Questa è la FAQ per l'Etica Timida

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Risposta alle domande più frequenti (o, meglio, che credo siano frequenti)

1. Cosa è questo sito?
2. Perché quest'aria dimessa?
2.5 E' come il calcoliamo di Leibniz. Il calcolo etico?
3. Cosa vuol dire Etica Timida?
4. Chi è l'autore di queste pagine?
5. Cosa c'è sotto?
6. Tu ci ricavi qualcosa?
6.5 Ma allora come ti guadagni da vivere?
7. Posso copiare questo sito?
8. Posso copiare il nome Etica Timida?
9. E' una religione?
10. E' un qualcosa da comprare? Un'operazione commerciale?
11. Raccontami la storia dell'Etica Timida!
12. Sono interessato, posso leggere qualcosa che hai scritto?
13. Sono interesato ma non voglio leggere, posso contattarti?
14. Sono interessato, posso dirlo ad altri?
15. Se credi tanto in quello che dici, perché non lo rendi più visibile?


1. Tautologicamente questo è il sito dell'Etica Timida. In pratica è semplicemente un sito personale in cui io espongo i miei risultati su una ricerca in campo etico. Possono essere condivisi o meno. Io credo di presentare qualcosa che sia degno almeno di un po' di attenzione. Non chiedo troppo del vostro tempo, potete capire il senso del mio discorso in pochi minuti, leggendo queste risposte e scorrendo l'introduzione all'Etica Timida. Se poi vi annoierete, allora, come dice Manzoni, credete che "non s'è fatto apposta."

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2. Perché l'Etica che propongo è, appunto, Timida. Timida vuol dire che io non presento le cose come se fossero da seguire ciecamente (fa' questo, fa' quello). Anzi, quest'Etica, come vedrete, non dice mai quello che bisognerebbe fare, ma si pone su un altro livello: quello di cercare di misurare il grado di eticità di ogni singola azione

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2.5 No, affatto. Leibniz si proponeva di calcolare il grado di male di ogni azione, noi possiamo ridurre i principi etici a postulati come la geometria o l'algebra e poi potremo calcolare se un'azione è giusta o sbagliata. La mia etica, invece, postula che il male non sia calcolabile, se non per una particolare classe di azioni, quelle rivolte a noi stessi. Mentre il male che facciamo per un'azione esogena è sconosciuto.

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3. Detto in due parole: Etica Timida vuol dire un'etica che non prescrive una linea di condotta: questo è bene o questo è male. Non è neppure un'etica relativistica: tutto può essere bene o male. E' un'etica che, invece, si comporta in modo funzionale. Io credo che la novità vera di questa Etica sia la possibilità di adattamento. Il potere che dà all'individuo di vedere il male dove meno se lo sarebbe aspettato. Può essere accettata o meno, come l'evoluzione per gli animali o la teoria della relatività. Non chiedo di essere seguito, solo di essere ascoltato.

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4. Pasqualino Ferrentino, nato a Genova nel 1973. Non ho desideri di celebrità ma non ho neppure paura per nascondermi dietro uno pseudonimo. Più avanti nel sito troverete anche il modo per rintracciarmi.

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5. Nulla, se non, forse, un po' di orgoglio personale per la propria "creatura". Io credo che la mia Etica Timida possa essere utile ad altre persone. Non c'è nient'altro sotto. Non provoca dipendenza o assuefazione, ma attenti: potrebbe cambiare il vostro modo di vedere le cose! Io vi ho avvertiti!

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6. Nulla, come sopra. Soltanto un po' di tempo perso per mettere in ordine queste pagine.

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6.5 Facendo il programmatore. Sono un ingegnere elettronico, lavoro nelle province di Asti e Genova. Malgrado ciò le mie pagine non sono il massimo della bellezza, quel che conta è il contenuto...

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7. Sì. Puoi considerarlo come un sito Open Source. Ci puoi fare tutto quello che vuoi, incluso tradurlo, copiarlo, adattarlo, basta che:
Citi la fonte.
Non sia a fine di lucro (QUEST'ULTIMA COSA E' MOLTO IMPORTANTE!).

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8. Come sopra. Puoi copiarlo se vuoi citare questo sito o l'idea generale dell'Etica Timida. Non puoi, invece, usare il nome Etica Timida per la tua propria etica o per un tuo romanzo, film, opera in genere non chiaramente legata a questa.

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9. Niente affatto. Anzi essa è totalmente compatibile con una religione. Nel senso che uno potrebbe essere cattolico, protestante, islamico o altro eppure troverà che i fondamenti di questa etica non sono in contrasto con la sua religione. Il mio scopo principale è stato quello di scrivere un'Etica umana che sia cioè comprensibile e praticabile da tutti gli uomini. Una sorta di Esperanto Etico, ma laico.

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10. No, magari in futuro venderanno magliette e cappellini come è accaduto con Linux, ma per adesso è una pura e semplice condivisione di esperienze e di conoscenza. Nulla da comprare o da vendere.

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11. Il nome Etica Timida nasce nell'agosto 2000. Ma alcuni brani del libro Etica Timida erano già stati scritti nel 99. Tutta la costruzione teorica dell'Etica Timida è avvenuta entro il gennaio 2001. Perché questa precisazione? Perché non voglio che il mio discorso sia visto come una risposta al G8 di Genova o all'attacco alle Torri Gemelle. L'etica timida ne era all'oscuro. Io stesso ho scritto il libro ritagliando il tempo mentre ero impiegato a Genova. Non ho fatto altro che mettere su carta, o, meglio, su video, i pensieri che già maturavano da circa tre anni.

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12. La fonte principale di informazione è il libro Etica Timida, inedito, disponibile sotto forma di pdf scaricabile gratuitamente in questo sito. Per chi non ha tempo o voglia di leggersi un libro in questo sito ho cercato di condensare il pensiero espresso nel libro. Spero di farlo in modo tale da spingere qualcuno ad almeno criticarmi. Ho aspettato così tanto tempo per pubblicare almeno in Internet il mio lavoro perché pensavo che dovesse maturare. Ora credo di poterlo fare.

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13. Certo. Il mio indirizzo di posta è ferrentino_pATyahooPUNTOit
Scritto in questo modo per evitare spam indesiderati.

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14. Sì, naturalmente. Se a fin di bene, ovvio.

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15. Questo è già un modo per renderlo visibile. Scherzi a parte, per ora credo che se veramente l'Etica Timida ha un qualche valore, allora sarete voi stessi, il famoso PassaParola, a certificarlo. Per ora il sito è molto sperimentale. Conto di cambiarlo molto spesso in queste settimane, se siete interessati visitatelo spesso, troverete delle cose nuove.

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