Gerusalemme
Il giovane mussulmano alla sua amata ebrea
di Mario Luzi
 
Sei cosė forte e leggiadra,
profumi di gelsomino.
Stringerti fra le braccia,
morderti, sbaciucchiarti
č il sogno della notte
e del mattino.
E poi le risa
che scrosciano dalla gola birichina.
Nel caldo del tuo seno
si scioglie il mio vigore
di guerriero levantino.
Non chiudere la porta
mai, apri, aprila al mio cuore.
 
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