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Rientrano i cassaintegrati.

 

Dal 15 di marzo al 15 d’aprile di quest’anno, rientreranno i lavoratori che sono stati posti in cassa integrazione contro la propria volontà e che non hanno i requisiti per raggiungere la pensione nel corso dei due anni di CIGS. Dal 20 di febbraio inizierà il confronto a livello regionale per esaminare i problemi relativi al rientro.

Questo è ciò che abbiamo appreso dai giornali e dalle notizie, più o meno ufficiali, fornite da SLC-FISTEL-UILTE.

Ora, ci sarà una rincorsa a rivendicare i meriti di questo rientro: azienda ed i tre sindacati di cui sopra, evidenzieranno la centralità della concertazione e l’indispensabilità del loro ruolo e via di seguito. Questa gara d’appropriazione indebita non c’interessa, ci preme, soltanto, evidenziare che:

§         l’esito positivo della vicenda va innanzitutto attribuito alle lotte messe in atto dai lavoratori dall’11 Settembre ad oggi: senza la loro partecipazione agli scioperi, alle manifestazioni, senza la loro presenza in ogni sede sindacale, politica, istituzionale, non solo non ci sarebbe stato questo rientro anticipato dalla CIGS, ma la maggior parte dei cassaintegrati non sarebbe mai più ritornata in azienda;

§         importante è stato il ruolo del sindacalismo di base (FLMUniti-COBAS Tlc-SNATER) che ha organizzato gli scioperi, le manifestazioni e che ha saputo tenere insieme la lotta alla CIGS a quella per il rinnovo contrattuale; che è intervenuto in ogni sede, anche in quella legale, che ha visto condannare la Telecom, il 23 Dicembre, per comportamento antisindacale nell’applicazione della CIGS;

§          l’unità d’azione del sindacalismo di base ha dato maggior consistenza e credibilità alle lotte messe in piedi sul contratto e sulla CIGS ed ha dimostrato che esiste già un insieme di forze alternativo al modo di pensare e fare sindacato praticato da CGIL-CISL-UIL e che il cambiamento è possibile e praticabile;

§         la Telecom tiene in modo evidente alla conservazione dell’attuale sistema di relazioni sindacali che prevede CGIL-CISL-UIL quali interlocutori privilegiati, e UGL e Fialtel-CISAL, quali ruote di scorta, ricattabili attraverso la firma dei contratti.

Perciò ha negato sistematicamente ogni informazione al sindacalismo di base, in violazione anche della sentenza del magistrato di Roma e, quando si è resa conto che la parte di CIGS, riguardante i circa 500 lavoratori non volontari, non era più sostenibile, ha fatto rientrare in gioco CGIL-CISL-UIL per ridargli credibilità agli occhi dei lavoratori.

Cambiare si può e per questo noi continueremo a lavorare per controllare il rientro dalla cassa integrazione, per la modifica degli accordi contrattuali firmati, per l’elezione dei rappresentanti dei lavoratori (RSU). 

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