UN PO' DI TECNICA DI BASE

Su <it.sport.montagna>, newsgroup di riferimento in Italia, vi sono spesso domande circa i nodi da usare in montagna, la maniera di legarsi, eccetera.
In questa pagina cerchero' di riassumere le cose essenziali, e anche di tenerle aggiornate. Poche nozioni, quindi, che non sostituiscono certo la parte teorica di un corso roccia, ma possono servire di ripasso o di assaggio.

NODI

Per prima cosa, un minimo di terminologia: chiamero' "corrente", il capo della corda che viene mosso per costruire i nodi, e "dormiente" il capo della corda su cui il corrente si avvolge per costruire il nodo stesso. Usero' il termine "corda", invalso in alpinismo, scorretto invece se si fosse in ambiente marinaro.

I nodi che servono veramente in montagna sono pochi, ma bisogna saperli eseguire in tutte le condizioni, automaticamente e bene. Esercitarsi quindi a casa per ore, finche' i nodi non vengono perfettamente sempre. E' un buon passatempo davanti alla tv, e fa ingrassare meno dei pop corn.

Ricordatevi che i nodi sono buoni quando sono anche belli: un nodo ben fatto e' anche bello da vedersi, senza accavallamenti strani, con le spire che si avvolgono pulitamente e regolarmente
 

NODI PER LEGARSI E DI GIUNZIONE

Il nodo principale che si usa in questi anni e' il  NODO A OTTO, o NODO DELLE GUIDE CON FRIZIONE. In marineria e' conosciuto anche come NODO SAVOIA o NODO D'AMORE.
E' un nodo che incide relativamente poco sulla tenuta delle corde, facile da farsi e soprattutto facile da controllare se e' ben fatto, abbastanza facile anche da sciogliere dopo che e' stato messo in tiro, ma anche un nodo che non si scioglie accidentalmente: un buon compromesso, insomma.
Con tale nodo si puo' fare di tutto, tranne gli autobloccanti, anche se per alcune applicazioni si preferiscono altri nodi. Ma se avete voglia di imparare un nodo solo, col nodo a otto potete andare tranquilli.

Il nodo a otto puo' essere eseguito in due maniere. Rientrando con il capo di corda corrente dalla stessa parte in cui si era usciti, si forma un anello in cima alla corda. E' questo il metodo che si usa per legarsi all'imbrago. Si prepara prima un "otto" a corda libera, si infila corrente nelle asole dell'imbrago e lo si ripassa poi nel nodo "inseguendo" all'inverso lo stesso percorso che la corda aveva fatto su se stessa all'andata. Il nodo e' ben fatto se le spire non si accavallano e se si ha l'accortezza di fare in modo che la parte di corda a cui si rimane appesi "chiuda" il nodo stesso tirandolo, come si puo' vedere nella figura 2, in cui e' la parte "in bianco" della corda che tirera' e chiudera' il nodo in caso di strappo.


Se lo si costruisce  inserendo il corrente nell'ansa da cui esce il dormiente, e si insegue di nuovo tutto il nodo, il nodo a otto diviene un eccellente, per quanto ingombrante, nodo di giunzione per formare anelli di cordini e per giuntare due corde per le corde doppie.

A motivo del troppo ingombro, per formare anelli di cordino o fettuccia viene sempre piu' usato il NODO SEMPLICE INSEGUITO, o NODO DELLE GUIDE inseguito, che per le fettucce e' d'obbligo, in quanto gli altri nodi non danno garanzie di tenuta. Lo disegniamo composto su di una fettuccia (attenzione che le fettucce combacino bene, senza accavallamenti!), ma su di un cordino e' lo stesso. In modo particolare per le fettucce, curare che dal nodo fuoriescano almeno 7 cm di capo per parte, e STRINGERE ( i marinai direbbero "assuccare") molto bene il nodo, tirandone tutti i capi, perche' la fettuccia ha tendenza a sfilarsi :-((

ULTIMA NOVITA':
Da qualche tempo il nodo semplice, eseguito annodando due corde appaiate, e' sempre piu' usato per la giunzione di due corde per la doppia, in ragione del fatto che detto nodo tende a "galleggiare" sulla roccia, e riduce il rischio che la corda si impigli nelle asperita' durante il recupero. Deve pero' essere eseguito con particolare accuratezza, lasciando almeno una trentina di cm di coda e tirando MOLTO BENE tutti e quattro i capi prima di eseguire da doppia. Le due corde, inoltre DEVONO essere dello stesso diametro:
Ultimo nodo che tratteremo, fra i nodi di giunzione, e' il nodo INGLESE DOPPIO. Un tempo usatissimo, e' stato via via un po' negletto a causa della sua complessita' e del suo ingombro. E' tuttavia un nodo sicurissimo e, in caso di giunzione per calata in doppie con corda dal diametro diverso, ancora quasi insostituibile. Si raccomanda che le due mezze parti da cui il nodo e' composto combacino perfettamente, contribuendo alla chiusura, per attrito, del nodo medesimo. Cio' si puo' ottenere in maniere diverse: la piu' pratica e' ricordarsi di eseguire il nodo avvolgendo il secondo  seminodo in senso opposto a quello che si era usato per il primo.


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