




|
Un marito
ideale andò in scena per la prima volta
a Londra nel 1895, quando ormai Wilde aveva
raggiunto il culmine della celebrità. Oggi
il regista inglese Oliver Parker la ripropone, in
una rivisitazione elegante e divertente, con un
cast di assoluta eccezione.
Nell'Inghilterra vittoriana si muovono dei
personaggi che ne sono lo specchio: Lord Goring
(Rupert Everett), ironico, ricco e sfaticato, che
parla sul serio solamente due ore alla settimana, e
scherza sull'idea del matrimonio.
Poi Lady Chiltern (Cate Blanchett), che ama
perdutamente il marito, perchè idealmente
onesto e moralmente pulito. Suo marito è un
affascinante Jeremy Northam, uomo politico in
ascesa, in realtà dal passato piuttosto
losco.
A completare il quadro c'è Mrs. Laura
Cheveley (Julianne Moore, superba), la signora
bella, spigliata e cattivissima che molte
vorrebbero essere.
Lo spunto iniziale è dato da una lettera
capace di svelare il passato del personaggio di
Northam. La possiede la Cheveley, che propone il
suo scambio: il documento in cambio del parere
favorevole del gentiluomo in parlamento sul
progetto di un canale, che è in
realtà un fallimento. Altrimenti, la
letterà verrà data in pasto ai
pescecani della stampa.
La matassa si ingarbuglia sempre di più, e,
proprio quando pare inestricabile, si risolve in
una sana risata. Nel finale, tra le altre cose,
Lord Goring conclude la sua curiosa carriera di
scapolo...
Un marito
ideale è un film leggero, capace di
trasmettere una ventata di freschezza ed allegria,
oltre che ad offrire un'accurata ricostruzione
storica; la famigerata "Victorian Age" viene colta
nei suoi divertenti intrighi viziosi. Il bello
è che lo spettatore sceglie il suo
personaggio e ci si immedesima, abbandonandosi ad
un assoluto coinvolgimento. Sempre col sorriso
sulle labbra.
Senza aspettarsi troppo, si resta
soddisfatti.
Voto: 6,5
|