4^ LEZIONE

 

Nomi maschili in –ir.

 

In ir escono soltanto vir, viri, uomo, e i suoi composti.

 

CASO

SINGOLARE

PLURALE

NOM. vir L’uomo Vir-i Gli uomini
GEN. Vir-i Dell’uomo Vir-orum Degli uomini
DAT. Vir-o All’uomo Vir-is Agli uomini
ACC. Vir-um L’uomo Vir-os Gli uomini
VOC. vir O uomo Vir-i O uomini
ABL. In vir-o Nell’uomo In vir-is Negli uomini

 

Nomi neutri in –um.

 

I nomi in –um della seconda declinazione sono tutti di genere neutro. Neutro ( neuter ) significa propriamente né l’uno né l’altro, quindi né maschile né femminile.

Questi nomi si declinano secondo il seguente modello:

 

CASO

SINGOLARE

PLURALE

NOM.

Bell-um

La guerra

Bell-a

Le guerre
GEN.

Bell-i

 

Bell-orum

 
DAT.

Bell-o

 

Bell-is

 
ACC.

Bell-um

 

Bell-a

 
VOC.

Bell-um

 

Bell-a

 
ABL.

Bell-o

Con la guerra

Bell-is

Con le guerre

 

Osservazioni: i nomi neutri in –um della seconda declinazione differiscono dai maschili e femminili solo nei tre casi diretti: nominativo, vocativo e accusativo ( singolare –um, plurale –a ). In tutte le declinazioni i nomi neutri hanno questi 3 casi uguali tra loro.

 

Particolarità della 1^ declinazione:

 

  1. Genitivo singolare in –as (anziché in –ae). – Lo può avere il nome familia unito a pater, mater, filus, filia:

pater familias = padre di famiglia

filius familias = figlio di famiglia.

  1. Dativo e ablativo plurale in –abus ( anziché in –is ).- Lo hanno alcuni nomi femminili, quando si voglia evitare confusione con i corrispondenti maschili della seconda declinazione. I più comuni sono dea e filia.

Diis et duabus = agli dei e alle dee

Filiis et filiabus = ai figli e alle figlie.

  1. Pluralia tantum ( soltanto plurali ). – Alcuni nomi si usano soltanto al plurale. Essi possono corrispondere in italiano a nomi singolari o plurali. Esempi:

divitiae, arum = la ricchezza; Pisae, arum = Pisa

Proverbi latini.

 

Ø     Qui (chi ) invenit (trova ) amicum, invenit thesaurum

Ø     Gallinae filius albae

Ø     Oculus domini saginat (ingrassa ) equum

Ø     Deo gratias [ sott: agimus gratias = rendiamo grazie ]

Ø     Medice, cura te ipsum (stesso )

 

Come si traducono?

 

Cerchiamo il verbo: “invenit”, “saginat”, “cura”. Essi ammettono il complemento oggetto?

che cosa?  - Compl. Oggetto – Accusativo

Cerchiamo la desinenza del compl. oggetto e troviamo “amic-um”, “equ-um”, “ips-um”.

Adesso possiamo tradurre:

Ø     Chi trova un amico, trova un tesoro

Ø     Figlio della gallina bianca

Ø     L’occhio del padrone ingrassa il cavallo

Ø     Grazie a Dio

Ø     Medico, cura te stesso.

 

Quindi: quid ( che cosa ) invenit qui ( chi ) amicum invenit?

 [ Rispondi in latino ]

 

 

Prova a tradurre queste frasi:

Ø     Puellae silentio ( = in silenzio ) sedent et magistram attente ( = attentamente ) audiunt.

Ø     Italia magna ( = grande ) Europae paeninsula ( = penisola ) est.

Ø     Pater familias filiis et filiabus diligenter  ( = diligentemente ) consulere ( = provvedere ) debet  ( deve ).