, quasi a volersi
distrarre, la lista dei nomi scritta sullo schermo del notebook.
"Mulder!" sussultò poco dopo come punta da un'ape: "hai...
hai letto in sequenza le lettere iniziali dei cognomi dei sette
uomini scomparsi?"
"No, perché?"
"Timmons, Ireland, Manson, Epstein, Albàn, Fenn,
Thompson... TIME AFT..."
"Time after time! Time after time, after time... È facile,
capisci? Volta dopo volta quest'uomo si rigenera, vive diverse
ere..."
"Sarebbe quindi il suo modo per vivere più vite, per
'reincarnarsi' e condensare nel tempo di una sola vita biologica il
maggior numero di vite possibili?"
"Sono convinto che sia così!"
"Ma perché mai una persona così in gamba dovrebbe
curarsi di fare il giochetto delle iniziali, e soprattutto
perché perdere tempo ad inscenare una sparizione così
strana?"
"Uhm... deve far parte di un suo modo di 'attivarsi': se ho
compreso il modello comportamentale, la sua mente non funziona come
la nostra, è attivata da atti simbolici, in questo caso per
autoconvincersi della fine della vita precedente, ma anche che tra
una vita e l'altra esista sempre una sorta di legame, altrimenti non
ricorderebbe di essere la stessa persona che 'rinasce'. Inoltre, una
tattica del genere può depistare le eventuali indagini,
facendo pensare ad un serial killer."
Mulder sembrava molto sicuro di tale teoria.
"Secondo il tuo modo di pensare, tutto quadra. Ma io spero, per
noi, che non sia così: cosa ci resterebbe da fare, se non
tenere d'occhio tutti i maschi americani il cui cognome iniziasse con
la prossima lettera, la E?".
"Ironia a parte, Scully, mi formalizzerei più sul fatto che
quell'individuo possa permettersi di sparire senza lasciare
traccia."
"Per quanto mi riguarda, ha usato un trucco.", sentenziò
Scully. "Forse troveremo qualcosa sul luogo della sparizione, dove
non siamo ancora stati personalmente."
Lakeview Road,
Mile 47
8:17 p.m.
Giunti sul luogo di ritrovamento dell'auto di Thompson, gli agenti
lasciarono i fari accesi della loro auto per illuminare la zona,
delimitata da reti in plastica arancione.
"Siamo fortunati: nelle ultime settimane non è
nevicato."
"Ecco Mulder, l'auto si trovava in questo punto. Non rilevo nulla
di insolito, solo le tracce quasi cancellate delle ruote della
vettura."
Mentre Scully osservava le impronte, Mulder illuminò gli
alberi accanto alla carreggiata, con la sua torcia. Ad un certo punto
emise un suono misto di stupore ed eccitazione:
"Ho trovato qualcosa di interessante, guarda lassù!"
"Lassù? Non vorrai condire questo caso con un po' di
'polvere di stelle', spero!"
"No" sorrise Mulder.
"Ma, a meno che qualche scoiattolo non si sia divertito a cuocere
questi pini, direi che abbiamo una vera e propria traccia."
La torcia di Mulder illuminò una bruciatura estesa presente
sulle fronde degli alberi, sporgenti sopra al punto di ritrovamento
dell'auto.
"Cosa pensi che sia, Scully?"
"Non ne ho idea, certo è una bruciatura. Interessa
più alberi e l'aspetto è molto strano. Forse è
stato un razzo segnalatore lanciato da mani inesperte, che ha
sfiorato gli alberi e ha lasciato quelle bruciature, o magari un
fulmine."
"Propongo di raccogliere un campione di quei rami!",
suggerì Mulder.
Mulder si arrampicò prima su uno e poi su un altro dei
sempreverdi e tagliò un ramo bruciato da ciascuno, quindi gli
agenti ripartirono in auto per tornare al laboratorio della
polizia.
9:48 p.m.
Cedar Rapids Police Department
Il dipartimento era ancor più silenzioso di quanto non lo
fosse stato in giornata; le luci al neon trascoloravano ogni
sfumatura cromatica, quasi a voler portare i colori alla stessa
stregua del bianco e nero. Mulder e Scully fecero il loro ingresso
riconosciuti dall'agente in servizio, per recarsi al laboratorio.
Scully analizzò chimicamente i campioni di vegetazione
raccolti:
"I campioni prelevati non presentano residui della combustione di
alcun tipo di propellente utilizzato nei razzi segnalatori, fuochi
d'artificio o lanciafiamme. Non rilevo nessuna sostanza inquinante, a
parte i normali livelli di piombo o residui carboniosi presenti
nell'aria a causa dell'inquinamento atmosferico.
Mulder, si direbbe che gli aghi ed i rami siano stati sottoposti
ad una fonte di calore irradiante, senza contatto diretto."
"Una radiazione infrarossa?"
"Si, altrimenti aria piuttosto calda, ma non si tratterebbe
più di radiazione."
Mulder sembrò colpito da questa affermazione della collega,
quindi si recò nuovamente nella rimessa. Scully arrivò
poco dopo, mentre Mulder aveva già aperto il cofano motore e,
armato di cacciavite, stava smontando un convogliatore del
climatizzatore della vettura.
"Mulder, cosa stai cercando?"
"Un attimo solo Scully... ecco!"
L'uomo estrasse uno dei convogliatori dell'aria climatizzata.
"Che mi dici di questo tubo in plastica deformato, per esempio in
seguito ad esposizione a fonte di calore?"
"Non saprei, Mulder: le cause possono essere molteplici."
Potrebbe anche essere la stessa che ha bruciato i rami di quei
pini."
"E cosa potrebbe voler dire?"
"Che il nostro uomo si è davvero volatilizzato, e nel farlo
la sua temperatura è aumentata."
"Mulder, le persone, gli esseri viventi, a pressione atmosferica
non passano dallo stato solido a quello gassoso senza essere
sottoposti a temperature molto elevate. Ad esempio, alla pressione di
una atmosfera il carbone passa direttamente dallo stato solido a
quello gassoso, cioè sublima, a 3650°C. Tanto per darti
un'idea delle temperature in gioco... A questo punto l'intera vettura
sarebbe andata a fuoco!"
"Non è una sublimazione dovuta ad esposizione della dovuta
quantità di calore: siamo di fronte ad un fenomeno intimamente
connesso agli stati mentali del soggetto."
"Quindi, secondo te, questo 'mostro di flessibilità
mentale', che se ne va in giro per il paese cambiando vita a
piacimento, avrebbe anche la facoltà di volatilizzarsi?
Facoltà che magari sfrutterebbe solo per poter fuggire da una
delle sue vite, qualora se ne stancasse? Andiamo, ammetterai che
è troppo anche per noi..."
"Non esattamente, Scully. Il fenomeno, di cui abbiamo rilevato i
segni evidenti, non avviene a comando. Chi ci dice che la struttura
fisica di quest'uomo non sia tale da perdere coesione qualora la sua
mente non ricevesse più stimoli dalla condizione esistenziale
in cui è posta? È allora che egli sublima, passa dallo
stato solido a quello aeriforme, per poi brinare chissà dove.
È una condizione temporanea, attivata dal suo stato interiore:
in un certo senso, è come se non ce la facesse più a
stare nei suoi panni.
Ricordi quando ho detto che attraverso atti simbolici attivava la
sua mente? Ecco, credo valga anche il caso inverso: gli stati della
sua mente si concretizzano in stati sì simbolici, ma fisici."
concluse Mulder piuttosto accigliato.
"E sentiamo, tanto per dirla tutta. Forse secondo te quest'uomo,
come dire, sfuggente, sarebbe fluito attraverso le bocchette
dell'impianto di ventilazione della vettura?"
"Esatto Scully! Suggerisco che venga smontato l'intero impianto
per una analisi completa!"
"Anche sperando che serva a qualcosa, per eseguirla dovremo
attendere domattina: non ci sono più tecnici a disposizione a
quest'ora".
Day 3
7:29 a.m.
Nuovamente alla rimessa del Dipartimento di Polizia, Mulder e
Scully assistettero allo smontaggio dell'impianto della vettura:
tutto sembrava procedere tranquillamente.
"Mulder, secondo te, come mai non abbiamo rilevato bruciature
sugli abiti o sui sedili, per esempio?"
"Perchè il calore viene sottratto al corpo solido..."
"Potrei anche comprenderlo: la sublimazione avviene con
sottrazione di calore. Ma perché non ci sono tracce sulla
carrozzeria esterna?"
"Beh, le prese d'aria sono in acciaio, come su molte vetture di
qualche anno fa: non bruciano."
"Agente Mulder, Agente Scully..." un ragazzo addetto
all'assistenza tecnica chiamò dal banco di smontaggio.
"Guardate qui: non riesco a smontare il corpo del ventilatore,
sembra che le viti siano bloccate..."
"Secondo lei da cosa è stato causato un inconveniente del
genere? Può essere il calore del motore?", chiese Scully.
"Lo escluderei: questa porzione dell'impianto passa all'interno
della plancia comandi, ed il materiale di cui è composta
resiste comunque alle elevate temperature che si sviluppano sotto il
cofano: il calore deve essere stato applicato in qualche modo,
localmente."
Concluse le perizie, Scully propose di rivolgere alcune domande
specifiche alla signora Thompson."
Thompson's residence,
10:47 a.m.
Mrs. Thompson aprì la porta di casa:
"Buongiorno, siamo gli Agenti Mulder e Scully, FBI. Vorremmo
rivolgerle alcune domande riguardo suo marito."
La donna li fece accomodare nel salone, la casa era molto
accogliente e confortevole, arredata con mobili in stile Old America,
le pareti rivestite in tinte morbide, pastello.
"Se posso esservi utile, sappiate che non c'è cosa che non
farei per ritrovare Martin".
Scully esordì, piuttosto imbarazzata:
"Signora, so che può essere spiacevole sentirsi rivolgere
domande riguardanti la propria vita privata ma... abbiamo bisogno
della sua piena collaborazione."
Seguì un attimo di silenzio, quindi Mulder prese la
parola:
"Signora Thompson, ha mai notato un comportamento inusuale in suo
marito, specie negli ultimi tempi?"
"A cosa si riferisce precisamente?"
"Ad esempio l'essersi assentato da casa, oppure problemi di
salute..."
sorrise Mulder.
"Beh... come ho già dichiarato alla Polizia, no. Era il
solito Martin di sempre, nessuna differenza."
"Com'è il rapporto con suo marito, signora?", chiese con
dolcezza Scully.
"Siamo sempre stati molto bene insieme: ci siamo conosciuti tre
anni fa, ed è sempre stato molto sicuro di sé, di noi
due. Sapeva quel che voleva e mi diceva sempre di aver capito che ci
saremmo sposati fin dal primo giorno che ci incontrammo. Lui
desiderava molto avere una famiglia, sapete, e infatti, sei mesi
dopo, ci siamo sposati. Quindi, è nato Danny..."
"E riguardo il suo lavoro?"
"Martin ha sempre svolto la professione di commercialista,
è laureato in Economia ed opera come consulente aziendale: da
queste parti le aziende sono piuttosto fiorenti, e gli affari vanno
bene."
"Ha sempre abitato in questa città, suo marito?"
"No, non è originario di queste parti: quando l'ho
conosciuto si era da trasferito da poco."
Mulder lanciò un'occhiatina d'intesa a Scully, che
alzò le spalle mantenendo stampato sulle labbra un sorrisetto
di circostanza.
Quindi, chiesero di poter visionare qualche album di famiglia: la
signora aveva un solo album e le fotografie comprendevano il solo
periodo del matrimonio.
"Non ha foto di suo marito precedenti il matrimonio?"
"Si, più che altro foto risalenti alla sua infanzia, ma
dalla laurea in poi direi che c'è un vuoto: mi disse di averle
perse in un incendio, ai tempi dell'università."
"Lo sapevo!" sembrava esprimere l'occhiata che Mulder rivolse a
Scully. Poi questi continuò:
"Suo marito ha mai avuto problemi di salute di qualche genere,
anche lievi?"
La donna esitò un istante, poi ammise:
"Beh... soffre di disturbi di origine psicosomatica. Le tensioni
alle quali occasionalmente può essere sottoposto si
ripercuotono in modo evidente sul suo organismo, sullo stato di
salute, peraltro normalmente buono. Anche per questo motivo sono
preoccupata: se fosse in mano di rapitori, o di uno squilibrato, non
so come potrebbe reagire.
"Si riferisce a qualcosa di particolare?"
"Ecco, una sera siamo stati invitati a casa di persone che non
gradiva: mi accompagnò
per farmi piacere ma, nel giro di poche ore, perse quasi
completamente la vista, per recuperarla soltanto dopo tre giorni. I
medici non hanno saputo dire a che cosa fosse dovuta quella
cecità. Pensarono ad una reazione isterica."
Mulder sorrise, quindi concluse:
"Si potrebbe dire che suo marito non 'potesse vedere' quelle
persone...".
La signora Thompson sorrise per la battuta, ma per Mulder il
significato era: 'centro!': aveva trovato conferma della
corrispondenza simbolica.
"Altri casi?" domandò incuriosita Scully.
"Problemi di piccola entità: eruzioni cutanee, dolori. In
breve tempo tutto spariva".
"Suo marito le ha mai parlato di luoghi ove avrebbe voluto
abitare, di cose che avrebbe desiderato fare?"
"Io so solo che a lui piace vivere qui, con noi, ed ha sempre
amato questa vita. Sinceramente, in base alle vostre indagini, cosa
pensate possa essergli successo?"
Scully le spiegò che al momento erano stati raccolti indizi
che potevano supportare diverse ipotesi, ma niente più che
ipotesi. Mulder e Scully si congedarono, per tornare alla loro
auto:
"Non si può dire che ci sia stata di grande aiuto,
Mulder..."
"Invece si! A parte che ci ha fornito numerosi elementi a
suffragio delle nostre teorie, le sofferenze psicosomatiche di cui ci
ha parlato sono la punta dell'iceberg della corrispondenza simbolica
tra stati d'animo e stati fisico-simbolici.
L'unico problema è avere idea di dove possa essersi
ricondensato quell'uomo."
"Mulder... ti ricordo che quelle teorie sono più tue che
mie. Succede a molte persone di soffrire di disturbi psicosomatici,
sai? Le statistiche non sono affatto..."
"Lasciamo perdere le statistiche", la interruppe lui con un
flebile sorriso: "Dove può essere volato via?"
"Mulder, onestamente: non puoi propormi di inseguire una corrente
di vapore!"
"Uhm... direi più una nube!"
"Una nube!?" ripetè Scully sollevando il sopracciglio.
"Tu non ci pensare e dammi un parere professionale: come si
comporterebbe una nube simile, liberata nell'atmosfera?"
"Oddio, se tu pensi a dei vapori caldi, questi tendono a salire
verso strati più alti dell'atmosfera, fino a raffreddarsi.
È quanto succede al vapore acqueo."
"E se la nube fosse composta non solo da acqua ma anche da
sostanze organiche?"
"Sarebbe molto più densa, pesante, quindi potrebbe
comportarsi in modo simile allo smog, ossia stagnare negli strati
immediatamente soprastanti il terreno, per poi essere spazzata via
dalle correnti a bassa quota."
"Non ci resta che chiedere aiuto all'osservatorio meteorologico
della zona!"
"Ma perchè non ti rispondo mai che non lo so?"
commentò Scully alzando gli occhi al cielo.
Mulder ripartì a tutta velocità per dirigersi
all'osservatorio meteorologico della principale stazione televisiva
locale, Canale 8.
Channel 8 Studios
11:39 a.m.
Mulder e Scully furono ammessi agli studi televisivi di Canale 8;
una centralinista cercò il signor Sliton, il responsabile
della sezione meteorologica. L'uomo si rese immediatamente
disponibile a ricevere gli agenti.
Mulder bussò alla porta dell'ufficio di Sliton, il quale
aprì e accolse gli agenti nel salottino che faceva da
anticamera al laboratorio vero e proprio.
"Buongiorno. A cosa devo la visita di due agenti federali?" chiese
lo studioso, un uomo sui 45 anni dall'aspetto curato e dai modi
educati.
"Abbiamo bisogno di una consulenza, al più presto."
dichiarò Mulder.
"Posso dedicarvi tutto il tempo prima della pausa pranzo: al
pomeriggio, devo ultimare i calcoli per le previsioni della sera,
sapete..."
"Capisco, ma può essere sufficiente. Abbiamo bisogno di
conoscere l'andamento delle correnti a terra a partire da 17 giorni
fa. Diciamo dalle 8:30 di mattino in poi, e a partire dal miglio 47
di Lakeview Road".
Scully scrutò il soffitto quasi a volersi fingere
distratta.
"Una mappa storica, in sostanza... seguitemi in laboratorio",
disse l'uomo alzandosi e procedendo a passo svelto.
Nella stanza attigua era situato il laboratorio di rilevazione ed
elaborazione dati. Mr. Sliton si sedette alla scrivania e
iniziò a digitare sulla testiera di un terminale.
Il silenzio regnava, condito in sottofondo solo dal leggero ronzio
intermittente degli hard disks. Dopo alcuni minuti:
"Ecco, ho richiamato i dati relativi ai giorni che mi avete
indicato. Cosa dovete ricavare da queste registrazioni?"
"Supponiamo che a partire dalla zona di Lakeview road si sia
originata una nube gassosa: vorremmo avere un'indicazione di massima
su dove potrebbe essere stata trasportata nell'arco di tempo massimo
di una settimana.", spiegò Mulder.
"Naturalmente...", aggiunse sorridendo, "...si tratta di
un'indagine comparativa: in realtà non è stata dispersa
alcuna sostanza nociva."
L'uomo annuì ed iniziò a fornire i parametri atti ad
estrapolare una mappa il più possibile dettagliata, quindi la
stampò per consegnarla agli agenti.
"Come diceva lei stesso, potete ricavarne solo un'indicazione di
massima, una traccia, non certo le coordinate esatte del percorso
compiuto dalla nube gassosa."
Mulder e Scully ringraziarono, uscirono fuori dal complesso degli
studi della stazione televisiva e tornarono nuovamente in
automobile.
"Cosa ne pensi, Scully?"
La ragazza inforcò gli occhiali per leggere al meglio la
mappa, quindi sospirò:
"Cosa ne vuoi fare di questi tracciati?"
"Non dico che sarà facile, ma vorrei capire dove può
essere avvenuta l'eventuale ri-condensazione. Puoi aiutarmi, facendo
conto di lavorare su una comune nube tossica?"
"Ecco, in prima analisi... tutto ci porta alla zona sud-ovest
dell'Ohio, un raggio di 30 miglia dalla città di Dayton."
"È lontano... non ci resta che ripartire!"
"Mulder, su cosa basi la flebile speranza di trovare Timmons?
Basterebbe pensare alla vastità della zona da battere per
capire che non possiamo lanciarci in una ricerca.
È come sperare che il nostro uomo ci venga incontro per
darci il benvenuto!"
Mulder non si curò più di tanto dei commenti della
collega, ma le rivolse a sua volta una domanda:
"Scully, cosa pensi che starà facendo attualmente Mr.
E.?
Io non credo sia già immerso nella sua nuova esistenza,
penso che abbia ancora bisogno di tempo per prepararsi."
"Pensi che almeno potremmo riconoscerlo?"
"No, non ci spero: per prima cosa avrà sicuramente
modificato il proprio aspetto, così da poter uscire
tranquillamente, senza rischio di essere riconosciuto. In questo
periodo dovrebbe vivere una vita molto ritirata, ha bisogno di tempo
per reimparare a comportarsi, a pensare, a conoscere da zero qualcosa
di nuovo.
È come se fosse una crisalide entro il suo bozzolo: quando
ne uscirà, sarà quasi impossibile trovarlo."
"Perché così, invece, sarebbe più facile..."
commentò Scully a bassa voce.
"OK, ammetto che non hai tutti i torti" ammise Mulder, imboccando
con l'auto una strada secondaria: era ormai l'imbrunire e le nuvole
all'orizzonte erano infuocate di rosso.
"Ho intenzione di seguire il più da vicino possibile il
percorso tracciato sulla mappa: tu cerca sulla cartina stradale la
strada più vicina, per favore."
"A me sembra tutto talmente inutile..."
"Io credo davvero che quest'uomo sia stato 'trasportato via dal
vento'."
"Supponiamo che tu abbia ragione: un uomo ridotto ad una nube di
vapore verrebbe trascinato via dal vento, che per nostra fortuna non
è stato molto intenso. Correrebbe il rischio di precipitare da
un'altezza pericolosa al momento della condensazione!"
"E se non avvenisse del tutto involontariamente? E se, pur
sentendosi ormai libero di ricominciare, capisse di non poter tornare
'solido' fino a che non si trovasse nuovamente vicino al terreno,
magari privo di velocità, lontano da oggetti solidi?"
"E a quale evento fisico corrisponderebbe una tale
condizione?"
"Ad esempio una calma di vento... non ne sono segnate sulla
mappa?"
"La mappa ne segnala una in una zona a oltre 100 miglia da qui.
Così, per 80 miglia dovremmo seguire questa strada, quindi
piegare a sud.
Spero solo di non dover scrivere nessun rapporto su quanto stiamo
facendo, perchè seguendo la mia personalissima mappa, tornerei
indietro."
11:23 p.m.
Galesburg County, Illinois
Mulder fermò l'automobile all'inizio della zona segnata
sulla mappa dei venti: la zona era molto buia, le abitazioni ancora
piuttosto rade, almeno lungo la strada. Tra l'altro il tempo stava
peggiorando, si era alzato un vento piuttosto consistente e le
previsioni promettevano una nuova nevicata.
"Scully, penso sia meglio cercare un motel in zona, domattina
proseguiremo le ricerche."
Gli agenti proseguirono per poche miglia fino al motel della
più vicina stazione di servizio.
Alla reception vennero ricevuti da una donna di mezza età:
era il classico motel ove alloggiano per una sola notte le persone di
passaggio, non sembrava essere molto popolato.
"Due stanze.", chiese Mulder facendo scorrere la carta di credito
e i tesserini sul bancone in legno chiaro.
"Agenti FBI, eh? Qual buon vento vi porta alla contea di
Galesburg?", chiese la donna con fare piuttosto affabile.
Scully abbassò il capo cercando di nascondere un sorriso
divertito, mentre Mulder la sfiorava con il gomito.
La receptionist, probabilmente la padrona, intanto
continuò:
"Deve essere successo qualcosa di grosso, vero? Sentite, con me
potete parlare, io quando voglio sono una tomba!"
La donna si guardò intorno e con voce ancor più
bassa, bisbigliò:
"È per il maniaco, vero?"
"Il maniaco?"
"Si, quello dei vestiti rubati!" esclamò la donna con gli
occhi sgranati.
"Non potrebbe essere più precisa?" chiese Mulder
incuriosito.
"Qualche settimana fa una mia conoscente, Tracy, ha sorpreso nel
giardino un uomo, uno sconosciuto. Si aggirava furtivamente, stava
rubando i panni stesi, ed era completamente nudo. Potete immaginare
lo spavento che ha avuto; la casa è anche piuttosto isolata...
Si è precipitata fuori dalla porta di servizio, correndo a
più non posso. Quando vi ha fatto ritorno, assieme allo
sceriffo, ha trovato tutto a posto, a parte la mancanza di un paio di
pantaloni e di una T-shirt..."
"Veramente?" chiese Mulder interessato.
"Così mi ha raccontato, ma evidentemente voi siete qui solo
di passaggio... Del resto, neanche lo sceriffo ha dato molto peso a
quel fatto."
"Ma, già che siamo qui, potremmo sempre dare una mano. Vero
Scully?"
Congedatisi, i due agenti si diressero verso le rispettive stanze,
dopo un breve scambio di impressioni, nel corridoio:
"Scully, sento che l'abbiamo trovato!" sussurrò Mulder.
"È solo una supposizione... Non mi dirai che Timmons
stavolta ha scelto la carriera del maniaco!"
Nel contempo, alla reception, un uomo si avvicinò al
bancone:
"Signora Wimms? Abbiamo nuovi ospiti?"
"Si, abbiamo con noi l'FBI. Per questa notte possiamo stare
tranquilli, signor Ellis!"
Day 4
00:22 a.m.
Mulder poteva finalmente riposare dopo la lunga giornata di
ricerche che avevano portato lui e Scully in quell'angolo dimenticato
dell'Illinois. La stanza era arredata in modo piuttosto semplice,
mancava anche il televisore. Fosse stato per lui, sarebbe corso a
svegliare lo sceriffo o ad interrogare quella Tracy, e non vedeva
l'ora di trovare Timmons: chissà a cosa erano ricollegabili
poteri come i suoi. Gli studi sull'interazione tra mente e corpo
l'avevano sempre affascinato, aveva la possibilità di scoprire
una parte di chissà quale verità. Fu in preda a questi
pensieri senza trovare sonno, così volle consultare la cartina
della zona, per essere pronto alle ricerche. Si accorse che quello
era l'unico motel della zona, prima di entrare nella cittadina di
Galesburg: e se Timmons-Thompson avesse alloggiato proprio lì?
In fondo era un ottimo posto per nascondersi e prepararsi, almeno
preliminarmente, ad assumere una nuova identità.
Mulder decise di andare a consultare il registro dei clienti,
senza avvisare la collega, la quale sicuramente stava riposando.
Decise di portare la torcia con sé, quindi indossò il
maglione ed uscì dalla stanza. Il corridoio era illuminato da
una luce fioca, l'aria al di fuori della stanza era molto fredda, non
si udiva più alcun rumore provenire dabbasso. Probabilmente il
motel era chiuso, a quell'ora.
Infatti, l'ingresso era completamente buio e deserto: Mulder si
avvicinò al bancone, lo aggirò e aprì diversi
cassetti, trovando il registro dei clienti. Lo scorse molto
rapidamente trovando soltanto due firme prima della sua e quella di
Scully. Una delle due recava la data di quindici giorni prima, la
firma era poco leggibile, ma il cognome era sicuramente Ellis.
"W. Ellis, stanza 18!" disse Mulder tra i denti, frenando
l'eccitazione. Rimise a posto il registro, quando udì scattare
la serratura della porta d'ingresso. Puntò la torcia in
direzione, ma la porta era chiusa. Si precipitò all'esterno
mettendosi a correre: la debole luce dell'insegna del motel
illuminava la sagoma di un uomo che correva verso il bosco, dalla
parte opposta della strada.
"Timmons! Timmons!" urlava Mulder inseguendo quell'ombra e
puntandole contro, per quanto possibile correndo, il fascio della
torcia.
"Timmons, aspetta! Voglio solo parlare con te!!!".
La ben più giovane età di Mulder fece in modo che
questi riuscisse a raggiungere l'uomo in fuga, quindi lo fermò
afferrandolo per un braccio. Nonostante facesse resistenza,
riuscì a puntargli la luce sul volto. Quel volto non era
proprio quello di Thompson. I capelli erano radi e biondi, appariva
più magro e portava la barba, ma riconobbe lo sguardo della
fotografia di Thompson.
L'uomo era visibilmente provato dalla lunga corsa, così si
appoggiò al tronco di un albero, per riprendere fiato.
"Cosa vuole da me? Non ho fatto niente di male!"
"So tutto di te, Timmons! Ti dicono niente i nomi di Fenn,
Ireland... o forse ti sovviene meglio Thompson?!"
"Non so di cosa stia parlando. Io mi chiamo Walter Ellis!!"
"Ma certo, mi aspettavo un cognome che iniziasse con la E! Time
aftEr time..."
L'espressione dell'uomo si fece più pacata, poi si rivolse
nuovamente a Mulder:
"Lei sa tutto, vero?"
"Meno di quanto vorrei...", lo incalzò Mulder
ansiosamente.
"La prego, mi lasci andare, in fondo non ho ucciso nessuno, se non
quel che sono stato. Ma non può capirmi..."
"Mi aiuti a farlo: lei ha delle doti straordinarie, io voglio
sapere ogni cosa di lei."
"Come potrebbe mai comprendermi? Lei ha una sua identità,
nel bene o nel male sa chi è, e probabilmente accetta il fatto
di poter morire senza vedersi rinascere. Ma io... io non sono mai
riuscito ad accettarlo. Quando ero ragazzo ero in cuor mio convinto
che la nostra vita fosse come le stagioni, gli anni: arrivati alla
fine, ne iniziava un altro. Ma si ricicla soltanto la materia, non la
nostra coscienza, la nostra individualità: così, ho
deciso di fare quanto in mio potere per poter continuare a vedere la
vita come se avesse un senso. Con tante stagioni davanti a me, da
potere vivere il più intensamente possibile."
Mulder ascoltava interessato, trovando conferma nel modello
psicologico che aveva ipotizzato e intuito.
"Io non ho intenzione di privarla della libertà, ma abbiamo
bisogno che lei continui nei suoi studi, quelli che ha eseguito come
Thomas Fenn, in team con i dottori Berube e Secare.
Forse conosce, e conserva, delle prove del loro lavoro che
potrebbero essere la chiave per dimostrare l'arrivo degli alieni
sulla terra... sono morte troppe persone a causa di questa mia
ricerca, lei può aiutarmi a scoprire la verità!"
Ad un certo punto l'uomo si inquietò nuovamente, sudava
visibilmente nonostante il freddo, ed iniziò a ripetere, con
tono disperato:
"No, no... la vita di Fenn è finita, così come la
vita di Walter Ellis sarebbe finita se... la vita di Ellis sarebbe
finita... la vita di Ellis È finitaaaa..."
Mulder avvertì un calore insopportabile, la figura
dell'uomo si faceva sempre più confusa, cercò di
trattenerlo ma non poté a lungo stargli vicino. Fu costretto
ad allontanarsi, e a poco a poco l'immagine dell'uomo divenne
inconsistente, fino a dissolversi e ad essere trasportata via, dal
forte vento che tirava quella notte.
Mulder osservò senza riuscire a proferire parola, sapeva
che ormai sarebbe stato inutile agire. Restò a contemplare il
vuoto, fino a che non udì una voce familiare:
"Mulder! Muldeeer!"
Era la voce di Scully, doveva essere vicinissima perché
adesso la riconosceva chiaramente:
"Mulder!?" La ragazza lo trovò illuminandolo a sua volta
con la torcia.
"Scully... per quanto possiamo immaginare, non è mai come
immaginiamo..."
"Mulder, sei sconvolto! Cosa è successo? Ti ho sentito
gridare il nome di Timmons, pensavo di sognare... Poi ti ho visto
correre come un pazzo, fuori dalla finestra.
Per fortuna ti ho trovato!"
"Non in tempo, Scully, non in tempo."
"Cosa vuoi dire? Non penserai a Timmons?"
"Si, ed avevamo ragione su tutta la linea!"
"Dove si trova adesso?"
"L'ha fatto ancora! Si è volatilizzato, si è reso
conto di non essere più libero, ed ha reagito somatizzando
ancora una volta il suo bisogno di sparire e ricominciare!"
"Oh, Mulder... vorrei tanto averlo visto anch'io, ma come faccio a
scrivere un rapporto del genere? Chi ci crederebbe?"
Scully riaccompagnò il collega, piuttosto provato, alla
stanza del motel, quindi lo costrinse ad assumere un tranquillante
per riposare almeno quel poco di notte che restava.
10:21 a.m.
Scully bussò alla porta della stanza di Mulder:
entrò e si avvicinò al collega, che stava in piedi
accanto alla finestra.
"Come va, Mulder?"
"Bene... sai che non mi perdo d'animo. Anche se non abbiamo
trovato altre prove, sappiamo che quello che è fuggito era il
nostro uomo: le impronte lo hanno confermato..."
"Sono venuta a parlarti proprio di questo: non dobbiamo più
andare da nessuna parte.
Il caso non fa più parte degli x-files."
"Cosa? Come sarebbe?", rispose Mulder stupito.
"Skinner mi ha telefonato un attimo fa. In base alle impronte e
alla testimonianza della signora Wimms, a Washington non hanno
più dubbi sulla natura del caso: non siamo di fronte a nulla
di inspiegato, soltanto ad un tizio che ha deciso di andarsene."
"È un'assurdità Scully! I vestiti, le iniziali... il
fatto che l'abbiamo trovato seguendo i venti... sarebbero tutte
coincidenze per te?"
"Ehm... non ho potuto parlargliene, così come non potresti
tu. Andiamo: è chiaro che è fuggito sulle proprie
gambe." disse Scully cercando di fare ragionare il collega.
"Solo perché non abbiamo ritrovato i vestiti anche questa
volta? Ma certo! Hai visto che vento c'era... Dobbiamo continuare a
cercare, ottenere una nuova mappa."
Scully guardò in volto il collega, quindi con tono
amichevole gli disse:
"Il caso non è più nostro, non avremo nessun
appoggio ufficiale. Se ne occupa già un semplice
investigatore."
Mulder restò immobile a fissare fuori dalla finestra:
"Che non lo cerchino: non lo riconosceranno, mai."
The following day
5:55 p.m.
Un operatore della compagnia telefonica aprì la portiera
del furgone, sedette posando la borsa dei ferri sul sedile accanto.
Compose un numero sul cellulare:
"Sono io. Ho fatto quello che mi aveva chiesto. Sa, dovranno
impiegare qualche giorno per rimettere tutto a posto!"
Dall'altra parte risposero:
"Mi raccomando: la rete di rilevazione delle informazioni
meteorologiche deve restare fuori uso il più a lungo
possibile."
Venne riposta la cornetta, e si levò una nuvola di
fumo.
F I N E
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