SPORT DA COMBATTIMENTO
"Selezione naturale."
Iniziamo subito con lo stabilire una distinzione fondamentale: da un lato ci sono le arti marziali "tradizionali" e dall'altro gli sport da combattimento veri e propri. Certamente questa distinzione e' molto generica ed e' anche vero che la maggior parte delle arti marziali tipicamente "tradizionali" (in genere quelle che finiscono per "do" parola che vuol dire Via) hanno anche il lato piu' prettamente "sportivo" (vedi il Judo ad esempio). Diciamo, grosso modo, che le arti marziali "tradizionali" sono quelle che, piu' o meno, tutti noi abbiamo sentito nominare piu' di una volta: kung fu, karate-do, judo, tae kwon do, aikido, ecc., ecc. tutte di provenienza orientale all'incirca... Mentre gli sport da combattimento piu' conosciuti sono: lotta nei suoi vari stili, boxe, thai boxe, kick boxe, savate, ecc. Come dicevo prima, anche le arti marziali hanno il loro lato agonistico (anche se non tutte come, per esempio, l'aikido...), ma in genere sono molto meno "appariscenti", sotto questo punto di vista, rispetto ai comuni sport da combattimento, in quanto le competizioni sono "addolcite" da un sacco di regole ed accorgimenti vari: in moltissimi casi e' escluso il vero e proprio contatto fisico (per non parlare dei KO quindi) ed in altri in cui il contatto e' permesso, o parzialmente permesso, si fa uso di protezioni (tipo caschetti dotati di sbarre di ferro, corpetti di protezione vari, ecc.) che tolgono tutto il gusto "sanguigno" degli sport da combattimento piu' duri. Vi e' da precisare che la grande maggioranza di coloro che praticano un'arte marziali tradizionale non e' interessata all'agonismo, mentre invece chi pratica uno sport da combattimento, anche se solo al livello amatoriale, ha in genere un'impostazione piu' "naturale" verso il contatto fisico e verso una situazione di sfida... Altro particolare non da trascurare: normalmente chi pratica sport da combattimento e' un vero e proprio atleta, mentre questo non non e' sempre vero se prendiamo in considerazione i marzialisti "tradizionali" (non e' una novita' che sui tatami di un dojo dove si pratica, ad esempio, aikido si possano spesso vedere persone che non sono "proprio" degli atleti nel pieno delle loro forze...). A parer mio: la scelta fra sport da combattimento ed arte marziale "dovrebbe" essere fatta in base alle caratteristiche psico-fisiche del potenziale praticante; in poche parole...se da me viene un ragazzo giovane, grintoso, con un fisico atletico e di fibra resistente, non esiterei ad indirizzarlo verso uno sport da combattimento, mentre se dovessi consigliare una persona non piu' giovanissima, con poco tempo (che magari ha pure famiglia...), che ha paura di farsi male, con un fisico delicato ed un'indole molto "moscia", certamente il mio consiglio sarebbe un altro, gli direi "sparati merda di uomo!"...no scherzi a parte, e' ovvio che per un elemento simile (che comunque e' molto comune al giorno d'oggi!) sia assolutamente proibitivo fare QUALSIASI sport da combattimento! Al massimo tai-chi potrebbe fare! I pesi manco a pensarci... Ma tornando al discorso...ho praticato, in passato, un'arte marziale tradizionale e probabilmente qualche beneficio al livello fisico ne ho tratto, ma il gioco non e' valso la candela nel senso che avrei potuto ottenere gli stessi benefici fisici facendo stretching ed un po' di corsa per i fatti miei (e senza spendere una lira!). Insomma secondo, me per i pochi risultati concreti che offrono, le arti marziali tradizionali sono assolutamente sopravalutate ed in fondo...inutili! Detto terra terra: promettono moltissimo, chiedono moltissimo, ma poi in pratica danno molto poco...il gioco non vale la candela in questo caso! Prendiamo in considerazione il lato principale per il quale, in genere, una persona "comune" inizia a fare un'arte marziale: la difesa personale. Dico subito le cose come stanno: scordatevi le coreografie (perche' tali sono!) di tutti i films di arti marziali, tipo quelli di Bruce Lee, che avete visto: NON ESISTONO super uomini capaci di fare quelle cose ed in grado di mettere, da soli e senza armi, KO in due minuti 30 o piu' energumeni...non credete a chi vi dice che cose come la forza, il peso e l'eta' non contino nulla (classici luoghi comuni dei marzialisti tradizionali). Come pretendere poi di sapersi difendere se non si e' abituati a sostenere una concreta situazione di contatto fisico in cui una persona ci attacca cercando di danneggiarci...? Per non parlare del fatto che spesso e volentieri e' certa mentalita' che manca...parliamo della difesa spicciola in mezzo alla strada: a parte che se per voi conta solo questo allora fareste prima a prendervi una 44 Magnum invece di sputare sangue in una palestra, inoltre prima ancora della tecnica, del fisico e di tutto il resto, quello che conta veramente in strada e' una certa mentalita' da "zingaro" che le arti marziali tradizionali, con tutti quei richiami "new age" alla non violenza ed alla pace, finiscono inevitabilmente per trascurare; si tratta di non essere polli piu' che altro...nel senso che il 90% delle risse a cui ho assistito, o a cui in passato ho partecipato, sono sempre iniziate alla "traditora", cioe' c'era sempre qualcuno che colpiva, a sorpresa, con violenza un altro...ed in questo caso chi inizia ha il triplo del vantaggio in piu', quindi e' sempre meglio essere i primi, mors tua vita mea! Certamente non sto dicendo che i comuni sport da combattimento possano preparare totalmente ad affrontare certe situazioni, ma sicuramente sono piu' efficaci quest'ultimi, in una situazione concreta, che tutto il karate ed il kung fu che volete...!! Per la poca esperienza personale che ho, ritengo che una combinazione di thai boxe e brasilian jiu jiutsu siano la cosa piu' micidiale che possa esistere al livello di concreta difesa personale...in parole povere: la realta' e' molto piu' "terra terra" e meno "ideale" di quanto alcuni ci vogliano far credere, ergo lasciate perdere tutte quelle chiacchiere new age su energie, Ki, centri energetici, Via, meditazioni varie ed assortite, il Vuoto, ecc., ecc., se volete imparare a difendervi non c'e' altro modo che soffrire in palestra, tutto il resto (crescita' spirituale, attivazione del Corpo Energetico, ecc.) e' solo fuffa pseudo-spirituale di"Maestri" che cercano di abbindolarvi con la loro parlantina... Per non parlare poi della vera e propria esaltazione "orientalistica" di certi individui che iniziano a pontificare su Taoismo, Budda vari, Indusiamo & Co.; personalmente certe chiacchiere mi lasciano del tutto indifferente, per non parlare del fatto che certi pseudo-maestri di arti marziali sembrano piu' dei bonzi tibetani, da come parlano, che dei combattenti (quali, in teoria, dovrebbero essere!) e poi non me ne puo' fregar di meno di certi discorsi new age-orientallegianti quando qua in Europa abbiamo una Fior di Cultura da riscoprire...altro che certi brodini di "Armonia Universale"!! Ma si sa, per certi saggi marzialisti in "odor di santita'" la violenza VERA e' cosa da ripudiare (ed infatti preferiscono dare pugni e calci all'aria...) e quindi non possono far a meno di scandalizzarsi quando vedono una goccia di sangua in un incontro, per esempio, di boxe...mah! Francamente ritengo che gli sport da combattimento siano un'utile valvola di sfogo, non l'unica ovviamente, per incanalare l'agressivita' che, piu' o meno, tutti noi abbiamo; senza contare gli innegabili benefici, sia al livello fisico che psichico, che derivano da una pratica seria e continua di questi sport. Personalmente sono stato sempre "fissato" per uno stile di combattimento il piu' possibile realistico ed efficace, visto e considerato che tutti gli sport da combattimento hanno delle regole che limitano di molto il tipo di attacchi e quindi di danni che possono essere inflitti all'avversario; non stupisce quindi che sia rimasto positivamente impressionato dall'ultima "novita'" in fatto di sport da combattimento: il vale tudo (che significa, in portoghese, "vale tutto"). Il vale tudo e' un combattimento dove le protezioni e le regole sono ridotte all'osso e quindi si verificano, spessissimo, delle situazioni che ricordano delle vere e proprie risse da strada: per esempio un combattente e' per terra e l'altro gli salta con i piedi sopra la schiena... E', in sostanza, uno sport da combattimento "estremo" che ha avuto origine in brasile alcuni decenni fa, ma poi nei primi anni '90 ha iniziato a diffondersi anche in molti altri paesi del mondo grazie ad una competizione pionieristica nota come UFC (Universal Fighting Championship), le cui prime edizioni furono organizzate da Rorion Gracie (uno dei fratelli della famosa famiglia Gracie) e da Jhon Milius (fu quest'ultimo a curare la parte piu' prettamente scenografica dell'evento - come il ring ottagonale con la gabbia...). Scopo dell'evento era di permettere il confronto fra atleti di qualsiasi disciplina marziale e\o sport di combattimento, da qualunque nazione del mondo e di qualsiasi peso (nel senso che gli avversari non erano divisi per categorie di peso); le protezioni ammesse erano la classica conchiglia ed il paradenti, mentre le regole erano queste: niente morsi, niente dita negli occhi, niente microleve articolari alle dita...il resto era TUTTO permesso!! Ovviamente non c'erano i rounds... I pronostici davano per vincenti gli atleti piu' grossi ed appartenenti alle classiche discipline da "percussione" tipo savate, thai boxe, boxe, ecc., ma le cose andarono diversamente: con grande sorpresa di molti si videro judoka e lottatori mettere KO o sottomettere avversari di tutto rispetto provenienti dal mondo della kick, della thai, ecc., ma la VERA rivelazione del torneo fu Royce Gracie (uno dei fratelli di Rorion)! Royce era dotato di un fisico nella media (75 Kg) e per nulla muscoloso, a vederlo cosi' sembrava uno smilzetto qualsiasi e NESSUNO avrebbe scommesso nulla su di lui...ma Royce Gracie vinse le prime edizioni dell'UFC sbaragliando la concorrenza (spesso costituta da bestioni di 120 Kg!!) e facendo, letteralmente, la "rivoluzione copernicana" degli sport da combattimento! Ecco arrivato il momento del brasilian jiu jiutsu! In sostanza il suo stile e' una specie di lotta a terra condita con percussioni di tutti i tipi e leve articolari molto tecniche che al tempo, al di fuori del Brasile (patria dei Gracie...), nessuno o quasi conosceva. Da quel momento molta gente non pote' piu' ignorare la realta' ed oggi chi si avventura sul ring di un vale tudo senza conoscere per nulla le tecniche del brasilian jiu jiutsu e' solo un suicida! Dalla prima edizione dell'UFC ne e' passata di acqua sotto i ponti e molte cose sono cambiate...le regole dell'UFC sono diventate piu' "morigerate" (per esempio: si sono introdotte le categorie di peso ed i rounds) e quindi nel mondo sono sorti altri tornei (spesso diventati piu' famosi dell'UFC) che avevano come scopo quello di portare avanti un discorso di vale tudo il piu' "incontaminato" possibile: molto noto e', ad sempio, il Pride. Alcuni grandi atleti del vale tudo sono: Royce Gracie, Rickson Gracie, Renzo Gracie, Royler Gracie, Bas Rutten, Sakuraba, Dan "the beast" Severn, Kevin Randelmann, Mark Kerr, Frank Shamrock, Oleg Taktarov e molti altri. Ovviamente l'UFC creo' subito un vespaio di polemiche e fu vietato in molti stati americani a causa della sua estrema violenza...io dico solo questo: nessuno obbliga un atleta a salire su un ring (e questo, ovviamente, in tutti gli sport da combattimento), durante il match vi e' un arbitro che interrompe l'incontro non appena intuisce che la situazione sta per degenerare, gli avversari possono ritirarsi in ogni istante ed un medico monitora lo stato di salute degli atleti durante la competizione...insomma probabilmente si rischia di piu' la vita ad andare a vedere Roma-Lazio piuttosto che a salire su un ring! |