Rocco Chimera

Per Te (Sune Te)

Avevo capito, credimi, nelle due parole altre
ed invano il cuore potrebbe ispirarmi adesso,
se non altro in questo spasimo incoercibile
di dire a te: “ Ti amo.”, perche' amo il tuo verso
che occulta le assenze scandite in solitudine,
del tic-tac dell’orologio che ignobile dona
la sua parola al tempo. Noi non siamo niente,
o mia ocella; noi siamo solo quello che siamo:
sangue fatto parola, pondo greve, germogli nutriti
d’anima e d’acqua, poeti in immobile attesa,
incapaci di fare sgorgare una sola lacrima
dopo che, abbandonata la penna, la mia mano
non sapra' mai scrivere del più grande dolore
alloggiato, in giorni di torpore allucinato,
solo nei mentiti silenzi della tua anima.

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Donna

Non avere timore, Eolo
La tua donna non ti tradira' mai.
Le mani di un altro mai toccheranno
le sue mammelle di rosa e pesco,
ne' violeranno il vostro segreto umore,
perche' mai sara' posseduta dall’istinto,
dal desiderio che le fa lacrimare spasimi
di quel piacere che tu ben conosci.
Ella ti e' fedele, o Eolo
e gli occhi, e l’anima, appresso la carne
calda nel focoso abbraccio del mostro,
cosi' assetato del suo sesso da impazzirla
ad ogni colpo, come un cane in calura,
sbattendone nelle ventra la sua alchimia
di essere ancora una volta, di piu', donna.

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Graziella.

Graziella! Ah Graziella!
Perche' hai steso un cupo velo di morte nel paese?
Come ti divoro' l’assurdo baratro del niente?
Quella manciata di anni
che non bastarono nemmeno a capire
quale fosse il tuo orrendo male.
Quali ricordi? Mai piu' ricordi. Mai piu' nulla!
Nella lenta agonia di queste quattro primavere
incolori di fiori, bagnate solo
dal pianto di tua madre
abbiamo nuovamente perso noi,
creature del Dio, contro questa miserabile
natura giocosa e bastarda.

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Rocco Chimera

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