Luca Pilli – Militante di Forza Nuova

 

 

Sono nato nel 1963… da piccino, come tutti i bambini, giocavo con i soldatini (qualcuno incomincerà a pensare che cosa c’entra questo con una nota biografica e politica?), il fatto è che io non facevo mai vincere i Cowboy! Fantasiose alleanze fra Apache, Legionari romani e tedeschi combattevano e regolarmente vincevano contro soldatini americani d’ogni periodo. Questi ultimi venivano regolarmente sconfitti e dati in pasto ai Leoni (di plastica ovviamente). Posso quindi dire, che una certa predisposizione alla contrarietà verso l’imperialismo americano è naturalmente in me…una predisposizione genetica come oserei dire. Il mio primo maestro, alle scuole elementari con la collaborazione di Tornado e altri, con i quali formavo una vera e propria banda lo “eliminai”, provocandogli un infarto. Dopo questo severo maestro (usava ancora bacchettare le mani) e la separazione in vari istituti della prima “banda” mi è capitata una strana maestra, giovane (era il suo primo incarico), moderna e…comunista (Democrazia Proletaria)! Non vi dico la rottura di palle quando ci leggeva le poesie di un tale Neruda Pablo, ancora di più quando ci costringeva a studiarle ed impararle a memoria. Se prima avevo una predisposizione contro certi principi, dopo il “trattamento Neruda” ho acquisito un’indisposizione per altri. Ammiravo tramite le immagini televisive, al tempo erano rigorosamente in bianco e nero le parate dell’esercito tedesco prima della seconda guerra mondiale, ne restavo stupefatto…affascinato e non capivo come quattro coglioni in Jeep con una stella bianca pitturata sulla fiancata (questa era l’immagine degli americani nei film degli anni 60/70) avessero potuto vincere una sì tal armata. La propaganda “nemica” aveva effetti totalmente contrari nei miei confronti, esattamente come quella che in maniera subliminale m’impartiva la maestra. Gli anni della scuola dell’obbligo trascorsero felici e giocosi, salvo regolari catastrofi che combinavo (col supporto della nuova banda), perdonate solamente dal buon rendimento scolastico. Le scuole superiori sono state tutta un’altra faccenda, avevo già una forte tendenza per così dire “destroide”, ma il vedere con quale accanimento dei pulciosi, malvestiti e spinellati organizzavano contestazioni assurde, comitati, assemblee per il nulla, mi hanno convinto di una cosa…non ero di quella razza! In una Scuola d’arte, dove la maggioranza degli studenti era una massa sgargiante, pezzente e spinellata di sinistroidi i problemi non tardarono ad arrivare, dopo che contestai la reale utilità e lo scopo di un’assemblea dell’intero Istituto, alla fine di questa,  fui circondato da un gruppetto di straccioni con il fiato puzzolente. Dopo questo fatto, non subendo in verità, nessuna violenza fisica, ogni dubbio su quale fazione appartenere fu dipanato. A causa di un grave lutto famigliare dovetti abbandonare gli studi ed entrai nel modo del lavoro, mi cercai anche una compagnia di ragazzi con le mie stesse idee, ma comunque non inquadrate in un sistema o realtà politica, benché vicino al Fronte della Gioventù mi avvicinai ad un gruppo di Monza. Monza era una realtà particolare alla fine degli anni 70, un’isola felice se si può dire…nessun “compagno” arrivava nel suo centro cittadino sennonché avesse prima subito un “battesimo” dalla periferia e noi stavamo proprio lì, come in altri luoghi periferici c’erano altri come noi. Gli anni trascorsero praticamente, come si usa definire, da “Cane sciolto”, fino a che, un giorno, un amico venne a richiedere il mio aiuto per una questione strettamente “politica”. In un primo momento ero solamente incuriosito, in seguito mi appassionai. Mi fu chiesto, in pratica, di candidarmi alle elezioni amministrative nel mio paese al fine di scalzare un anziano consigliere comunale che, diciamo, si era troppo “inquadrato” nel sistema, ed eccomi candidato in una lista del Movimento Sociale Italiano. Breve esperienza ma molto costruttiva, che mi ha fatto capire in che razza di giardino zoologico mi ero andato a cacciare, ad ogni modo ottenni il maggior numero di voti sulla lista ma l’ondata di voti alla Lega Lombarda, che in quegli anni era in grandissima ascesa non ci fece ottenere il numero sufficiente per ottenere un consigliere comunale. Sconfitto ma orgoglioso, mi ripresentai alle successive, questa volta c’era Alleanza Nazionale, i numeri circensi a cui ho dovuto assistere si erano moltiplicati. Non era arrivato ancora il giorno delle votazioni ed ero già schifato da tutto. In seguito, dopo le follie e farneticazioni della dirigenza nazionale abbandonai tutto completamente, fino a che, transitando in viale Certosa a Milano, vidi un manifesto “tosto” raffigurante due ragazzi, decisi e in camicia nera, con un numero telefonico di riferimento,  m’informai su Internet e questa è ormai…storia recente.

 

 

Che cosa vuol dire essere di “destra” negli anni 2000?

 

Se volessi fare dell’ironia direi che darmi del “destroide” sarebbe limitativo in quanto io sono ambidestro! Pubblicando le interviste di molti Camerati, devo dire di essere, nella maggior parte dei casi, concorde con le loro affermazioni. Aggiungerei solamente una cosa per completare il pensiero degli amici che ho precedentemente intervistato, cioè quello di una negazione alla definizione di “destra” per noi: se in futuro, da un albero infestante come il comunismo, con le sue radici putride, crescesse un ramo su cui, da un unico germoglio nascesse un buon frutto che sosterrebbe ad esempio una linea antiabortista o in sostegno per la famiglia e le sue tradizioni…io sarei loro amico! Escludo totalmente ogni mia collocazione in qualsiasi posizione o parte, tranne quella di patriota, quindi non partigiano!

 

Cosa ti ha spinto ad essere forzanovista?

 

Oltre al manifesto bellissimo? (è il “Con noi” per chi lo conoscesse!) Direi nulla, perché è come se tutto fosse stato naturale. Non è il caso di un amore a prima vista, è stato come rincontrare dei vecchi amici o parenti lontani…sai che con loro hai passato momenti bellissimi, sai che loro sono sangue del tuo sangue. Conosci come i quattro coglioni sulla Jeep hanno battuto una tua giovanile visione di perfezione, forza, potenza ed ordine, capisci come e perché i quattro coglioni vogliono dominare il mondo…capisci, conosci e finalmente trovi. Con Forza Nuova ho ritrovato! Questo è il mio essere forzanovista. La risposta definitiva è che non c’è stata nessuna spinta, solo una naturale attrazione verso principi ed idee comuni verso un unico credo ed obbiettivo.

 

 

Qual è il peggior nemico della causa forzanovista?

 

Se dovessi parlare apertamente, tralasciando il vecchio detto che…”i panni sporchi si lavano in casa…”, incomincerei una trafila indescrivibile ed indicibile di parolacce (anche se un poco me le posso permettere, essendo questa la mia intervista) per descrivere fatti e particolari del nostro nemico maggiore. Purtroppo e per farla breve devo dire che siamo solo noi stessi, non io in particolare, ma di conseguenza anche! Moltissime iniziative, realtà concrete o progetti importanti sono stati stroncati sul nascere o fatti arenare per mancanza di sostegno, ottimi elementi umani esclusi…tutto questo ha un nome ben preciso, qualcuno si aspetterebbe quello di una persona in particolare e si sbaglierebbe in questo, perché il “vizio” è comune in tutta Forza Nuova. Fino ad ora non ho mai affrontato in maniera critica argomenti sul movimento ma questa è la mia intervista e me lo posso permettere di accusare il Nepotismo, come il male e nemico maggiore per Forza Nuova. Quel maledetto vizio di assegnare incarichi, nominare responsabili, elargire cariche a dei deficienti, inetti ed incapaci solo perché mostrano fedeltà, amicizia, non verso l’ideale perché è cosa comune e doverosa se vuoi appartenere a FN, ma semplicemente al ducetto di zona. Il sistema meritocratico, l’intelligenza di affidare ruoli e comandi a personaggi competenti viene così esclusa con il risultato che menti e personaggi valenti e volenterosi, fuggono dando la sensazione di essere ripiombati per un attimo,  in quei vecchi sistemi o gruppi fallimentari nella nostra area e non. Il nostro peggior nemico siamo dunque noi stessi? Certamente! Non pochi militanti mi daranno ragione per queste affermazioni, viaggio molto in occasione di manifestazioni, cortei o anche per semplici piccole iniziative ludiche e le voci, notizie, lamentele  sono sempre le stesse  in tutta Italia che in un modo o nell’altro giro (o chi per me) anche con sistemi virtuali, quali sono le chat line o i vari forum di dibattito. Non vedo il comunismo come mio maggior nemico perché un papa polacco, i blue jeans e la coca cola lo hanno rovinosamente abbattuto in concomitanza dell’abbattimento di muro a Berlino e quello che ne rimane sparso per l’Europa è solo un movimento magistralmente controllato…non è il pericolo del fanatismo Islamico perché una decisa ed unitaria volontà di popolo lo potrebbe allontanare dalle nostre terre. Diverse e maggiormente decise politiche nazionali, che qualcuno definirebbe poco democratiche, lo rispedirebbe, con tutto il suo popolo, fino ai tempi della pastorizia Non è l’imperialismo americano, sionista o massonico che dir si voglia…anche in questo caso è solo una questione di volontà nazionale e comune per tutta l’Europa. Il peggior nemico è sempre l’uomo con il vizio della vanità, arma di cui (per gli amanti dell’argomento) il demonio ha sempre fatto largo uso…vanità, desiderio di potere, controllo, mistificato sotto forma di salvaguardia delle idee. Una salvaguardia che non ha, fino ad ora, dato risultati concreti, palpabili…solo illusioni, un galleggiare in un mare d’illusioni, mentre potremo essere la prua che solca il mare. Occasioni perdute ne ho viste tante… forse troppe, personalmente posso dire solamente una cosa in conclusione: non mi resta che “galleggiare” nell’attesa della prossima nave, perché è così che finirà di questo passo! Il nostro peggior nemico siamo noi stessi, sono le nostre debolezze…le nostre meschinità!

 

 

 

Qual è il miglior alleato del forzanovista?

 

Penso di essere stato abbastanza esauriente con la risposta nella  domanda precedente, vorrei aggiungere il consiglio di tralasciare spesso gli interessi personali. Risulta più facile affrontare dei rischi ed uscirne anche a costo di gravi ferite, che non evitare di affrontarli, lasciando che tutto vada come deve andare pur avendo la consapevolezza che questo non porterà a nulla…né di positivo né negativo. In tutti e due i casi sono pur sempre esperienza e questo è da ritenersi comunque positivo…ci vuole solo il coraggio. Questo è il nostro migliore alleato…il coraggio delle idee! Troppi buffoni scorrazzano nel nostro cortile, armati di solo orgoglio. Il miglior alleato siamo noi stessi, quando avremo preso coscienza di essere nel giusto e tralasciato gli interessi o le invidie. Solo in questo modo potremo dire di essere veramente pronti per parlare con il popolo che diverrà il nostro unico e vero alleato fisico.

 

Qual è la via più efficace e i metodi di “lotta” per raggiungere il successo dell’ideale?

 

Molti considerando l’avvenuto “successo” solamente con il raggiungimento del consenso partitico o elettorale. Questo è quanto di più sbagliato ci possa essere, perché in tal caso significherebbe solamente un raggiungimento d’obbiettivi perseguiti personalmente, se questo è l’ultimo fine da raggiungere. La vera vittoria è quella che porta alla realizzazione d’idee e valori, indipendentemente dal lustro personale. Praticamente e semplicemente parlando, l’importante è il raggiungimento del fine, non confondiamoci però con i principi macchiavellici del termine, i mezzi sono sempre subordinati dai regolamenti morali e ideologici che perseguiamo. Gli alleati sono molto importanti come possono esserlo il popolo a cui avremo avuto modo di parlare delle nostre idee e soluzioni e avrà aderito alla nostra causa, fra questi sono anche i frutti buoni di “alberi” d’ogni colore come quelli che già citai. Capisco, solamente per fare un esempio, che per un militante Forzanovista, magari abitante o nativo del sud Italia gli risulterà molto difficile accettare una “collaborazione” con la Lega Nord. Consideriamo comunque, che una “collaborazione” con la Lega sul tema dell’immigrazione o altro e magari con altre diverse realtà politiche portino alla realizzazione ed attuazione dei nostri punti programmatici, questo è già da considerare un buon metodo per raggiungere un risultato. Importante non è il successo personale ma quello che si è raggiunto unitariamente o indirettamente tramite altre forze politiche o sociali, siano esse di sinistra, centro o destra. Il fine, quindi, non è governare anche se sarebbe allettante rendere ai responsabili, in maniera decuplicata, dopo avere preso il “potere”, ogni forma di repressione o ingiustizia nei nostri confronti, da circa 60 anni a questa parte ma raggiungere il perfetto stato sociale unitario. Ovviamente la strada è lunga ed ardua, occorre una preparazione più che valida ad ogni nostro militante, affinché possano sempre e su ogni argomento o problematica dare la risposta giusta se non proprio una soluzione materiale, verbale e nei casi estremi anche fisica…oltre ogni interesse personale.

 

 

Un giudizio sull’Italia attuale…

 

Avete mai provato una sensazione mista fra il triste e il divertito? Questo è il mio giudizio! Vedo un’Italia che si ribella, unita e decisa, solamente se gli mettono tonnellate di rifiuti radioattivi sotto il deretano e moscia e sottomessa quando gli uccidono dei figli in una guerra voluta, programmata e utile solamente da chi ci ha invaso, corrotto, ricattato e sobillato da sempre. Non che non si legittimo ribellarsi se ci vogliono inquinare legalmente ma si dovrebbero considerare anche altri tipi di “inquinamento”che in un tempo non troppo lontano saranno ancora più micidiali. Forza Nuova, per esempio, era un pericolo…un pericolo solo quando lo scrivevano i giornali, come se fosse il “mostro” periodico, come lo sono stati i pedofili (non esistono più adesso?.Problema risolto?) o i Pit bull assassini, un poco come lo squalo bianco avvistato al largo di Genova o nell’Adriatico nei mesi estivi…tanto per fare cagare sotto i bagnanti, in realtà rendere avventurosa una vacanza fast food, per dire: ho fatto il bagno, nonostante il pescecane! Vedo un’Italia che crede alle sollecitazioni più meschine, programmate ad arte, fortunatamente non gravi come un tempo, ma sempre devianti dai reali problemi. Questa Italia si accorge del problema solo se si presenta sotto forma di rifiuto tossico in salotto e non di pulviscolo radioattivo cosparso da decenni sulle o nelle loro teste. Nessuno si sogna di emulare le gesta di martiri che si sono fatti cannoneggiare dal Bava Beccaris di turno, per il pane, tranne qualche “mostro” di “Naziskin”, “No global” o Nazifascista sempre pronto a farlo, che sia per i cibi transgenici o per un orfanello affidato ad una coppia di finocchi. Che mi frega se in Irak, per una guerra americana mi sbudellano 18 militari, 18 fratelli, 18 figli…tanto a Natale mi regalo l’offerta del pacco con DVD e 50 dischi a 159 Euro!

 

Un giudizio sul mondo attuale…

 

Un quadro di giudizio Europeo posso definirlo a grandi linee come quello italiano, per il mondo intero lo vedo molto peggio. Il sistema mondialista, dopo aver distrutto gli imperi, sta ultimando l’attacco contro le realtà nazionaliste e popolari, siano essi governi, industrie o istituti di credito. I tentacoli della Piovra avvolgono ben stretto il mondo, molte piccole realtà locali cercano di combattere il soffocamento ma innumerevoli contrasti fanno si che non si formi un fronte comune mondiale. L’impedimento maggiore è dovuto proprio dal più meschino dei “tentacoli”, per fare un esempio lampante è come se io avessi una ditta distributrice di caffè, da cui ne ricavo il 100% di guadagno e ne creo un’altra concorrenziale (sempre mia) dalla quale ne ricavo solamente il 50%, il risultato è sempre un mio guadagno. Enormi masse di giovani si ribellano alla globalizzazione economica ma non a quella sociale , entrando in ovvia contraddizione  perché i due fattori non sono discostanti e quindi ricavandone il 100% o solamente il 50% il risultato sarà sempre e comunque il loro guadagno, è solo una questione di tempo. Questo è un mondo con pochissime trincee e barricate, disunite e contrastanti anche se il nemico è uno solo.

 

Qual è o è stato il personaggio nella storia italiana e perché?

 

Se vogliamo considerare la storia italiana moderna, quindi dal dopo guerra in poi, direi Topo Gigio che tanto mi ha fatto divertire da piccino, seriamente e saggiamente parlando si dovrebbe considerare ogni singolo periodo storico. Specificando precisamente questo come “storia italiana”, potrei sembrare banale  direi Benito Mussolini, non per i grandissimi risultati ottenuti in fatto di politica sociale od opere pubbliche, che mi sembrano ovvi e lampanti, ma per un piccolo particolare che definirei spirituale. Lui…dopo che altri fondarono l’Italia come Stato geografico, anche se personalmente, secondo il mio concetto di Romanitas questa esiste da più di 2000 anni, ha formato un concetto molto più grande. Posso dire che Mussolini ha creato una Patria, un concetto così grande che, come per Roma nell’antichità, chi era legato ad essa era disposto a sacrificarsi ed in ultimo morire per essa. Dio ci ha dato la vita ma se ora ho una comunità, una terra che posso chiamare MIA lo devo solo alla sua “Idea” e a chi si è sacrificato per essa!

 

 

Qual è o è stato il più grande personaggio mondiale e perché?

 

 

Direi il martire per la propria religione…l’ignoto nei sacrari militari…gli eroi sconosciuti, morti nell’assoluto silenzio…la vita, la storia è fatta anche di queste persone. Come è facile scriverla quando si è vincitori! Come è facile costruirne un mito, trasformare dei terroristi o ladri in gloriosi. Oppressori in liberatori! Il più grande personaggio è un uomo che ha avuto una vita banale, con una famiglia normale, un lavoro e dei figli e nel momento del bisogno ha difeso tutti i suoi “banali” valori fino all’estremo sacrificio. Rendo onore con questo a tutti i caduti della Repubblica Sociale Italiana ma anche a quei “piccoli” granelli di sabbia negli ingranaggi del tritacarne mondialista che si sono immolati per la loro identità nazionale.

 

 

Un messaggio o un giudizio che vorresti lasciare a chi leggerà quest’intervista.

 

Giudizi penso di averne dati a sufficienza con le precedenti risposte, sia per noi militanti di “Forza Nuova” che per le altre persone, anche se la lista sarebbe interminabile, vorrei fermarmi da esprimerne altri. Per quanto riguarda un messaggio, lascerei questo: “…Proprio dell’uomo e, appunto, “naturale” è di scegliere come propria guida colui che ritiene il più degno. Chi in nome di una “integralità” dell’uomo scegliesse una via di “sottomissione” ad una di “affermazione” sarebbe o un pazzo o, almeno, un incoerente” (La rivoluzione è come il vento).