Cassa
Integrazione: condannata la Telecom, per comportamento antisindacale
Riportiamo integralmente il testo del
comunicato stampa, del 23 Dicembre, degli avvocati Luberto e Petrocelli, che
spiega gli ambiti di applicazione della sentenza, emessa dal Giudice del lavoro
di Roma, dott.ssa Martoni:
La Cassa Integrazione disposta dalla Telecom nei confronti di 638
lavoratori romani è antisindacale.
Lo ha deciso Il Giudice del Lavoro di Roma, Dott.ssa Martoni,
accogliendo il ricorso proposto dai sindacati SNATER, COBAS e FLMU con gli
avvocati Petrocelli e Luberto contro la decisione della Telecom di sospendere
per due anni dal lavoro 638 lavoratori nell’area romana dal settembre scorso
di quest’anno.
Il Giudice ha ritenuto che l’azienda non abbia fornito ai sindacati la
corretta informazione prevista dalla legge, eludendo il necessario confronto con
le parti sociali, tra l’altro sui criteri di scelta dei lavoratori da
sospendere, sul tipo di riqualificazione cui gli stessi sarebbero stati
sottoposti e sulla loro ricollocazione aziendale al termine dei corsi.
Ha quindi ordinato alla Telecom di fornire
tutte le informazioni necessarie e richieste, condannandola alle spese e alla
pubblicazione per trenta giorni del decreto presso tutte le bacheche aziendali.
Il Giudice non ha accolto la
richiesta di reintegro immediato delle lavoratrici e dei lavoratori, poiché ha
ritenuto che spetti esclusivamente agli stessi convenire in giudizio la Telecom
e richiedere l’illegittimità del provvedimento di Cassa Integrazione.
Una vittoria inutile per i cassaintegrati ?
Assolutamente no. La
sentenza, oltre ad affermare il principio importantissimo della correttezza e
non genericità dell’informazione e della pari dignità delle organizzazioni
sindacali, è significativa anche per i lavoratori direttamente interessati
perché stabilisce, comunque, che i
criteri applicati dall’azienda non
sono stati corretti, perché non documentati, e che, per quanto riguarda le
successive fasi dei corsi e della ricollocazione in azienda, gli stessi potranno
avvalersi ancora del controllo e dell’ausilio di quelle medesime
organizzazioni sindacali che hanno promosso il ricorso e dato sostegno alle
manifestazioni ed agli scioperi, messi in atto da settembre sino ad oggi.
Una vittoria importante,
dunque, che dà forza e fiducia per il futuro prossimo, decisivo per i
cassaintegrati sarà il mese di gennaio, e
che dimostra la reale possibilità
di cambiare lo stato attuale delle cose. Perciò,
ci sentiamo più fiduciosi e con maggiore impegno estenderemo ulteriormente le
iniziative, in ogni campo, anche sulla vergognosa vicenda del rinnovo
contrattuale.
Cambiare
si può