Anno 10 - numero 35 9 luglio 2003
Un week end che ha lasciato molti.. molto insoddisfatti
S Form(i)a..rci
Ancora una volta lorganizzazione del Trofeo dei Lidi Formiani, giunto ormai alla terza edizione, ha lasciato più di una perplessità sullospitalità soprattutto per quanto riguarda luso della piscina del Circolo Nuoto Formia, giustamente sottratta allinvasione di nuotatori e sbafatori (trattasi sempre di un club privato): a quel punto quella miseria di spuntino arditamente definito cocktail potevano risparmiarselo e, al pari di altre manifestazioni, darci una bottiglietta dacqua. Significativo anche il fatto che a quelli che come che hanno disputato due gare è stata offerta una sola maglietta ricordo, daccordo, straccio più straccio meno
Forse i segni della parsimonia si sono fatti vedere al sabato, quando solo in 25 ci siamo presentati alla partenza della sette chilometri (a mio avviso ridotti a 6,500 metri). Lo scarso numero di adepti potrebbe anche essere stato favorito dalla lunghezza del tracciato, dalla concomitanza della Coppa Byron, dal fatto che fosse indicata sul libretto alla domenica (almeno due sono incorsi in questo infortunio) nonché dalla concomitanza di una gara di mezzofondo a Ravenna.
Il percorso era a forma di un mezzo quadrato (o triangolo rettangolo isoscele, se vogliam mostrar la nostra competenza geometrica) del lato di circa 1,000 metri, da ripetere due volte. La giudice arbitro non era molto aggiornata sui regolamenti, visto che credeva si trattasse di una prova di mezzofondo, per cui per lei le tre barche presenti erano sufficienti .
La gara era condizionata, soprattutto nella seconda parte, dalla presenza di una corrente che da un lato mitigava la temperatura dellacqua, dallaltro con il concorso di un signor maestrale rendeva il mare molto agitato, tanto da abbattere nel finale parte del castello posto allarrivo. Tre atleti si ritiravano al primo giro, altri tre venivano issati a bordo perché (abbondantemente in verità e non a pochi metri dal traguardo come hanno scritto un internet) fuori tempo massimo.
Anche stavolta questa gara è stata fortunata per me, sia perché ha coinciso con lentrata in classifica, sia perché foriera di punti, 100 masters (V posto) ed addirittura 9 assoluti, che risulteranno preziosi a fine stagione. Essendo solo della mia categoria, sono stato premiato come primo, nuovo proverbio a medaglia vinta non guardare il retro.
Molto più incasinata la gara di mezzofondo, con oltre 109 partecipanti, 110 per la precisione, percorso simile (sempre in senso geometrico) al precedente, e visti i tempi di percorrenza, stimerei in non più di 2800 i metri totali.
Il mare è rimasto molto più calmo del giorno precedente, così come lacqua più calda, la fortuna stavolta ha aiutato i più prudenti. Molto laboriosa la compilazione della classifica, sembrava non uscire mai, sotto quel sole cocente, che tragedia! Un errore è saltato ben presto agli occhi, ed è stato quando lincolpevole Laura Pambianchi si è vista chiamare al secondo posto tra le master 30, precedendo secondo la giuria di ben 20" Patrizia Giacone, giunta invece circa 5 minuti dopo (il caso ha volto che io sprintassi con la Giacone e mia moglie con la Pambianchi). Nellordine di arrivo vi erano due <<33>> e la giuria dava per buono il primo. Di fatto questo errore regala un paio di punti alla Pambianchi e ne toglie uno alla Giacone, sempre che le due termino almeno altre 4 gare del circuito di mezzofondo. Terza, per la cronaca, sarebbe stata Laura Fiorenzani della Sportiva Grosseto. Non dò troppe colpe alla giuria, poco aiutata dai nuotatori, in quanto più di un arrivo era molto ammucchiato ed un numero può sempre scappare, ero presente ed ho visto diversi atleti/e tagliare il traguardo e non gridare il numero.
Una atleta del Due Ponti (StePap) ci metteva al corrente del divieto di balneazione presente al Lago di Vico, che allarmava molti di noi, soprattutto dopo i pruriti post gara dello scorso anno. In serata chiamavo gli organizzatori (perché io lavoro ) che mi rassicuravano, essendo il divieto terminato il 30 giugno.CONSIGLIO: non soffermatevi comunque come degli stupidelli (è il lago di Vico, non dAvico) sul bagnasciuga, è lì che le uova rimaste potrebbero darci fastidi, entrate decisi. La seconda puntata del circuito regionale masters ci attende...
realizzazione a cura di Fabio Perfetto
Anno 10 - numero 36 10 luglio 2003
Masters sotto le stelle: una proposta estiva in notturna, buona partecipazione, anche se
Siamo sempre gli stessi!
Poi si dice che uno non ce la fa più. Non bastavano i 25 meetings a cui ho partecipato, per un totale di 49 gare e due staffette, a cui si aggiungono le tre gare degli Italiani più altre due staffette, i quasi dieci chilometri in mare lo scorso fine settimana a Formia tra la gara di fondo e quella di mezzofondo. No, ieri sera mi volevo riposare, invece ci mancava un master 45 per la staffetta e allora ho ricevuto dapprima una telefonata <<Come mai non ti sei iscritto?>>, poi, dopo le mie spiegazioni, unaltra telefonata, <<Ti abbiamo iscritto>>, beh, almeno mi hanno fatto scegliere lo stile .
E così sempre noi, sempre le stesse facce, ci siamo ritrovati allaria aperta, sulle gradinate della Piscina delle Rose, vasca costruita gemella a quella dello Stadio del Nuoto (stesso numero di corsie, stessa profondità) in occasione delle Olimpiadi di Roma (se vi fate caso, larchitettura degli spogliatoi è la stessa del centro CONI di Castel Gandolfo).
Orario insolito, inizio gare alle otto e mezza, ma non di mattina come a Cianciano, ma di sera, come giorno scelto il mercoledì, più che buona la partecipazione, anche qualificata, vista la presenza di molti primatisti o campioni italiani, su tutti due stelle, leterno Marcello Guarducci e lattore Ciufoli, della Premiata Ditta
Il programma, limitato ai 50 metri dei quattro stili, è partito con una certa lentezza, ragion per cui dopo le prime due gare individuali (rana e farfalla) e il simpaticissimo staffettone 20X50, tutti gli atleti che (come me) avevano già terminato le proprie gare, si sono totalmente disinteressati del seguito della manifestazione per sanare i propri debiti con lo stomaco, visto che nei 7 Euro delliscrizione era inclusa la partecipazione al ricco pasta party, arricchito da bruschette, acqua e birra a volontà.
Ora che finissero tutte le premiazioni si era fatta luna, noi molti di noi in compenso, vuoi per la stanchezza (qualcuno come mio fratello si è buttato in acqua quando solitamente a quellora è già tra le braccia di Morfeo, non quello del Milan, sia chiaro), vuoi per la birra, era fatto da un bel po.
Originali le medaglie, simpatico il gadget, un cappelletto, in palio per i primi anche una bella borsa. Liniziativa è stata simpatica, anche se non sarebbero valsi eventuali record e anche se, ci avevate pensate, non cerano i punti... E non cera nemmeno F.A., ma lingegnere la spina lha staccata già da tempo
realizzazione a cura di Fabio Perfetto
Anno 10 - numero 37 14 luglio 2003
ancora una bella gara sulle rive del bacino circondato dai Monti Cimini
Che amico il Lago di Vico
É dal 1996 che partecipo con regolarità nelle gare in acque libere, e 159 atleti partecipanti nel Lazio non li avevo mai visti: sono contento che questo record sia stato stabilito dall'incontrastata regina delle gare di questa regione, il Trofeo Lorenzo Giuseppe giunto alla sua 8' edizione, per la 4' volta nel Campionato Italiano di Mezzofondo. Questo dimostra, se ve ne fosse bisogno, che anche una località non grandissima come Ronciglione, grazie a dei capaci organizzatori, può dar luogo ad una manifestazione di successo, ormai di livello "adriatico".
Consentitemi di cominciare dall'inizio solo 8 euro di iscrizione, maglietta, ricco panino e bottiglietta di tè per tutti a fine gara. Percorso chiarissimo (anche se c'è stato chi è riuscito a sbagliare pure stavolta, e credetemi non era facile neppure per un miope come me ) , era disegnato e messo su una specie di leggio in una posizione elevata da cui erano visibilissime tutte le boe!
Partecipazione qualificata, con diversi campioni masters da Chianciano, sia delle distanze più lunghe, come Cristina Tarantino, Barbara Grillo (800 sl), Domenico Casolino, Claudio Collalti,Gerardo Parrinello, Stefano Seguiti, Giovanni Giovannini (1500 sl) più altri tricolori su diverse distanze: tra questi, saluto con simpatia l'esordio di due grandi velocisti del circuito supermasters, Laura Gorgerino e Kieran Kelleher, non penso che sia stato un caso che abbiano scelto questa gara per cimentarsi nelle acque libere, sperando ovviamente di rivederli ancora, magari a Scauri, terza prova del circuito regionale, per il quale bastano due prove per entrare in classifica.
Partenza, come tradizione, dopo la posa di una corona all'altezza della prima boa di virata, sopra una madonna posata sul fondo, molte le barche presenti sul percorso, peraltro molto ben controllabile da terra. Acqua non certo fredda, segno che questa torrida estate ha mitigato la temperatura anche di questo lago vulcanico
Rapida la compilazione delle classifiche: in fondo basta che al termine delle iscrizioni una persona inserisca i dati di tutti gli atleti in un file excel, aggiungendo a fine gara l'ordine di arrivo per ciascun atleta, estrapolando quindi le classifiche per categorie ed il gioco e fatto, certo serve un computer ed uno che vi sappia lavorare!
L'ordine di arrivo generale, completo delle categorie, è stato appeso in buona posizione, ma c'è stato qualche atleta che ha trovato difficoltà a calcolare la sua posizione in classifica per la sua categoria Ed i premi? Degna conclusione, medaglie ai primi tre di categoria (con tanto di scritta sul retro ) e coppa ai primi di ogni categoria. La ciliegina sulla torta? Anche se non dipendeva dagli organizzatori, la notizia della vittoria di Viola Valli ai mondiale di Barcellona, rapidamente diffusasi tra i partecipanti.
Una nota per Maurizio Morini, come ho scritto hanno offerto a tutti i partecipanti una bottiglietta di tè, oltre a questo c'era un punto ristoro e la possibilità non solo di bere, ma anche di mangiare qualcosa di tipo alla brace
Fa davvero piacere poter commentare in modo positivo una manifestazione, anche perché quasi tutti noi vi cerchiamo oltre che una prestazione sportiva, una gradevole giornata, di problemi ne abbiamo già abbastanza in settimana
Prossimo fine settimana 4 gare in 3 giorni in Sicilia o classica accoppiata Ancona Senigallia, si entra davvero nel vivo, alla faccia di quelli che (non faccio né nomi né cognomi, tanto sappiamo chi sono ) hanno già staccato la spina!
realizzazione a cura di Fabio Perfetto
Anno 10 - numero 38 21 luglio 2003
A metà luglio una tappa quasi obbligata: Ancona + Senigallia
Un Passetto sul Velluto
Frequento l'ormai classica accoppiata Ancona Senigallia dal 1996 e, quando non vi sono sovrapposizioni con altri impegni, disputo entrambe le gare con piacere, soprattutto per quello che offrono. Quest'anno ho convinto a seguirmi una compagna di squadra e due amici di Gaeta, un fine settimana particolarmente sportivo, visto che abbiamo pernottato in tenda in un fresco campeggio di collina all'interno, 60 euro in 4 per 2 notti
Solita bella presentazione al Miglio del Passetto, maglietta e oggetto ricordo (un fermacarte) a tutti i partecipanti, uniti agli ormai tradizionali rinfresco dopo gara e pranzetto, lasagna, biscottini, acqua e vino a volontà. Ricchi premi, coppa al II e III di ogni categoria, bottiglia di vino più originale grande delfino in cartapesta ai primi Veramente lodevole l'idea di organizzare anche una gara di soli 300 metri per nuotatori meno fortunati di noi. Percorso molto ben segnalato, unica difficoltà le onde ma, qualora qualcuno se lo fosse scordato, stiamo gareggiando in mare e lo sappiamo pure! Quasi tutto bene, e quel quasi è relativo al cronometraggio che, a detta di molti di noi, non è stato impeccabile, una grave lacuna visto che si partiva in 3 gruppi separati da 10 minuti: mi è dispiaciuto perché di questo contrattempo gli organizzatori non hanno la minima responsabilità. Ho trovato invece sconcertante che, in contraddizione con quanto sancito dall'articolo n. 8 pagina 6 del regolamento federale, il Giudice Arbitro non fosse presente alle premiazioni con la conseguenza che chi voleva presentare reclamo non sapeva come fare, un'irregolarità davvero pesante, anche perché la maggior parte dei partecipanti non era di Ancona.
Il giorno dopo ci siamo ritrovati in molti sulla Spiaggia di Velluto di Senigallia per la XXV edizione della Molo-Rotonda, a cui va senz'altro il primato (che difficilmente potrà essere battuto) del premio di partecipazione, una bellissima targa in vetro
L'unica osservazione che mi permetto di rivolgere agli organizzatori riguarda la distanza, annunciata in 2,500 metri, ma visto che i primi hanno coperto la distanza in poco più di venti minuti, o hanno nuotato da extraterrrestri, oppure era un miglio come ad Ancona. Ridurre le distanze non favorisce lo sgranamento del gruppo, provocando quegli arrivi ammucchiati fonte di grossi problemi, che hanno costretto la giuria ad un superlavoro, accentuato, a detta non mia ma dei giudici, dal sistema di numerazione, una lettera corrispondente alla categoria e da un numero diverso da quello indicato dalla FIN (vedi pagina 21, visto che io pur essendo M45 ero F2). Per il resto, una bella manifestazione, con una particolare lode all'organizzatore Vittorio De Salsi in acqua ad incolonnarci all'arrivo, coadiuvato da Franco Lo Cascio, con non poca difficoltà, vista sia una certa indisciplina che poca solerzia da parte degli atleti: il fatto che siate stanche e non abbiate più fiato non vi esime certo dall'obbligo di dare il vostro numero a voce chiara ed alta! Molto simpatico il vassoio di una nota bibita offerto insieme al rinfresco...
Passo ora a considerazioni più generali riguardo all'applicazione del regolamento, sin troppo disattesa. Probabilmente la riduzione del percorso è stata motivata stavolta dal non volerci mandare troppo al largo (il mare non era quel che si dice una tavola), ma troppo spesso le distanze indicate sul libretto sono quanto mai approssimative.
Provate poi a dare un'occhiata agli articoli 13 del fondo e 12 del mezzofondo, i quali prevedono l'obbligo dell'iscrizione rispettivamente con due ed una settimana di anticipo quando quasi sempre ci si iscrive la mattina stessa, per non parlare del numero delle barche che ad esempio ad Ancona, solo per i concorrenti, sarebbero dovute essere oltre 25 sicuramente troppe. Tra le migliorie che propongo, l'obbligo da parte degli organizzatori di fornire alla giuria un computer, è pazzesco pensare che quest'oggetto grazie (!) al quale mi state leggendo ora sia così desueto nelle gare in acque libere.
Auspico anche che si diffondano sempre più, compatibilmente con le varie esigenze, i tracciati in linea come la traversata di Scauri e la Nutata Longa di Fano, in modo da renderli più semplici per gli atleti.
Vi è certamente molto entusiasmo nel nostro mondo, purtroppo da solo non basta!
realizzazione a cura di Fabio Perfetto
Anno 10 - numero 39 24 luglio 2003
Vigilia di un fine settimana con 2 grandi appuntamenti agonistici
Sconglio di partecipare
Credo che un numero non indifferente di MASTERS partecipi alle gare principalmente per POTERSI LAMENTARE. É strano, ma in effetti si paga effettivamente per poter far qualcosa che NON CI PIACERÀ, ma soprattutto per poter esternare lagne. In piscina dai a lamentarsi che la vasca non è scorrevole, che vi sono troppi iscritti, che gli organizzatori hanno troppo risparmiato sul gadget, sulle medaglie, sul sistema di cronometraggio e via discorrendo, oltre naturalmente a piangersi addosso per aver toppato partenza, nuotata, virate, arrivo e tempo! Alla Sassu.
Giunti al mare o al lago cambiano le parole, ma non la musica. Di positivo c'è che i vari citrulli rinunciano in partenza, e questo è senz'altro positivo (e non dite che parlo sempre male di Avico) . Ma gli irriducibili che sfidano i marosi non sono tanto pochi.
Appena arrivati ci si lamenta del posto <<Ah, che brutta spiaggia! Non ci verrei mai qui in vacanza!>> (ma che te l'ha chiesto, poi a buon bisogno in vacanza manco ci vai!). Poi si mette un piedino in acqua, e 9 volte su 10 la trovano fredda o sporca o tutte e due le cose! E poi il percorso <<Non vedo dove sono le boe!>> (e certo, ancora non le hanno messe, stanno qui sulla spiaggia, a 10 metri da te ). Gli avversari : <<Guarda cè sia Pinco che Pallino, quindi non vinco!>> (quando si dice limportante è partecipare ), la distanza <<Ma quanto sarà lunga? >> ( ma che ne so, mica ho il telemetro, mai però quanto tu la stai a fare lunga!), <<Eh, ma è troppo lunga! >> (già, solo per te, invece per gli altri hanno approntato un percorso più breve, come vi strangolerei ). I premi <<Chi premiano? Solo i primi o i primi tre?>> (se premiassero i rompicoglioni avresti già vinto per distacco ). <<E che danno? Coppe o medaglie?>> (io te darei un calcio dove non batte il sole ).
Per concludere, Baratti, non ci venite se non vi interessa una bella spiaggia, se non vi piacciono i bei fondali, se avete paura dell'acqua profonda. se avete paura di andare al largo, se non vi eccita non vedere più la riva, se non vi siete iscritti 10 giorni fa, se non vi regge la pompa per cinque chilometri. In caso contrario, venite, il pranzo offerto in pineta e tutto il resto la fanno la regina delle gare di fondo, compresi gadget, magliette e premi vari, ma insistete su Vindicio...
Scauri, non partecipate se non vi piace che premino solo il primo di categoria, è da sempre così, sta scritto sul libretto, sulla locandina nonché su internet.
Non partecipate se vi scoccia che non ci siano le grandi boe arancioni sul percorso, tanto pure uno come me a cui mancano 3 gradi di miopia riesce a vedere SEMPRE larrivo.
E non partecipate se non vi piacciono le gare in acque libere!!
realizzazione a cura di Fabio Perfetto
Anno 10 - numero 40 27 luglio 2003
Mi sono adeguato, una gara da leone ed una da bidone
Dalle stelle alle stalle
Con un pizzico di retorica anche io posso dirmi partecipe di un record, nella fattispecie quello dei partecipanti, 153 in una gara di Fondo in Italia (anche se poi sette di noi non l'hanno conclusa). La manifestazione in questione è stata la Traversata del Golfo di Baratti, valida quest'anno anche come Campionato Italiano sulla distanza dei cinque chilometri, onorata dalla presenza della squadra italiana di fondo reduce da Barcellona, tra loro la due volte Campionessa del Mondo Viola Valli, sempre molto cortese a firmare autografi.
Solita impeccabile organizzazione, indicazioni sulla strada, parcheggio custodito gratuito, iscrizioni smaltite molto rapidamente, dopo le quali si ricevevano 2 magliette ed il buono pasto.
Tracciato invertito rispetto alle edizioni precedenti, partenza puntando al largo verso una boa che da riva era piccola piccola, ma che col passare delle bracciate fortunatamente cresceva per poi superare il promontorio sulla destra, dove non si vedeva più la riva e che crea ancora tante paure a me basta la rassicurante presenza delle barche così numerose da controllarci sempre tutti. Un'atleta non si è sentita bene, ma la tempestività del soccorso ha evitato ogni complicazione.
Dopodiché si puntava verso riva, con un ultimo chilometro quasi parallelo alla costa, nel quale ci si lanciava nel rush finale...
Particolarità unica di queste parti la presenza sulla riva del display, in modo da sapere subito tutti il proprio di tempo di lotta tra i marosi
Stampate le classifiche per ogni categoria, curatissime le premiazioni, con tanto di inno nazionale per quelle assolute maschili e femminili, durante le quali il veterano di questi parti Antonello Asmone ha decisamente invitato un gruppo di ragazzi ad alzarsi in piedi durante linno di Mameli.
Categoria per categoria sono stati chiamati tutti i partecipanti, i primi tre sul podio, gli altri accanto Abbondante, come ormai tradizione, a fine gara la mescita di panini, bibite ed anguria. Dopo averle fatte di persona sul posto, rinnovo a tutti gli organizzatori le mie congratulazioni per questa bellissima manifestazione.
Il giorno dopo qualcuno è rimasto a Piombino per tentare la dieci chilometri, qualcun altro (come me) ha ripiegato sulla traversata del Caimano in cui si è visto di tutto, il peggio del peggio. Parcheggio custodito ma a 2 euro, accozzaglia di gente alle iscrizioni (anche qui come Baratti anticipate via fax o e-mail), quattro file, la prima per pagare e prendere il modulo e la maglietta, la seconda per iscriversi, la terza per farsi mettere il numero (con pennarelli ridicoli), la quarta per riconsegnare il modulo. Alla partenza di tutto e per tutti, due giudici che mettono una fettuccia bianco rossa per la partenza ma nel posto sbagliato troppo a riva, quindi una falsa partenza, con due scooter nautici a fermare il gruppo: cè sempre più di un idiota a dire via e crear casini!
Amara sorpresa allarrivo, tutti pieni di mucillagine, il mio costume, nonostante lo avessi sciacquato, emanava ancora un tanfo insopportabile: ma dove abbiamo nuotato?
Tempi? Nemmeno a pensarci! In compenso attesa lunga per le premiazioni perché il computer cera, ma non funzionava la stampante! Ridicoli i premi per il II ed il III, un manifesto della città di Scauri. Anche io mi sono adeguato, ottimo terzo posto a Baratti, unora e venti da leone con bella medaglia, solo Barbara Grillo è stata più veloce delle donne master, unora (circa) da bidone a Scauri
realizzazione a cura di Fabio Perfetto
Anno 10 - numero 42 4 agosto 2003
Da Marina di Ravenna a Fano lezioni di organizzazione
Che domenica nel mare!
Extraterrestri? Non direi! Solo persone competenti, preparate ed organizzatesi per tempo. Piccola cronaca di due classiche gare adriatiche, il Trofeo Gianni Gambi a Marina di Ravenna e la Nutata Longa di Fano.
Cominciamo da Ravenna. Solita fila scorrevole ordinata per le iscrizioni, all'aperto e all'ombra. Percorso facile, nonostante questo il Giudice Arbitro, la signora Marisa Somello, esemplare direttrice delle operazioni, con la quale siamo stati in molti a complimentarci alla fine, aveva preventivamente parlato con gli organizzatori in modo da disporre al meglio la disposizione delle barche nel mare.
Prima di partire, come tradizione, siamo stati chiamati uno per uno in ordine di numero (circa 100 atleti, un modo per conoscere i nomi ed i volti dei nostri compagni d'avventura) ed istruiti sul percorso. L'arrivo era ben segnalato e soprattutto facilitato da essere messo in coincidenza con un visibilissimo palazzo, la cui sagoma era individuabile anche dalla boa di virata.
Veloce compilazione delle classifiche, pubblicato sia l'ordine di arrivo generale che le varie classifiche di categoria, a tutti gli atleti venivano offerti, previa comunicazione del numero, sia la maglietta ricordo che un rinfresco, senza le risse di altre gare Alla premiazione, oltre ad essere presente il Giudice Arbitro ed i rappresentanti della locale sezione dell'ANMI, la famiglia Gambi, ed è stato per me un grande onore poter scambiare alcune parole con il figlio del grandissimo campione delle acque libere. Assenti, tutt'altro che rimpiante, le pulci d'acqua, che sino al 2001 ci avevano infastidito non poco...
Siamo stati non pochi a dirigerci verso Fano, dove alle ore 18 partiva la Nutata Longa, quasi il triplo dei partecipanti, anche qui ottima organizzazione, 4 file ma diverse! Bastava farne una per ottemperare tutti gli obblighi, anche perché gli addetti non avevano bisogno di scrivere sotto dettatura Pochi secondi per firmare, pagare e ricevere la calottina numerata. Nonostante fossimo quasi 300, siamo stati facilmente schierati per il semplice motivo che anche qui ci hanno detto PRIMA di entrare da dove si partiva!
Arrivo da fantascienza, dopo aver toccato il visibilissimo tabellone giallo, venivamo incanalati da personale molto robusto e ci veniva preso da tre diversi gruppi il numero, segno che gli organizzatori hanno fatto tesoro dei contrattempi occorsi loro due anni fa e hanno provveduto in maniera esemplare. Usciti dalla gabbia, si raggiungeva un gazebo sulla spiaggia, dove si consegnava la cuffia e si riceveva in cambio il ricco pacco gara, evitando anche qui l'arrembaggio al rinfresco...
Anche qui, assente non rimpianta, la mucillagine .
Una nota contraddittoria emersa ha riguardato la partecipazione degli Esordienti, che a detta della Giudice Arbitro di Ravenna non è consentita, mentre in diverse manifestazioni sono stati fatti gareggiare. Chi ha ragione? Cosa dice il regolamento al riguardo? Me lo sono letto con calma, ho contattato diverse persone, gli Esordienti NON sono inclusi nelle categorie indicate a pagina 21, così come non sono ammessi neanche gli amatori ma solo i Propaganda (come avrete notato non sono mai inseriti nelle classifiche femminile e maschili). Questo non ha impedito però di fatto ad alcuni organizzatori, sotto la responsabilità del Giudice Arbitro, di farli partecipare. Il mio consiglio, visto che vi è una buona dose di discrezionalità, di rivolgersi prima di partire alle singole società organizzatrici.
realizzazione a cura di Fabio Perfetto
Anno 10 - numero 43 7 agosto 2003
considerazioni nel giorno nel compleanno di Claudio Collalti
Proibizionismo e tolleranza
In questi ultimi giorni si parla sempre più di Campionati Europei, ma con toni più da preoccupazione che entusiasmo, quasi che fosse un evento principalmente da non fallire più che da affrontare con gioiosa serenità Lascio perdere tutte le polemiche che hanno accompagnato la vigilia, relative ad un posto che offre poche attrattive turistiche (quasi che non si andasse là principalmente per gareggiare ) e dal periodo (fine agosto, questo è vero, visto che molti atleti hanno trovato difficoltà a trovare spazi per potersi allenare).
Quello che mi ha sorpreso è il VETO imposto da alcuni allenatori verso i propri atleti a partecipare alle prossime gare in acque libere, non solo a quelle di Policoro, effettivamente a pochi giorni dalla vigilia della trasferta francese, ma anche riguardo a Porto Recanati e Gaeta in programma ben due settimane prima dell'inizio della kermesse europea. Addirittura Porto Recanati è in programma ben tre settimane prima della gare in acque libere degli Europei, e non capisco come possa essere deleteria, a meno, come avviene spesso all'italiana, non si voglia fare il solito intruglio di gare antitetiche tra loro, pretendendo anche di ottenere dei buoni risultati...
Non metto certo in dubbio la preparazione di questi allenatori, certo è che viviamo su due mondi diversi, io ad esempio, se mi fossi iscritto alla gara di fondo di Millau, avrei trovato ottima l'idea di saggiare la mia condizione sabato sui cinque chilometri a Porto Recanati ed avrei poi scaricato il martedì dopo a Gaeta, e non credo che due settimane e mezzo non sarebbero state sufficienti a ricaricare le batterie e a rifinire la preparazione. La mia è una mentalità all'antica, quando si credeva che l'allenamento di un paio d'ore al giorno fosse sufficiente a raggiungere buoni risultati. Oggi anche tra i masters la parola doppio allenamento non è più un vocabolo sconosciuto.
Buon per noi comunque, la rinuncia di alcuni questi atleti alle gare di fondo e mezzofondo li esclude in gran parte dalle classifiche finali (come dicevano a Latina, mors tua vita mea). Sarà che io sono scarsino e mi arrabbatto, ma mi accontento di vincere qualche garetta sull'Adriatico, approfittando dell'assenza dei grossi calibri che andare a prendere sganassoni in Francia. E poi vi dico, questa idea del proibire le gare proprio non mi va giù. Ne ho parlato lo scorso 4 maggio al Foro Italico con Stefano Battistelli, citandogli un pensiero di Lucio Ceccarini, bronzo a Helsinki 1952 nella pallanuoto, nonché frazionista a dorso in diverse staffette miste campioni d'Italia con la sua società, nonché padre del due volte finalista olimpico di staffetta Andrea: <<Battistelli ha dimostrato a tutti la cecità dei dirigenti del nuoto azzurro, sempre preoccupati che i propri atleti si stanchino>>. Nell'estate del 1986 Bibi partecipò dapprima ai campionati europei giovanili, vincendo più di un titolo, poi passò per Città di Castello per conquistare diverse medaglie, mostrando grande eclettismo, quindi chiuse la stagione a Madrid, giungendo secondo nei 1500 stile libero altre che riposo e scarichi!
Non ho dubbi che queste atleti in fase di scarica otterranno ottimi risultati a Millau. Come ora direbbe Avico, io lo scarico preferisco farlo prima della gara, proprio mentre Campana si carica non si sa con che
Ho anche scritto nel titolo tolleranza, in queste ultime gare si è notata una grande approssimazione da parte delle giurie verso i regolamenti, saltuaria applicazione dei tempi limite, totale non applicazione della norma che disciplina il numero delle barche, premiazioni che vengono effettuate prima che sia stato redatto lordine di arrivo, giudici arbitri che se la squagliano prima delle premiazioni, che non conoscono la differenza tra fondo e mezzofondo e li pagano pure! Come dicevamo laltra sera in piscina <<Era meglio quando si stava peggio>> (solo che non ricordo quel tempo) e che <<Non ci sono più le mezze stagioni!>>. Ma voi dellex Aventino non vi lamentate più di tanto, vi siete liberati di PDP! E pensate al povero Andrea C. che a Venezia è stato assalito dalle meduse! Buon ferragosto!
realizzazione a cura di Fabio Perfetto