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- Debutto
sotto il segno di Pacolli
- Loredana:
"Io sarò la voce della rabbia, Carla il
gesto"
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- Roma - "Sono
sempre stata una donna contro e lo sarò anche in
questo spettacolo". avvicina il ritorno di
Loredana Bertè. La turbolenta cantante sarà la
protagonista, a partire da domani a Roma, alle
Terme di Caracalla, di "Gerusalemme",
spettacolo di musica, danza e canzoni scritto e
diretto da Beppe Menegatti: una sorta di
"Romeo e Giulietta" dei nostri tempi
sulla lotta tra due famiglie, una musulmana e
l'altra ebrea, e l'amore di due adolescenti,
Mohagen e Joelle. Con lei, in un inedito
"duetto", ci sarà Carla Fracci con i
danzatori del Teatro dell'Opera. "Sarò una
madre ebrea - annuncia la Bertè che, nel corso
dello spettacolo, interpreterà due suoi testi e
quattro liriche composte dal poeta Mario Luzi -
una donna che grida la sua rabbia e il suo orrore
per la morte del figlio. Una madre arrabbiata che
si esprime attraverso canti strazianti e un rock
duro e metallico". La nuova avventura della
Bertè, dopo numerose vicissitudini
discografiche, ha un ispiratore: Bejet Pacolli,
imprenditore albanese e marito separato di Anna
Oxa. "E' un grande amico - spiega la
cantante - insieme abbiamo progetti discografici.
E' un uomo serio, un imprenditore di altissimo
livello, ma soprattutto capisce di musica. Vuole
produrre il mio prossimo disco. Ben venga la
rinascita di Loredana Bertè sotto il segno di
Pacolli. Preparando questa
"Gerusalemme" - racconta la cantante -
mi sento elettrica, ho accettato con una buona
dose di incoscienza. All'inizio pensavo di non
farcela, di non essere all'altezza, Luzi aveva
detto di non sentrirsi particolarmente a suo agio
con una rockettara. Eppure tra noi è nata una
grande amicizia. Ora sto pensando di chiedergli
di scrivere altri due o tre pezzi da inserire nel
mio ultimo cd".
- La Bertè ha
rivisitato le stesse liriche di Luzi,
accompagnate dalle musiche di Verdi, dalle
percussioni di Tullio de Piscopo, dai suoni e
dalle sirene dei bombardamenti aerei, simbolo
dell'emergenza quotidiana in cui vive la
Palestina e Gerusalemme. "Io sarò la voce,
la Fracci il gesto - spiega la Bertè - ed
entrambe saremo madri. Io lo sarò per la prima
volta nella mia vita. Ho sempre perso tutti gli
uomini che ho amato perchè non sono mai riuscita
a fare la mamma. Sono stata amica, fidanzata e
amante ma mamma mai". La Bertè comunque non
rinuncia alla sua vena polemica: "Solo quel
genio di Menegatti avrebbe potuto ricondurmi a
teatro, è un uomo capace di aprire portoni, non
come Pavarotti che è un cantante antico. I suoi
concerti? Sono fatti per distruggere e massacrare
gli artisti, per stroncare le carriere. Pavarotti
- dichiara la Bertè - sta esagerando, forse è
per questo che ci sono sempre meno artisti pronti
a cantare con lui. Un business che si sta
esaurendo".
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