Oltre 13mila dipendenti in mobilitą «senza nessuna necessitą».
Il 4 Novembre presidio della Cub davanti alla Camera.
Le "scalate" a Telecom costano all'Inps 654 miliardi di lire
Dal giugno del 2000 a dicembre
del 2003 la Telecom, nel silenzio generale e con l'assenso dei sindacati Cgil,
Cisl Uil e Ugl, ha spedito in mobilitą finalizzata al prepensionamento 13mila
231 dipendenti, accollando sulle casse dell'Inps una spesa aggiuntiva di 654
miliardi di lire, «senza che vi fosse nessuna emergenza o necessitą produttiva
che giustificasse questa espulsione anticipata». Lo denuncia la Cub, che su
questa vicenda ha convocato per il 4 novembre una manifestazione di protesta
sotto la Camera. «Migliaia di lavoratori - osserva Mario Carucci, della Cub
regionale del Lazio - avrebbero potuto tranquillamente aspettare che maturasse
il loro diritto di andare in pensione e l'Inps avrebbe risparmiato tutti quei
soldi». E invece, grazie agli accordi siglati anche dalla Confindustria, «la
stessa Confindustria che oggi chiede risparmi sulle pensioni», chi ha scalato
la Telecom, prima Colaninno e poi Tronchetti Provera, ha potuto recuperare parte
dei soldi investiti a spese della collettivitą. Tra l'altro, la legge 223
prevede che, se non c'č accordo sindacale, le aziende debbano versare all'Inps
nove mensilitą per ciascun lavoratore, se c'č accordo solo tre.