TELECOM ITALIA: TUTTO IL LAVORO ESTERNALIZZATO E PRECARIO
Venerdì 6 dicembre 2002 Telecom Italia ha presentato la nuova struttura per i Customer Service, in particolare la costituzione dei Nuclei di Assistenza Territoriale in ambito organizzativo Customer Care e la nuova struttura dei Customer Care Business.
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Viene definita una struttura nazionale “Technical Service”
per presidiare la risposta alle segnalazioni guasti (187.3) della clientela
residenziale e microbusiness. La struttura nazionale sarà divisa in 8 direzioni
territoriali, 20 AOT (Aree Operative Tecniche) e 125 NAT – Nuclei Assistenza
Tecnica – divisi in 43 sedi presenti nelle 36 città sedi delle A.O.R.. Gli
addetti dei NAT dovranno assicurare la copertura del servizio dal Lunedì alla
Domenica, dalle 0 alle 24 ( 5 sedi 7-21, 2 sedi 7-24, 1 sede 0-24), effettuando
la prima diagnosi del guasto, il dispacciamento al FOM di Rete, nonché
promozione di prodotti e servizi.. Il personale sarà reperito attraverso
mobilità professionale di 819 addetti, 100 supervisor, 20 assistenti di G.O.
provenienti dalle ex AOC e 450 tecnici, 45 assistenti tecnici provenienti da
Assurance di Rete. Non è prevista mobilità territoriale.
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T.I. con la riorganizzazione del Customer Care Business
intende trasformare il 191 come numero unico per tutta la clientela, Affari e Microbusiness. Nel Customer Care
Business saranno costituiti due gruppi di addetti: Premium Care rivolto alla
clientela “Big” e “Large” ( ora gestiti con numero verde 803900, 191.9 + PIN);
Standard Care per i clienti affari (l’attuale 191.1) e i clienti Microbusiness
(quest’ultimi attualmente vengono gestiti dal 187). Gli orari di presidio
richiesti dall’azienda sono per i nuclei “Premium Care” dalle 8 alle 20 dal
lunedì al venerdì, per i nuclei “Standard Care” dalle 8 alle 20 dal lunedì al
sabato. A fronte del passaggio della clientela Microbusiness (1.800.000 clienti
circa) dal 187 al 191 NON E’ PREVISTO L’AMPLIAMENTO DEL PERSONALE DEI CUSTOMER
SERVICE BUSINESS OVVERO IL PASSAGGIO DI ADDETTI DEL 187 AL 191. Le attività di
call center business, in particolare la risposta alla clientela Microbusiness,
verranno svolte anche dagli addetti di TELECONTACT CENTER spa presso la quale
sono state assunte 350 persone, nella sede di Napoli, e dove si prevedono nuove
assunzioni per l’anno nuovo.
Stanno chiudendo il 187 (con lavoratori e lavoratrici
dentro) ma non lo dicono!!!
Con questa manovra la direzione aziendale sottrae alle ex AOC le attività di gestione della clientela microbusiness cedendole a TELECONTACT CENTER spa ( che passa solo formalmente per il 191) e le attività di segnalazione guasti confluite nei NAT. Tenuto conto che il lavoro di Back Office viene già espletato da Saritel spa, mentre per la gestione della clientela residenziale è in corso di perfezionamento il contratto di cessione in OUTSOURCING ad ATESIA spa sia delle attività di IN BOUND che di quelle OUT BOUND, si sono create le condizioni per la PROSSIMA CHIUSURA DEL 187 e gettate le premesse per la CESSIONE FUTURA anche delle attività del 191 e dei NAT (187.3).
CHE FINE FARANNO LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DEL 187?! PER QUANDO E’ PREVISTA LA CHIUSURA DELLE SUE SEDI TERRITORIALI IN GIRO PER L’ITALIA?!
Non si può rimanere con i paraocchi in attesa del BOIA, il lavoro sta per essere ceduto ad aziende esterne dove i salari sono molto più bassi e le condizioni di lavoro estremamente precarie, senza che nessuno chiarisca che fine faranno gli attuali addetti sparsi in tutta Italia.
Inoltre, quando l’azienda dichiara, per tranquillizzare, che il lavoro rimane nell’ambito del gruppo, non spiega che i contratti di “OUTSOURCING” tra TELECOM e ATESIA, TELECONTACT CENTER, SARITEL, rinnovati di anno in anno, prevedono PENALI e la RISOLUZIONE DEL CONTRATTO qualora gli standard di qualità e quantità siano inferiori di quanto stabilito, scaricando sul reddito e sul futuro occupazionale dei lavoratori responsabilità che sono solo di un management incapace e ingordo!! Non spiega inoltre che qualora T.I ceda più del 10% del capitale di queste società a terzi il contratto viene automaticamente risolto (in questi giorni ALIATALIA ha venduto il suo call center a COS), riservandosi per il futuro di gettare “il bambino con tutta l’acqua sporca”.
L’obiettivo è solo TAGLIARE IL
NOSTRO LAVORO PERCHE’ COSTA TROPPO, VOGLIONO TAGLIARE LE NOSTRE CONDIZIONI
DI VITA, LA NOSTRA QUALITA’ DELLA VITA.
CONTRO
LA RIORGANIZZAZIONE DI TELECOM ITALIA, INTESA SOLO COME RIDUZIONE DEI COSTI,
SFRUTTAMENTO E PRECARIETA’, I COBAS E LA FLMUNITI/CUB
INDICONO
LO SCIOPERO NAZIONALE DEI LAVORATORI DEL GRUPPO PER L’INTERO
TURNO LAVORATIVO
Roma 9 dicembre 2002