Prof. RENO CERASO.

 

Nato in Calabria nel 1915, rimasto orfano di padre nel 1921, a dieci anni mi trasferii a Monza assieme a mia madre presso una zia paterna ed il marito monzese.

Ricordo con affetto i miei insegnanti che alle elementari, prima, alle medie ed al Liceo Classico, dopo, mi aiutarono ad inserirmi in una realtà tutta nuova per me.

Contribuirono a tal fine anche le Organizzazioni giovanili fasciste che io frequentai, come la maggior parte dei miei coetanei, con entusiasmo.

Fui caposquadra Balilla, capo Centuria Avanguardista, Ufficiale del Fasci Giovanile ed insignito della Croce al merito dell’Opera Nazionale Balilla.

Amavo il modo fascista di intendere la vita e la società, il suo concetto del coraggio, della meritocrazia, della Nazione e dello Stato che mi aiutava a sentirmi perfettamente a casa mia a Monza, pur essendo uno dei primi calabresi trasferitisi.

Mi sentivo prima di tutto italiano, poi calabrese per nascita e monzese d’adozione.

Un’altra figura d’uomo, oltre i miei insegnanti, che venne a sostituire quella paterna, della quale sentivo la mancanza profondamente, fu Don Luigi De Agostani, cappellano dell’Opera Balilla e canonico del Duomo di Monza, assistente dell’Oratorio Santissimo Redentore da me frequentato.

Fu così che divenne veramente base determinante della mia formazione il trinomio “DIO, PATRIA, FAMIGLIA”.

Caduto il fascismo dapprima fui arrestato, ma dopo alcuni mesi di carcere più che duro, fui liberato, perché il semplice motivo di essere stato fascista non costituiva reato.

In realtà quasi tutti gli italiani avevano dato la loro adesione al regime, soprattutto in quegli anni che lo storico Renzo De Felice definisce “gli anni del consenso”.

Oggi ho ottantasette anni, cinque figli, nove nipoti.

La mia vita l’ho dedicata alla famiglia, alla scuola, ad avviare la gioventù verso l’attività sportiva e, personalmente, alla politica.

Ed al mio fianco?

Mia moglie.

Da quando l’ho conosciuta, il mio passo ed il suo sono concordi e con unica lunghezza.

 

1- Che cosa vuole dire il tuo essere di “destra” negli anni 2000?

 

Ritengo che ancora oggi l’uomo di destra debba fare proprio, nelle scelte, il trinomio “Dio, Patria, Famiglia”.

C’è qui l’esigenza di superare la visione materialistica della vita alla ricerca di una visione etica.

Vi è, in chi è veramente di destra e non si dichiara tale solo per basse finalità, il senso del dovere, del rispetto di se stesso e degli altri.

“Patria” vuol dire non rinnegare la propria identità pur accettando di vivere accanto a persone che hanno un’altra storia.

Solo chi ama e rispetta la propria identità può rispettare anche gli altri.

La famiglia rappresenta la comunità in cui ha origine la vita e s’impara l’amore e la libertà degli altri.

 

2- Cosa ti ha spinto ad essere di “destra”?

 

Certamente l’avere conosciuto uomini di destra che si sono fatti da me stimare, inoltre l’aver sentito denigrare un mondo che non lo meritava.

Poi mi sono innamorato dell’idea di un mondo guidato dagli ideali della destra.

 

3- Qual è il peggiore nemico della “destra”?

 

Chi, dichiarandosi uomo di destra, soprattutto oggi che può essere gratificante, in verità fa del compromesso sistematico il suo modus vivendi.

 

 

4- Qual è il migliore alleato della “destra”?

 

L’uomo di destra che persegue la realizzazione di un mondo dominato dall’etica e che sa sacrificare i propri interessi pur di non rinnegare il suo sentire.

 

5- Qual è la via più efficace e i metodi di “lotta” per raggiungere il successo dell’ideale?

 

Mantenere sempre fede ai propri impegni, idee e valori ed essere esempio a chi ci guarda.

 

6- Qual è stato il più grande errore della “destra” italiana?

 

Rinunciare troppo spesso ad essere se stessa pur di essere “accettata” e “promossa”.

 

7- Qual è stato il più grande successo della “destra italiana?

 

Aver generato uomini eccezionali che, in cambio di niente, hanno dedicato agli ideali la propria vita.

 

8- Un giudizio sull’Italia attuale…..

 

E’ un’Italia piena di confusione, dove la politica perde ogni giorno credibilità.

Basta pensare che sempre più numerosi sono coloro che rinunciano ad esercitare il diritto di voto.

 

9- Un giudizio sul mondo attuale…..

 

E’ un mondo complesso, difficile da interpretare che parte sembra prevalere un’omogeneizzazione ed uniformità che togli valore alle singole identità.

D’altra parte cresce la differenza fra chi gode d’eccessive ricchezze e chi è estremamente povero.

Appare impossibile prevedere la sua soluzione.

 

10- Quale è o è stato il più grande personaggio nella storia italiana e perché?

 

MUSSOLINI, perché ci ha dato l’orgoglio di sentirci Italiani, anche nella sfortuna e nella disfatta.

 

11- Quale è o è stato il più grande personaggio mondiale e perché?

 

GESU’ CRISTO perché ha predicato sempre l’amore.

 

12- Un messaggio o un giudizio che vorresti lasciare a chi leggerà questa intervista…..

 

Restate convinti delle vostre idee e non date il cervello all’ammasso, che domina e governa ai nostri giorni.

 

 

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