VENERDì 28 LUGLIO 2000
SCIOPERO
NAZIONALE
TELECOM-TIM
CONTRATTO
Mercoledì
19 luglio Cgil-Cisl-Uil hanno firmato, senza consultare i lavoratori, le
“norme di raccordo“ tra il contratto di settore (siglato il 28 giugno) e
l’attuale contratto Telecom-TIM, illustriamone gli aspetti più critici:
Una
tantum:
1.200.000 lire a copertura del 2000, 600.000 lire erogate ad ottobre 2000 e
600.000 lire a gennaio 2001;
Rapporto
di lavoro:
contratti
precari (apprendisti, interinali, a termine..)
fino al 35% del personale al sud e al 30% al centro nord, introdotto il
lavoro ripartito (job sharing), 2 lavoratori che “si dividono” il posto,
lavorando in orari sfalsati;
Orario
di lavoro e flessibilità:
orario settimanale di settore a 40 ore, per Telecom/TIM resta quello attuale, le
aziende potranno richiedere una diversa collocazione degli orari giornalieri, è
sufficiente “informare” 48 ore prima le RSU;
Ferie:
il 24 e 31 dicembre si lavorerà l'intera giornata, "in cambio" le
ferie passano da 22 a 23 giorni, mentre per i neoassunti sono solo 20,
come a livello di settore, e diventeranno 23 solo dopo 10 anni di servizio…;
E.F.:
la quantità resta invariata (!!), dovranno essere richieste in quantità minima
di 2 ore, salvo diverse modalità, ancora tutte da definire con le RSU, e in
base alle esigenze aziendali di presenza del personale;
Scatti
di anzianità:
l’importo
resta immutato….. fermo ai livelli del vecchio contratto 1992…….!!!!!
14ma
e assegno ad personam:
la
14ma viene “congelata” e divisa in due parti, 2/3 erogati come “premio
annuo” a luglio (pensionabile ma non liquidabile), mentre è istituita una
cifra “ad personam”, che conterrà la differenza tra vecchi e nuovi minimi,
tra vecchia e nuova contingenza, l’intero importo dell’ERA (la vecchia
differenza tra i minimi del CCNL 1992 e quello del 1996) e il restante 1/3 della
14ma (spalmata sulle 13 mensilità), i nuovi assunti non avranno l’ad personam.
“Premio
annuo” e “ad personam” non saranno base di calcolo per i futuri aumenti
contrattuali.
Inquadramento
e Minimi:
i livelli diventano 7, vengono ridotti gli
automatismi e i minimi in media del 20%;
Tuteliamo
il
nostro futuro e quello delle nuove generazioni: NO Al doppio regime vecchi/neoassunti!!
3
ORE
di
SCIOPERO
a fine turno
(part-time
secondo proporzione)
Invitiamo lavoratrici e lavoratori Telecom-TIM a partecipare allo sciopero indetto dai sindacati di base
PER:
·
Il
ritiro completo della Cassa Integrazione e contro il piano di ristrutturazione
·
Respingere il contratto di
settore e le “norme di raccordo” Telecom/TIM
·
Un contratto che, preveda
una forte riduzione dell'orario di lavoro e aumenti salariali consistenti che
tengano conto anche degli enormi profitti aziendali
·
L’elezione
dei delegati, senza quote garantite ai firmatari di contratto
RISTRUTTURAZIONE
Il
28 marzo Cgil-Cisl-Uil, Telecom e Ministero del Lavoro hanno firmato un accordo,
che prevede 5.300 mobilità, 3.000 esodi incentivati, 2.200 CIGS e 1.000
trasferimenti in altre aziende. La FLMU-CUB ritiene vergognosa questa
concessione del Governo e dei Confederali ad un’azienda non in crisi (5.050
miliardi di utili), ha partecipato agli incontri con le controparti non firmando
gli accordi sull'applicazione della mobilità e della CIGS.
Sull'onda
delle proteste contro la CIGS, il giorno dopo la firma delle
"armonizzazioni" del contratto, "la troika"
Governo-Telecom-Confederali ha fatto un passettino indietro, confermando sempre
2.200 lavoratori in CIGS per 2
anni, senza rotazione, ma con una diversa ripartizione: 818 divisi tra Roma
(688) e Torino (130), i restanti 1.382 "presi" tra coloro che hanno
dato la disponibilità alla mobilità, che è confermata in
5.300 unità a fronte di un numero di disponibilità pari a 6.460 -
(5.300+1.382) = 222 unità ancora da individuare. Sempre il 20 luglio si è
convenuto il distacco di 1.000 lavoratori presso altre aziende del gruppo fino
al 31/12/2002 e, in deroga al codice civile, che i lavoratori interessati da
processi di riorientamento professionale, trasferimento presso altra azienda o
territorio potranno essere adibiti a mansioni diverse (inferiori). Tutto ciò
non è accettabile anche quale pericoloso precedente: chi non è toccato adesso
rischia di esserlo tra poco grazie al nuovo contratto che con il doppio regime
può generare altri esuberi tra i lavoratori oggi in servizio per il maggior
“costo” e la minore “flessibilità” rispetto ai neoassunti:
nessun
lavoratore in cassa integrazione!