IL
CIRCOLO VIRTUOSO in TELECOM Italia,
Ovvero,
come mandare in mobilità 14.000 lavoratori in 3 anni, senza clamore.
In Telecom Italia, senza clamore e con l’accordo
delle parti sociali, è in atto un patto corporativo che ha permesso
d’accollare alla collettività –INPS- circa 14.000 dipendenti, in 3 anni
(5300+2200 negli anni 2000-2001; 3800 nel 2002 + 2500 nel 2003).
C’è l’accordo di tutti: azienda, che incentiva
l’uscite, integrando l’assegno dell’INPS, per tutto il periodo della
mobilità, sino a raggiungere l’importo della futura pensione; CGIL-CISL-UIL
ed UGL, che , tra l’altro, percepiscono una quota di servizio di 70 euro, per
ogni lavoratore che aderisce alla mobilità;
lavoratrici e lavoratori, che, anche a fronte del clima d’incertezza
sul futuro delle pensioni d’anzianità, colgono “l’attimo” e aderiscono
alla mobilità.
Siamo in presenza, quindi, di un circolo virtuoso,
frutto della concertazione che rende tutti felici ? Ci permettiamo d’esprimere qualche dubbio ed esplicitare
il nostro dissenso pubblicamente, oltre che nelle sedi di consultazione
sindacale, come abbiamo puntualmente fatto, ad ogni consultazione.
In particolare, ci riesce difficile accettare che gli
oneri dell’indebitamento di Telecom Italia, prodotto dalle scalate in Borsa di
Colaninno e Tronchetti Provera, finiscano per essere, in parte, scaricati sulla
collettività – INPS -.
A Telecom Italia, senza clamore e nell’indifferenza
generale, è stato ed è ancora concesso, un pre-pensionamento, di fatto, di 3 o
4 anni, al posto del rispetto dei vigenti criteri
per la collocazione del personale in pensione d’anzianità, senza che gli
indicatori economici dell’azienda e del settore, ne giustifichino l’urgenza
e la necessità .
Che, poi, proprio la Confindustria, del duro
censore D’Amato, si sia adoperata, con particolare solerzia, a far
sottoscrivere gli accordi che contrastano con quanto la stessa predica in
materia pensionistica, conferma le nostre convinzioni, riguardo al doppio
binario del pensiero confindustriale.
Vogliamo, infine, rilevare che chi ha operato le
scalate di Telecom ha già usufruito di enormi guadagni – vedi Colaninno,
Gnutti, etc – ed oltre ad avere acquisito l’azienda leader in Italia delle
telecomunicazioni, si è
appropriato, a prezzi abissalmente
lontani a quelli di mercato, di un patrimonio edilizio di notevole rilevanza (ex
SIP-ITALCABLE,AZIENDA di STATO) che ha provveduto a ricollocare nel portafoglio
d’aziende specializzate nel settore, un nome per tutti : Pirelli Real Estate.
Ulteriori regali, quali i pre-pensionamenti, sono, perciò ingiustificati ed ingiustificabili.
Roma, 3 luglio ’03