Amami come...
Amami come un aratro
che
in terra secca vada,
come la senapa che invade
il tempo
e lo modella, amami come
la pietra gialla
che si sfarina se l’acqua
la bacia, amami come
uno stelo di fiore che
poggia alto
per farsi odorare.
Amami al modo dei delusi,
per cui nulla
è perduto, e segui
il soffio delle mie parole,
sempre, come un convenuto
che non parli la lingua
mia e si attacchi
anche ai suoni per
sorridere
a tempo,
per non sembrare
scorbutico.
Amami come il pavone,
come il pellicano,
come il pianto del
coccodrillo,
come
la farfalla che non sa
l’amore se non
per un giorno, e non
sa il dolore –
amami con ciò
che sai
per farmelo dimenticare.
Amami come adesso vorrei
amarti io,
baciandoti gli occhi
e aspettando che la mano
dalle unghie corte si
muova per cercarmi,
come la testa sul mio
petto e il sorriso
di bambina nell’abbraccio
tenero
quando ci lasciammo.
24 ottobre 2002
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Sopra
il
monte
Oltre la piana verde
nella
nebbia,
solo col mio amore
dietro ad ascoltare la
fame
del meriggio, stanca,
c'è il mare,
inconosciuto:
rimane lì anche
per chi non lo può
soffrire, bianco nel
freddo,
con qualche onda glabra.
Noi si va via come degli
amici
troppo di fretta, a
riposarci.