Anno 9 - numero 24 – 13 Maggio 2002

solo nove masters in gara...

le gare a Roma piacciono poco

Ancora una limitata ma qualificata partecipazione dei nostri nuotatori alla III edizione del meeting masters <<Flaminio Sporting Club>>. Sono stati infatti migliorati ben tre record sociali assoluti più altri due di categoria.

Degli 11 atleti previsti, solo in 9 sono riusciti a gareggiare. Prevista marea di iscritti al sabato su 50 dorso (570) e 50 rana (600) ma nemmeno sui 100 farfalla c'era scarsezza: quasi 180 sulla lista. Quasi 500 sui 200 stile libero alla domenica.

Due donne protagoniste nella manifestazione. Prima pagina per Renata Mirulla, visto che è riuscita a migliorare il proprio punteggio sia sui 50 dorso che sui 200 stile, distanza in cui è riuscita a scendere sotto il <<muretto>> dei 3.30, per di più in vasca lunga. Oltre a lei, Mona Horstmann, III su 37 concorrenti nei 50 rana, con un tempo (40.3) alla portata solo del marito Fabio (vedremo piuttosto a Città di Castello) e con un punteggio da favola (840). Effetto del <<costumone>>? Anche, ma visto che diverse nostre atlete rinnovano con frequenza la loro tenuta di gara, potrebbero anche adeguarsi... Notevole anche il 2.37.2 conseguito sui 200 stile libero, con un passaggio al di sotto degli uno e 15: oltre a polverizzare il suo precedente record, ha superato nettamente la barriera degli 800 punti. Restando tra le donne, positiva prova di Valentina sui 200 stile libero, con il suo migliore da master 70, mentre Alessandra Sassu, pur con un buon punteggio, non è stata molto incisiva.

In campo maschile interessante il ritorno di Marco Burrascano, 40.5 a rana e 2.43.9 sui due stile, con un finale un poco affticato, ma è intuibile che con altre tre settimane in più di allenamento a Città di Castello sui 1500 sarà altra musica. Piccolo giallo sul tempo di Marco Maitan, il responso ufficiale, dopo verifica sul carellino cronometristi, era di 3 minuti e 16 netti, quasi tre secendi in meno rispetto alla precedente prova di fine marzo.

Appena al di sopra dei propi record, ma sui soliti regolari livelli, il duo Stefano Michele sia sui 50 rana che sui 200 stile. In particolare Stefano, alla prima gara dopo la paternità, ha superato per la prima volta nella stagione i 700 punti.Michele, dopo aver perso gli occhialini, ha potuto riprovare la gara: io li ho aboliti da tempo...

Per chiudere lo scrivente Fabio, positivo sui 100 farfalla grazie ad una condotta di gara più prudente di Viareggio: ho aspettato gli ultimi 25 metri per scattare, per cui sono riuscito a limare di un altro secondo (1.14.5). Leggermente al di sotto sui 200 stile, a conferma dei test effettuati in settimana, leggermente superiori a quelli prima del Nomentano, il costumone mi ha permesso di migliorare un pochino: ritenterò a Chianciano per avvicinarmi ai 2 e 30.

Prossimo appuntamento <<sdoppiato>>, Andrea Corcos tenterà i 100 stile a Pontedera nella rinnovata piscina in vasca lunga (la vecchia da 25 metri è stata danneggiata da una tromba d'aria), mentre un terzetto si butterà all'aperto a Pesaro nei 400 stile in vasca lunga: Massimiliano Campanelli che sfoggerà il suo nuovo costumone nonché noi due (Mona e Fabio) per cercare di avvicinarci alle favolose esibizioni di Fano (era vasca corta).

Dopodiché... GRAN PARATA a Città di Castello all'inizio di giugno, in contemporanea con l'inizio delle gare di mezzofondo a Martignano. A proposito, stiamo cercando di organizzare una bella uscita per il 21 luglio al Lago di Vico, una delle gare meglio organizzate d'Italia. Tre chilometri in corsia, ricchi premi e bel ristirante! Ci si vede!

realizzazione a cura di Fabio Perfetto


Anno 9 - numero 25 –20 maggio 2002

notevoli prove anche in questo fine settimana...

Un gran tris sui 400 stile

Simpatico fine settimana in quel di Pontedera e di Pesaro per 4 nostri masters. Andrea Corcos ha sfiorato il podio in quel di Pontedera in occasione della prima edizione del meeting Valdera, quarto posto con un 1.11.2 che gli è valso il miglior punteggio stagionale (oltre 755 punti), nonostante gli occhialetti gli siano saltati al tuffo...

Sull'altra sponda dell'Appennino, in quel di Pesaro, trio di mezzofondisti alle prese con la prima uscita stagionale all'aperto, ovviamente in vasca lunga, sui 400 stile libero, a poche decine di chilometri da Fano, che li aveva ospitati al coperto ed in vasca corta 5 settimane prima.

Cronometraggio elettronico con piastre, vasca scorrevole, giornata estiva, costumi in tiro, tutto pronto per la prova. Prima a lanciarsi Mona Horstmann, alle prese con un attacco di allergia molto forte, che non le impediva di fermare I cronometri sul 5.41.04, pochissimo sopra il tempo di Fano. Le valeva appena il V posto, segno tangibile di una gara ad alto livello. Era quindi il turno di Massimiliano Campanelli, all'esordio con il mezzo costumone, particolarmente carico all'inizio, mal celava la sua tensione giocherellando con la cinta del suo accappatoio, incerto sull'uso degli occhialini, forse preoccupato in cuor suo dallo strano gadget offerto dalla Pesaro Nuoto, il libro <<Lo jettatore>> . Era la quarta volta che <<Campana>> affrontava la distanza, a marzo del 2001 realizzò 6.45.2 per poi scendere a dicembre a 6.24.2. Meglio ancora a San Marino: lo scorso marzo con 6.16.8 beffò Fabrizio Pace, stavolta avrebbe staccato anche il Fabrizio Avico di Livorno. Gara saggia stavolta, con un'andatura regolare, addirittura 30" di miglioramento, 5.46.21, pari a 715 punti, suo miglior punteggio nonché record di categoria M35 tolto al sottoscritto Fabio (5.50.9 a Città di Castello nel 1995). Massimiliano ci aveva raccontato di buoni allenamenti ed ecco i risultati, un minuto di miglioramento in un anno: dove arriverà? Certo che a Città di Castello, sui 1500, sarà interessante il confronto con i tempi della scorsa stagione, 29.05.9 ai Regionali 2001 e 28.20.4 a Città di Castello. Terzo a tuffarsi Fabio (lo scrivente), 5.27.63 con terzo posto e record assoluto che bissa quello in vasca corta di Fano, passando a 2.38 e tornando a 2.49, tutto senza occhialetti (e porto pure gli occhiali).

Domenica mattina piove, Massimiliano è preoccupato (<<Non è che cancellano le gare?>>), ma la chiamata è al coperto, il periodo all'aperto breve e l'acqua calda, i disagi ridotti al minimo, ben diverso da chi la domenica prima, nell’alto Adriatico, si è sorbito 5.000 metri in mare con 16 gradi dell'acqua, 14.5 dell'aria e pioggia. Si parte alle 10 con i 100 rana. Mona li chiude in un favoloso 1.30.84, prossimo al 1.30.6 del <<vecio>> Gianpaolo Grazia, piazzandosi seconda con un alto punteggio (820). Meno brillante il marito Fabio, sorpassato in famiglia, al suo personale nonché limite M45, ma solo III con un 1.32.74, a 12/100 dal II posto e 7/10 dal I posto. Può starci. Chiudeva il fine settimana Massimiliano con un discreto 1.14.50 sui 100 stile libero.

Prossimo appuntamento ancora sdoppiato: sabato primo giugno inizia nel Lago di Martignano la stagione delle gare in acque libere, a Città di Castello si chiude la stagione dei meeting. A proposito di acque libere, novità per il settore masters, campionato di fondo in prova unica sabato 20 luglio a Trezzano sul Lago Boscaccio.

realizzazione a cura di Fabio Perfetto


Anno 9 - numero 26 – 3 giugno 2002

Città di Castello : scarse presenze a tavola

Eravamo solo in tre…

Nel tradizionale pranzo di fine stagione nel bar ristorante delle piscine di Città di Castello eravamo solo tre masters (Valentina, mia moglie ed io) più tre supporter, le mie bimbe e l'inossidabile Peppe Pasquini. Peccato, non si è capita la fuga generale verso Roma, visto che noi non abbiamo trovato il benché minimo accenno di fila rientrando alle 17.30.

Il quindicesimo posto nella classifica a squadre è certamente l'elemento di maggior rilievo in questa diciottesima edizione del memorial Galluzzi ospitato nel complesso Belvedere di Città di Castello dove, tanto per non venir meno alla tradizione, non è mancato lo sgrullone nel pomeriggio.

Apertura con i 1500 e prima inaspettata assenza: incredibile che nella nostra squadra vi siano persone di 30-40 anni che, a fronte di un programma noto a settembre, non riescano a programmare 4-5 fine settimana per tempo. Uomo del giorno Massimiliano Campanelli, ennesimo miglioramento e record di categoria, preceduto (in batteria) dal Burrascano, un minuto meno rispetto all'anno precedente. Migliori prestazioni personali anche per Sergio D'Alessandro (I tra i master 65), Stefano Radici (presente con moglie e figlia), meno soddisfatto Michele, giustamente tranquillo il rientrante Di Paola, esordienti sulla distanza Marco Corinaldesi e Marco Maitan, i quali avrebbero forse potuto azzardare di più.

Dopo pranzo i 200 dorso col sole negli occhi e seconda assenza decisamente più grave: l'aver tesserato una persona che ha disputato una sola gara ci farà scivolare dal X posto all'ultimo nella classifica per società dell'intera stagione. Valentina era prima, Alessandra pur col tempo di San Marino era solo sesta, mentre era da apprezzare la prova di Renata Mirulla, decisamente in progresso rispetto allo scorso anno anche come scelta di gare.

Nei 50 rana doppio quarto posto per i reduci da Martignano, Mona come supporter e lo scrivente Fabio finalmente sotto ai 40" in vasca lunga. Due fondisti ottenevano diversi risultati, estremamente positivo quello di Marco Maitan, un master che vedremo in grande crescita la prossima stagione, un poco stanco Michele. Scontata la seconda vittoria per Valentina.

Grande chiusura nei 50 farfalla per Fabrizio Avico, oltre gli 820 punti, tranquillizzato dalla mia scelta ranista.

Dopo la tradizionale abbuffata del sabato sera, i 50 stile di fine circuito, con lo strepitoso 31.61 di Mona che con un secondo e 22/100 di miglioramento rimaneva III come lo scorso anno. Sopra i loro tempi Alessandra e Renata, mentre tra i maschietti Corinaldesi bruciava Avico, Di Paola precedeva Burrascano, Pace aveva la meglio si Campanelli e Sergio bruciava per 7/100 Stefano.

Chiudevo io con un'altra tradizione, i 400 misti, secondo posto e nove secondi meno dei regionali.

Dopo le premiazioni, si decideva di assegnare la targa conquistata al Forum all'elemento più regolare di tutta la stagione, Michele Scialoja, sempre presente anche quando in condizioni fisiche non buone (su tutti gli 800 ai regionali), quando sappiamo che altri ometti più giovani hanno disertato diverse gare per presunti doloretti alle spalle, scarsezza di allenamento e via discorrendo. Ben diverso l’atteggiamento della sfortunata Antonella, comunque con noi.

Prossimo appuntamento per le gate in piscina a Chainciano, le cui iscrizioni, non soggette a nessun vincolo, sono scadute un mese fa…

realizzazione a cura di Fabio Perfetto


Anno 9 - numero 27 – 3 giugno 2002

Partenza con i brividi del Mezzofondo a Martignano

Chiare, FREDDE e dolci ACQUE

Tempo splendido ed acqua decisamente freschetta hanno caratterizzato la terza edizione del Trofeo Lago di Martignano disputatosi nell'omonimo laghetto vulcanico laziale con partenza dalla spiaggia del bellissimo circolo Alfa. Incuranti della concomitanza dei 1500 stile libero in programma a Città di Castello, quasi tutti i migliori specialisti del mezzofondo master laziale hanno sfidato i 21 gradi (misurati da Seguiti a riva in superficie) delle acque per accaparrarsi i primi punti del gran prix di mezzofondo nonché del criterium regionale Mario Perfetto, giunto anch'esso alla terza edizione. In particolare tra i masters 40, sfida di sapore mondiale tra Stefano Seguiti e Massimo Giardino. Molto simpatica la presenza di una coppia di Bolzano, Isidora Pontalti e Vittorio Balbinot, che sappiamo essere assidui lettori di questi commenti.

Presenti ben tre teste di serie femminili ed una maschile tra la sessantina di partecipanti, come al solito nella grande maggioranza masters. Tra i dirigenti federali, Fabrizio Terruzzi e Salvatore Scimonelli, mentre tra gli ufficiali di gara diretti da Michela Granata, il simpatico Eugenio Velardi che, a corto di allenamento, ha voluto essere comunque presente anche se in un ruolo diverso dal solito: a lui l'augurio di vederlo la prossima volta col costume di gara al posto della divisa bianca.

Il percorso è come sempre molto ben visibile, facilmente percorribile per l'assenza di onde, e forse non sarebbe male che il numero delle gare in acque tranquilli come i laghi prendesse maggiormente piede mentre almeno qui nel Lazio non sono più nel calendario le prove nei laghi di Bracciano, Bolsena e Castel Gandolfo.

Nota simpatica all'arrivo, dove tutti i concorrenti ricevevano come rinfresco una pizzetta con una bottiglietta di acqua minerale, ma quando si è presentato al banco Stefano Seguiti, molto gentilmente la signora ha detto che spettavano solo a chi aveva gareggiato, segno evidente che Stefano o era arrivato troppo presto rispetto agli altri oppure che non sembrava troppo stanco. Non troppo stanchi invece Stefania Pappalardo ed il sottoscritto, in gara poche ore dopo a Città di Castello nel meeting masters Italo Galluzzi. Meno simpatica lo screzio tra due masters, uno dei quali si è rifatto strappando il costume all’avversario: tranquille donne! Non si è visto nulla, era un costume a calzoncini! Però che danno!

L’Aventino. Terzo posto dietro Collanti e Spanò (che mi hanno preceduto nello sprint) per il sottoscritto Fabio, con un miglioramento di quasi 8’ rispetto allo scorso anno, grazie ad una condotta di gara in gruppo: purtroppo dei forti crampi mi hanno impedito di affrontare lo sprint in condizioni competitive. Nonostante questo, piccola soddisfazione per avere superato avversari nel passato molto più forti come Rubertà ed Asmone.

Appuntamento per il prossimo anno a Martignano, mentre già sabato prossimo diversi nuotatori hanno annunciato la loro presenza in Campania.

realizzazione a cura di Fabio Perfetto


Anno 9 - numero 28 – 11 giugno 2002

Sconcertante svolgimento di gare in mare

Non è vero che siamo razzisti…

Sono certo che molti dei miei cari lettori avranno dubbi sulla veridicità di quanto stanno andando a leggere, ma è la verità…

Claudio ed io siamo giunti sabato mattina in località Torregàveta (e non Torregavèta), nota per essere il capolinea della ferrovia Cumana, verso le 10.30, accolti da una stradina arricchita ai lati da carcasse di scaldabagni, elettrodomestici e mobili, una sorta di mercato del <<fu usato>> ed ora abbandonato.

Parcheggio abusivo a pagamento in zona proibita (un cartello intimava di non avvicinarsi a meno di cento metri da una parete per pericolo frana), ma prima della nostra macchina la montagna avrebbe sepolto un bar. L’aria era pessima, probabilmente tra le matasse di rifiuti giaceva qualche carogna in fase di putrefazione. Effettuate le iscrizioni, data un'occhiata al mare, mosso, veniva proposto un percorso alternativo, con la riduzione da 2500 a 1100 metri, (com’era divertente vedere organizzatori, giudici e commissari piazzare le tre boe sul foglio di carta e poi sbizzarrirsi nel disegnare il percorso...). Claudio entrava in mare commentando <<oggi non dobbiamo metterci del grasso perché è già nell'acqua>>. Sfuggiva l'assenza dell'ambulanza, il dottore non aveva nemmeno la pomata antimeduse.

Dopo l'arrivo, tutti a lavarci, lenta fila per un tubo d'acqua fredda. Un po' per la buona posizione ottenuta, un po' per il buon pranzo organizzato (pasta, pane, affettato, acqua e vino a volontà), un po' per le belle medaglie (ai primi 3 d’ogni categoria), s’indulgeva verso gli organizzatori (non era colpa loro se il mare era brutto...) e ci si recava al porto di Pozzuoli, punto d’arrivo della gara pomeridiana di fondo. Tanto per non smentirsi, prima di lasciare Torregàveta, i <<giovani>> agonisti di due squadre locali ci toglievano il disturbo di assaggiare delle pastarelle giacché provvedevano a fregarsene 2-3 ciascuno: quando si dice l’ospitalità!

Un signore del posto ci indicava molto cortesemente Baia, la località da dove saremmo dovuti partire, sull'altro lato del golfo. Alcuni di noi notavano preoccupati la presenza di motoscafi sfreccianti nella zona interessata alla gara, nonché l'inquietante massa dei traghetti per Ischia e Procida. Dopo una serie di colorite discussioni con gli organizzatori (uno dei quali arrivava ad informarci che se non volevamo disputare la gara potevamo tranquillamente anche andarcene a fare in… tanto per sottolineare il loro background culturale), eravamo convinti a trasferirci al punto di partenza, dove notavamo la presenza dell'ambulanza e ci veniva illustrato il percorso con un bel plastico. Alle nostre osservazioni sulla pericolosità del tracciato tra due pontili, il Giudice Arbitro ci garantiva la sorveglianza della Motovedetta della Capitaneria di Porto, sottolineando che era al corrente che in caso d’incidente sarebbe stata sua ogni responsabilità.

Morale: la barca rappresentante il traguardo volante cui si doveva dare il numero rimaneva tale solo per i primi, dopodiché se ne andava lasciandoci nel dubbio di aver sbagliato rotta; le barche appoggio sul percorso c'erano, ma erano VUOTE, vi si trovava solo una bandiera rossa che indicava il percorso, se uno si fosse sentito male (evento capitato ad Antonello Asmone), doveva avere la forza di raggiungere DA SOLO la riva e poi sperare in un recupero. Il percorso non era poi così corrispondente, soprattutto nella scala, al plastico mostratoci. La zona tra i due pontili era ancora infestata dai motoscafi (qualcuno se li è visti a pochi metri), all'inizio si scortavano i concorrenti, ma dopo un po' gli organizzatori si arrendevano e calcolavano per un gruppo di atleti l'arrivo al quarto chilometro: era troppo pericoloso proseguire! Grazie a questo evitavo il sottile piacere di sentire gradatamente aumentare nella mia gola l'insostenibile profumo dei liquami del porto, sì, perché l'arrivo era previsto nei pressi di una banchina del porto, quello stesso in cui attraccavano i traghetti! Chissà se il Giudice Arbitro avrebbe fatto nuotare i suoi figli in quella acqua lurida! Ma non era finita, nonostante le nostre richieste prima di salire sulla barca che la nostra gara era da considerarsi valida (altrimenti non saremmo saliti), richieste rivolte alla presenza di un ufficiale di gara, rischiavamo persino di essere considerati ritirati! Alla fine ci hanno premiato, devo dedurre che ci abbiano classificati. Grande tensione comunque perché non si trovava Antonello Asmone, fermatosi per il freddo. Come vedete, non è bastato nemmeno insistere sulla manifesta inadempienza alle condizioni di sicurezza, si era negata l'evidenza dei fatti. Che si aspetta l’incidente gravissimo per cambiare le cose?

Un ragazzo riabbracciando la sua morosa dopo la gara le arrivava a dire che sapeva di nafta: per quanto era calda, per quanto era andata veloce che sembrava lei un motoscafo o per qualche altro motivo? Gara di fondo: speriamo di averlo toccato! E noi che ci meravigliavamo dei 37 atleti cancellati dalle classifiche lo scorso anno, che più di un atleta è indicato in diverse categorie o con diverse società: almeno per queste cose non rischi di rimanere solo in mezzo al mare, di beccarti una bella infezione o di vederti tranciare dalle eliche o speronato dalla prua di un motoscafo! Allegri ragazzi!

realizzazione a cura di Fabio Perfetto