IL REGNO DI EMANDINI

4. Il prezzo della fama

"Questa è proprio grossa" commentò Hammer sul suo ricevitore nella macchina. Poi si rivolse a Cooper, che era al volante, e nitrì:

"Incredibile! Il marito della Warner è morto!"

"L’hanno ucciso?" chiese sbigottito il giovane ispettore

"E’ andato fuori strada con la BMW"

"Un incidente?"

"Era ubriaco"

"Cosa? La Warner ha sposato un beone?"

"Aveva sposato. Al telefono era il dottor Norman. Se l’è ritrovato sul tavolo dell’obitorio e gli è preso un colpo"

"Perché ti ha chiamato?" Cooper non si era ancora ripreso dalla sorpresa

"L’ispettore capo è ancora al lavoro. Non sa niente. Andiamo ad avvertirla"

In effetti Angelica Warner era ancora in ufficio. I due ispettori la presero in disparte, e le comunicarono la notizia senza troppi giri di parole. La donna si portò le mani alla testa, senza piangere. Il suo cuore era una girandola di sentimenti.

 

Quella sera la luna aveva deciso di tirarsi in disparte, ed aveva lasciato il posto al manto nero notturno disseminato di stelle. Angelica Warner era sprofondata sul divano, in preda ad una rabbia indeterminata. Era finalmente risolto quel problema. Quel cane aveva avuto il buon gusto di pensarci da solo. Ma ora si presentavano altre grane: sarebbe stato un clamore sui giornali, il marito dell’ispettore capo era stato un ubriacone e come tale era morto. Doveva astenersi dai rapporti con Davis per un po’ di tempo, certe voci potevano stroncare una carriera. Decise di prendere una settimana di vacanza. Non ricordava da quanto si ubriacava; tuttavia quella bottiglia di Porto lasciata a metà dal marito la attrasse irresistibilmente a sé , facendole vivere una notte di profonda angoscia e disperazione. La mattina alle cinque era già giorno; la donna vomitò più volte smaltendo la sbronza, poi telefonò in ufficio per annunciare con voce tremula la sua assenza per tutta la settimana.

 

Hammer si trattenne a stento dal bestemmiare, fissando sbigottito il titolone dell’"Hamlinton Obsever" del giorno dopo, che recitava a caratteri cubitali:

RICOSTRUITI AL COMPUTER I VOLTI

DI CINQUE CADAVERI DI BLACK HILL

Seguiva un lungo articolo di due pagine correlato dalle stesse ricostruzioni grafiche che Norman aveva distribuito durante la riunione alcuni giorni prima. Solo dopo aver telefonato al procuratore Davis riuscì a trovare una risposta. Era perplesso sull’efficienza di quella tattica, mai lui si sarebbe fidato di quei pescecani. Se la rise tra sé pensando che quella sarebbe stata una delle ultime iniziative di Gerard Davis come procuratore della contea. Mancava meno di un mese alle elezioni. Tornò a sbirciare le pagine del giornale: la seconda notizia più importante del giorno era l’incidente di Fred Warner. C’era un articolo intitolato "Il prezzo della fama" che Hammer lesse con divertimento crescente. Il giornalista faceva notare come la Warner per il successo aveva trascurato il marito, trasformandolo in un pantofolaio e indirizzandolo sulla via dell’alcool che era culminata nella morte assurda. La giornata era iniziata male; tuttavia l’ispettore Hammer uscì di casa pervaso da un senso di allegria che non ricordava di avere mai avuto.