Il Gladiatore

Leggendo qua e là ho sentito giudizi molto contrastanti su quest'ultima pellicola di Ridley Scott, che in questi giorni sta girando Hannibal, il seguito di Il Silenzio degli Innocenti.
Un film storico per alcuni; epico per altri; oppure semplicemente un'americanata. Addirittura un giornale straniero ha insinuato che fosse un film per omosessuali, un'occasione per mariti o padri di famiglia di vedersi assecondare i propri istinti gay con parentando al seguito, senza che i cari si accorgessero di nulla; quest'ultima interpretazione mi sembra un tantino esagerata ^_^

Bastano pochi minuti della pellicola e capisco che questo non è un film storico; almeno io non lo considero tale. Gli americani si immergono nella storia romana (perché loro non ne hanno...) con un carico di presunzione ed una buona dose di ignoranza; stravolgono parecchie situazioni, alcune se le inventano addirittura. Il dubbio che mi viene è che Mr. Scott sarebbe più adatto alla fantascienza: nella pellicola Commodo uccide Marco Aurelio soffocandolo in un letale abbraccio a se stesso. Chiunque è andato a scuola sa che l'imperatore tirò le cuoia durante un'epidemia di peste; questo è un semplice esempio, le imprecisioni grottesche sono almeno sei-sette, ma elencarle sarebbe troppo cinico.
La ricostruzione del Colosseo è sfarzosa, una festa per gli occhi; ma siamo davvero sicuri che al suo interno si levassero improbabili cori da stadio, come suggerisce il nostro regista? Io ho qualche dubbio.

L'idea di fondo non è originale, ma può essere considerata intrigante: Maximus, la punta di diamante dell'esercito di Marco Aurelio, dovrebbe essere il successore del cesare ormai anziano. Ma Commodo uccide il padre prima che abbia il tempo di designare il successore, fa uccidere Maximus (almeno così crede) e prende il regno.
Qualche anno dopo si vede ritornare il nemico con le sembianze di gladiatore imbattile.

Film epico, allora? Neanche. Per essere tale deve stupire, invece "Il Gladiatore" fa piuttosto storcere la bocca; le scene che vorrebbero essere grandiose annegano spesso nel grottesco. Compresa la conclusione, dove Commodo, potendo scegliere tra mille sicari, si presenta nell'arena a combattere personalmente Maximus; e addirittura il gladiatore ha la meglio, incurante che poco prima di entrare nel Colosseo il nemico gli avesse affondato un coltello nella schiena.

Le prime due ipotesi sono state scartate; rimane quella dell'americanata. Qualcosa di buono, però si trova: nonostante questo film sia un calderone rumoroso e grottesco, a volte i famosi effetti speciali sono usati a dovere (vedi battaglia iniziale), contando anche che Russel Crowe nelle vesti di protagonista è decisamente convincente.
Non basta a salvare il tutto. Ogni volta che penso a Il Silenzio degli Innocenti, e mi ricordo che il sequel è stato affidato a questo regista, mi corre un brivido su per la schiena. E non è per la paura...

Voto: 5

 

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