PACIAFONDAI

 

Un’estate “calda” questa! Un periodo in cui si sono susseguiti una molteplice serie d’eventi di portata storica, anche alcuni fatti di cronaca rilevanti, tutti riferiti alla questione mediorientale o islamica che dir si voglia, per una più stretta definizione dei termini. Per le cronache, sono stati un susseguirsi di “mostri estivi” sotto forma di extracomunitari violentatori o assassini, il più delle volte proveniente da paesi mussulmani.

Non scendo per ora nei particolari, agghiaccianti e cruenti di questi avvenimenti, non lo faccio per non cadere nella rete che l’unico extracomunitario cattivo è l’islamico non integrato, non lo faccio per non escludere da un mio più duro giudizio le numerosissime bande albanesi che considerano il valore delle loro donne, che mandano a prostituire, come noi consideriamo le vacche per la produzione del latte e le nostre famiglie che abitano in villette isolate con la stessa identica considerazione.

Questi sono i “piccoli” guai che giornalmente tappezzano le pagine dei quotidiani, mentre le prime pagine a colori sono dedicate all’evento dell’anno e per usare un poco di fantasia e fantasticare di cosa scriverebbe un nostro giornale, la notizia si evidenzierebbe così: …”Dopo la sproporzionata reazione d’Israele, causata dal rapimento di due suoi soldati è stato sventato un tentativo d’attacco contro la Siria. Al prezzo di migliaia di morti e dopo numerosi cannoneggiamenti, bombardamenti e incursioni nel Libano da parte dei soldati circoncisi, la Siria resiste, anche grazie alla tenace resistenza e reazione delle truppe paramilitari Hezbollah libanesi”… Non è una delirante cronaca, ma la verità! Il piano di fare “tabula rasa” attorno ad Israele è stato bloccato, non solo dalla resistenza ma principalmente dalla mancata reazione, in primo luogo Siriana, che avrebbe inevitabilmente innescato la reazione dei circoncisi e i loro servi a stelle e strisce.

L’esercito libanese ha il potenziale di reazione e di fuoco pari a quello del Burundi, dunque: perché i circoncisi non hanno finito il lavoro, presto, velocemente e in maniera “pulita”? I motivi del perché non sono state sfruttate pienamente le informazioni satellitari e spionistiche per sferrare un attacco decisivo, sono molteplici: in primo luogo la guerra sarebbe stata simile alle passate e ormai mitiche del Vietnam e Afghanistan. Contrastare un nemico con una tattica “mordi e fuggi” avrebbe elevato alla decima potenza le perdite già subite, principalmente per stimolare una reazione bellica dell’obiettivo primario…la Siria, per poi scatenare tutto il potenziale bellico, aereo, navale, terrestre e missilistico. La tattica israeliana era da manuale, sembrava il  passaggio sulle “valutazioni di base (Ji)” de “L’arte della guerra” di Suzi (Sun Wo per alcuni Sun Tzu).  Nessuno si è chiesto il perché in questo preciso scenario politico ci sia stata una reazione simile per due (ripeto due, anche se comprendo le apprensioni delle famiglie loro) soldati, questa è la spiegazione: una precisa tattica di provocazione per attuare un piano ben definito! In un quadro politico generale in cui: la Giordania è in sostanza asservita per ricevere un minimo livello di benessere, l’Egitto che sta vivendo di cammelli per il trasporto turisti e dello spauracchio del sequestro armato del canale di Suez, un’Arabia Saudita governata da chi pensa che il suo maggior problema è che il suo cesso non sia abbastanza d’oro e tempestato di pietre preziose per rendere nobile anche la cacca, un Iraq ormai smembrato (un “dividi et impera” perfettamente attuato degli americani) e occupato, Kuwait al guinzaglio per debiti morali e non, Yemen – Oman – Emirati arabi uniti - Qatar come il due di picche in una mano di fiori a Briscola, resta l’Iran come obiettivo principale da eliminare per raggiungere la pace del Talmud, uno dei segreti della dottrina rabbinica. Una strada molto perniciosa per raggiungere l’obiettivo.

Questo ha intrapreso rapporti commerciali con la Cina, non per affinità ideologica ma perché a questa nessuno ha il coraggio di rompere i marroni (del resto troppe atomiche e troppi uomini rendono saggio anche gli U.S.A, vedi anche il pareggio in Corea) e quindi un embargo sul petrolio renderebbe ancora più solidale questo rapporto, un possesso (anche se non dichiarato pubblicamente) d’armamento nucleare e…qualche centinaio di tonnellate di Dollari falsi, talmente perfetti che quelli veri sembrerebbero falsi e che dopo resa pubblica e confermata questa supposizione, la fragile economia americana cadrebbe (la stessa operazione era stata fatta durante la seconda guerra mondiale da Germania e Inghilterra) nel baratro più profondo, rendono l’Iran il Kraken dell’Islam. Israele può vantare un discreto armamento nucleare, che potrebbe utilizzare contro l’Iran, con un piccolo ma sostanziale svantaggio…l’Iran è enorme, non è possibile sbaragliarlo totalmente con un attacco nucleare, mentre loro sono una striscia di terra che sarebbe inutilizzabile fino alla fine della prossima glaciazione con un quinto del potenziale nucleare che loro impiegherebbero sui loro avversari. Tutto questo ha il gusto di fantapolitica, liberissimi di crederci o no ma è meglio pensare male e poi ricredersi che essere ottimisti e nel contempo fregato. La nostra italietta, governata da mortadelle, scheletri, piacioni e buffoni si è messa subito a disposizione per interpretare il ruolo che da troppo le compete: quella del paciafondaio. Contrariamente al guerrafondaio, si ama in questa condizione, il ruolo di pacifisti ad oltranza, fino al punto che se nostri soldati, fratelli e figli muoiono per questo, si lasciano impuniti  certi putridi esseri che li dileggiano e condannano per la loro obbedienza, per una bandiera tricolore con un volatile in più (vedi i Carabinieri di Nassiria).

Si è preso il gusto di portare pace ovunque lo richiedessero, senza misurare il costo che le nostre misere e mistificate casse statali dovranno sborsare, del resto se siamo diventati una nazione di servi è solo colpa nostra o del nostro tradimento. Questo succedeva durante il precedente governo, quando a comandare c’era un ex nazionalista ora filo sionista e un imprenditore massonico che erano criticati per le loro scelte interventiste in Iraq. Sempre questi pseudo pacifista ora si sono calati nel glorificante e gratificante ruolo di paciafondai con un piccolo, espressivo e curioso particolare sul nostro tricolore, “adorato” dono massonico, che ha spodestato un’altra bandiera. Ultimamente il tricolore l’ho  visto in tutte le salse: appeso al contrario, sotto sopra, taroccato con scritte…stellette e numeri, mai n’avevo visti così tanti dall’anno 1982, esposti ai balconi, sui tetti, sugli alberi. Pare che solo il gioco (per altro brutto) del calcio della nostra squadra nazionale, risvegli i sentimenti nazionali, l’amor patrio e l’orgoglio patriottico. Sono perfettamente d’accordo! Va bene anche così! Un poco per orgoglio nazionalista e un poco per la felicità di aver visto la scomparsa d’altri “stracci” dalle finestre.

Ormai marce, appassite e logore, unte e consunte come il cappotto di un barbone mangia rifiuti, le bandiere multicolori della pace, ora si vedono raramente penzolare solo da qualche abbaino o casa di periferia. Sono la schifosa e lacera testimonianza di un pacifismo ipocrita e partigiano. Ricordo ancora le polemiche sorte dopo le proposte (per fare un nome) della compagnona paciafondaia Lidia Menapace e le sue passate considerazioni sulle gloriose “Frecce tricolori”, che le riteneva inutili, rumorose, inquinanti ed aggressive. Lei, era fra le maggiori sostenitrici per il loro scioglimento! Ora vedo i filmati degli sbarchi del battaglione San Marco a Tiro in Libano e mi chiedo se i mezzi anfibi da loro usati sono catalizzati o Eco-diesel, in regola sulle normative ecologiche e anti inquinamento, se i colori mimetici e le calibro 20 millimetri  siano rassicuranti e contemplativi come un giardinetto Zen. Probabilmente passerebbe l’esame della Menapace o altri paciafondai come lei solo l’elmetto, di un bel colore “azzurro cielo di un’alba a Posillipo”, se il “Fritz” non fosse troppo simile a quello Nazi. Mi chiedo: ma non erano le sinistre che volevano il ritiro totale delle truppe in Iraq, dell’eliminazione delle parate militari durante la festa della Repubblica? Non che io sia d’accordo con la questione irachena, fosse per me non avrei mandato nessuno a servire l’america, ma è che ora in nome della pace, inviano i Lagunari, truppe ben addestrate e orgoglio del nostro Esercito, non un nugolo di girotondini o ciclopirla.

Consideriamo che, se i nostri soldati subissero un attacco o un attentato cosa dovrebbero fare? Riunirsi in un collettivo e dibattere con i “compagni di camerata” il da farsi? La risposta giusta è, nel migliore dei casi, una bella raffica di mitra. Nel caso in cui, alcuni commando sionisti venissero intercettati, in chiara violazione dei patti di tregua, cosa hanno detto ai nostri soldati di fare? Come reagire? Probabilmente dovranno prendersi del “fuoco amico” senza fiatare, del resto se cade un aereo U.S.A è stato un incidente, se decine di carri armati circoncisi vengono distrutti c’è il silenzio. Il silenzio…condizione strategica per molti, un silenzio che da molto si sente per le strade circoncise…nessun urlo di un Kamikaze palestinese prima di farsi esplodere, nessuna notizia di bambini Libanesi morti a causa di bombe circoncise…il silenzio dell’O.N.U sulla striscia di Gaza. Calo anche io un triste silenzio sulle armi di distruzioni di massa mai trovate in Iraq, sull’arroganza Francese che si è voluta prendere il comando della missione di pace in Libano dopo che era stata “bacchettata” per lo scarso impegno, sulla protèrvia dei paciafondai miei connazionali, sull’immobilità mondiale nei confronti della causa palestinese.

Potrei sognare un giorno in cui la bestia sionista sarà decapitata definitivamente, il mondialismo solo una favola per bambini, gli Stati uniti d’America smembrati…ma il sognare equivale a dormire. Il sogno è un silenzio pieno d’immagini, quindi preferisco a questa comoda posizione, il continuare a scrivere, urlare e manifestare.

 

 

Pilli Luca

 

Ps: il termine “paciafondaio” è stato forgiato a S.E. Benito Mussolini.

 

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