Il corpo di Ballo del Teatro dell'Opera

Agli inizi del 1928, quando il Teatro Costanzi dopo la sua ristrutturazione assunse il nome di Teatro Reale dell'Opera, venne istituita la Scuola di Ballo, che non soltanto doveva iniziare alla danza i giovani allievi, ma provvedere altresì alla costituzione di un vero e proprio Corpo di Ballo. Inizialmente il Corpo di Ballo formò con la Scuola un'unica entità, denominata "Corpo di Ballo della Scuola del Teatro dell'Opera", ed ebbe come primi direttori Ileana Leonidoff per le allieve e Dimitri Rostaff per gli allievi. Ad essi successe, tre anni dopo, Nicola Guerra, l'ultimo grande esponente della tradizione ballettistica italiana dell'Ottocento, il quale alla compagnia capitolina impose il suo autorevole "marchio di qualità". Nel 1934 le redini passarono al russo Boris Romanoff ed il Corpo di Ballo dell'Opera, che già nel 1935 contava 47 elementi, crebbe ancora artisticamente anche grazie alla presenza di Ettore Caorsi, primo ballerino di fama internazionale, e si caratterizzò per la particolare valentia della componente maschile, laureando danzatori che si affermarono poi nei teatri di tutta Italia. Nel 1938 avvenne la separazione tra la Scuola di Ballo affidata alle sorelle Teresa e Placida Battaggi, e la Compagnia di Balletto alla cui direzione approdò Aurelio Milloss, la personalità più di spicco della danza in Italia in quel tempo, mentre "prima ballerina assoluta" veniva nominata Attilia Radice, una delle ultime pupille di Enrico Cecchetti. Dal dopoguerra ai nostri giorni, il Balletto dell'Opera di Roma ha potuto contare su maestri e direttori di chiara fama; oltre ancora allo stesso Milloss, fra gli altri Anton Dolin, Erik Bruhn, Zarko Prebil, André Prokovski, Maya Plissetskaya, Pierre Lacotte, Vladimir Vassiliev, Elisabetta Terabust, Giuseppe Carbone ed Amedeo Amodio. Dal 15 novembre la direzione del Corpo di Ballo sarà affidata a Carla Fracci. Nel repertorio della Compagnia figurano i maggiori Balletti della tradizione ed i lavori dei più importanti coreografi italiani e stranieri, antichi e moderni: da Petipa a Balanchine, da Folkine ad Ashton, Petit, Massine, Cranko, Manzotti, Bournonville, Bigonzetti, Cannito, North, Amodio, Gades, Limòn, Nureyev. Analogamente i più rinomati artisti di questo secolo hanno collaborato per scene e costumi ed innumerevoli "stelle" della danza mondiale hanno calcato le tavole dell'antico Costanzi in qualità di ospiti accanto ai talenti locali. Un antico blasone, quindi, per una Compagnia che, nonostante le alterne vicende del passato, conserva oggi, con un organico di 70 elementi, grandi potenzialità.