FILOSOFIA
"Domando': come riconosci un filosofo fra i molti uomini? Rispose: come riconosci il colore verde fra i molti colori?"
"La filosofia e' quella cosa con la quale, o senza la quale, il mondo rimane tale e quale." Spesso sento proferire questa frase da "dotti ignoranti" che pensano di avere la Verita' in tasca, bah! Probabilmente queste "illustri" menti sono del tutto ignoranti sul fatto che tutto il sapere occidentale e' nato grazie ad una "scintilla" di nome Filosofia; ma lasciamo questi signori a rotolarsi nel fango della loro becera insulsaggine, meglio non gettare le perle ai porci... Ho un'opinione molto personale su cosa sia, in estrema sintesi, la filosofia: l'arte di andare oltre le apparenze, la capacita' di andare al di la' dei luoghi comuni per porsi criticamente delle domande interessanti...cercando, se possibile, di dare anche una risposta dotata di senso. La filosofia e', prima di ogni altra cosa, una critica ai miti (spesso falsi e di plastica) imperanti e dominanti, e' la capacita' di attivare consapevolmente il nostro cervello per farlo funzionare in maniera "altra" dagli "ipse dixit" che i dogmi religiosi e le ideologie qualunquiste dominanti vorrebbero imporci... Purtroppo tante persone pensano che la filosofia sia solo quella greca (Platone, Aristotele, Socrate, ecc.) che, certamente, ha la sua importanza, ma spiace constatare come i pensatori piu' moderni (quelli contemporanei in special modo) siano praticamente sconosciuti ai "non addetti ai lavori". Oggi come oggi la filosofia ha tantissimi orientamenti diversi molti dei quali in aperto conflitto, volendo fare una classificazione ipersintetica direi che il sapere filosofico si divide, oggi, in due tronconi principali: 1-Filosofia continentale 2-Filosofia analitica La prima e' quella di stampo piu' "europeo ed umanista" ed include autori (anche molti dissimili fra loro) come: Nietzsche, Foucault, Heiddeger, Sartre, Derrida, Gadamer, ecc. mentre la seconda ha un taglio piu' "anglosassone e scientifico" il cui padre e' da tutti, o quasi, riconosciuto nella figura del grande filosofo e matematico Bertrand Russel, intellettuali importanti appartenenti a questo filone (oltre il gia' citato B.Russel) sono: Wittgenstein, Carnap, Popper, Mach, Dennet, Quine, Kripke, ecc. Queste due tendenze filosofiche sono spesso in apertissimo contrasto e molti intellettuali Americani non si fanno scrupolo di apostrofare un filosofo tipo Heiddeger come "a son of bitch"; comunque sia era prevedibile che i pragmatici anglosassoni scegliessero una filosofia meno umanistica, piu' concreta, pratica e materiale, ma in fondo, se considerata fine a se stessa, un po' arida...ma non giustifico neanche certi "baroni della filosofia" in europa che hanno trasformato alcuni filosofi esistenzialisti (come il gia' citato Heiddeger") in una specie di Divini Numi Tutelari il cui Sacro Verbo non puo' essere messo in discussione se non a prezzo di pronunziare delle "immonde eresie". A parte questi particolari, cio' che gli analitici rimproverano ai continentali, detto in soldoni, e' che la loro (quella dei continentali) e' una filosofia basata non sui fatti ma sulla pura opinione e quindi priva di qualsiasi valore; ritengo quest'ultima una critica superficiale poiche' se e' vero che parlare di morale, per esempio, comporta indubbiamente il dover scendere nel campo dell'opinione (in quanto NON e' possibile una scienza della morale essendo quest'ultima sempre legata al suo contesto socio-culturale...) cio' non significa che sia inutile cercare di discutere su certi argomenti e poi ci sono opinioni ed opinioni! Per esempio: per investire i soldi in un'impresa, vi fidereste di piu' dell'opinione di un premio nobel per l'economia, o di quella del vostro panettiere di fiducia...? Ok, so che forse il paragone vi sembreara' un po' scemo, ma era per rendere l'idea in maniera semplice e chiara... Parlando della filosofia analitica essa a sua volta si suddivide in vari aspetti: logica e filosofia della logica, epistemologia, filosofia della mente, filosofia cognitiva, ecc., insomma e' certamente un territorio piu "tecnico" ed arduo rispetto alla classica filosofia europea e per capire alcuni argomenti bisogna avere un minimo di basi, almeno al livello divulgativo, su logica, matematica, fisica, informatica, linguistica, neurobiologia, ecc. Il mio consiglio e' di portare avanti l'interesse per entrambi i tronconi perche' ritengo che ci sia da prendere sia dall'uno, che dall'altro... Ovviamente non mi sono scordato delle filosofie orientali (personalmente mi sono interessato molto allo Zen) ma queste, almeno all'inizio, lasciatele perdere...c'e' il rischio che i piu' sprovveduti di voi si facciano infinocchiare da uno dei tanti santoni ciarlatani e\o new ager che vanno per la maggiore; prima fatevi la vostra "cultura critica" e poi, come dice un proverbio Zen: "Quando iniziai la Via dello Zen, gli alberi non erano piu' alberi e le case non erano piu' case, quando arrivai alla fine della Via dello Zen, gli alberi furono di nuovo alberi e le case furono di nuovo case.", "...Ma con occhi diversi!" (quest'ultima frase era sottointesa, ma ce l'ho voluta aggiungere lo stesso...).
-Letture consigliate: prima di tutto fatevi una cultura filosofica di base dalle origini ai nostri giorni! Secondo me, a questo scopo, vanno benissimo i classici testi di Nicola Abbagnano che si usano nei licei. In seguito potrete andare su tematiche piu' specifiche...per la logica vi consiglio questi due testi, il primo e' un manuale tecnico (ma tranquilli che parte da zero!), il secondo ha invece un approccio piu' storico\culturale\filosofico: "Introduzione alla logica" T.G.Bucher (Clueb), "Le ragioni della logica" Carlo Cellucci (Laterza). Per quanto riguarda la filosofia della mente e le critiche ad una concezione dell'IA forte: "Il mistero della coscienza" J.R.Searle (Raffaello Cortina Editore), "Il cervello emotivo" J.LeDoux (Baldini &Castoldi), "Sulla materia della mente" G.M.Edelman (Adelphi). |