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Di febbraio
non è senza vento che s'acquieta
nelle ore questo fumigare di stoppie
quasi un giustapporre a mani colme
a raffiche, si placa e si arresta
e di chi è figlio questo intiepidire
d'intendimenti, un bruciare affamato
residui d'altri inverni, ben altro
se non gusto di buia terra smossa
già era ghiaccio e falangi di rami
e quanta pena ora e sì gran lavorio
per districare di tra le rade fronde
l'angusto formicolare di primavera
aspetti, e non è gran voce altrove
la pia leggerezza del tuo sospingere
di giorno in giorno, gaio mestiere,
appassire e quindi rinascere appunto
18/02/2002