Caterina Amoretti I B

RESOCONTO SULLA GITA A TORINO

 

 

Venerdì scorso ho partecipato, insieme ai miei compagni di classe e ad altri della mia scuola, ad una gita scolastica a Torino. Anche se non era la prima volta, io ero comunque molto eccitata all’idea e , nei giorni precedenti, aspettavo con impazienza il momento di partire.

Sto sempre molto volentieri con i miei amici e le gite sono per noi un ‘occasione di grande divertimento. Ci siamo ritrovati alle sette e mezza di mattino e, salutati i nostri genitori, siamo saliti sul pullman accompagnati dai nostri insegnanti. Se un viaggio lungo circa quattro ore può per alcuni essere noioso, per noi invece è uno dei momenti più belli della giornata: subito infatti abbiamo cominciato a cantare, ascoltare musica , giocare e chiacchierare.

Man mano che proseguivamo, ho notato il paesaggio piemontese, che conosco abbastanza bene, visto che ci vado spesso con i miei genitori,e che mi piace particolarmente perché è molto diverso dal nostro anche se a noi vicino . Mentre attraversavamo una sterminata pianura potevamo scorgere le colline e, in lontananza, le montagne ancora imbiancate sulle cime.

Dopo una breve sosta in autostrada, siamo arrivati a destinazione e subito abbiamo pranzato al sacco in una zona tranquilla. Risaliti sul pullman abbiamo raggiunto il Museo Egizio che era la meta principale della nostra visita. La storia degli Egizi mi ha sempre affascinato da quando ho iniziato a studiarla e non era nemmeno la prima volta che vedevo delle mummie (ne ricordo infatti alcune viste a Roma durante un viaggio con i miei nonni); devo comunque dire che tutti insieme in quel grande museo i reperti mi hanno fatto una grande impressione.

La civiltà egizia mi affascina soprattutto per i suoi misteri dei quali ho spesso sentito parlare anche in televisione o al cinema e finalmente ho potuto vedere anch’io molte cose da vicino. Accompagnati dalla guida e da un opuscolo divertente con domande sui reperti abbiamo visto dipinti , sarcofagi, statue, ma soprattutto la famosa Stele di Rosetta, grazie alla quale sono stati decifrati i geroglifici, e le mummie . Queste ultime, oltre alla tomba di Kha , mi hanno davvero impressionato per la loro particolarità, anche pensando al lungo e complesso processo di imbalsamazione che quegli uomini di migliaia di anni fa erano in grado di compiere.

Fuori dal museo ho scattato qualche fotografia per avere un ricordo della gita e ho acquistato alcune cartoline.

La nostra avventura non era ancora finita: abbiamo raggiunto un Castello Medievale e poi il parco del Valentino costeggiando il Po. Durante questa sosta ho scattato ancora delle foto con i miei amici prima di risalire definitivamente sul pullman per il viaggio di ritorno. Come al solito, eravamo tutti stanchissimi, ma questo non ci ha impedito di divertirci ancora insieme cantando, giocando o guardando un film: solo i più sfiniti si sono raccolti in fondo al pulmann per riposare. Al ritorno abbiamo trovato puntuali ad attenderci i nostri genitori e ci siamo salutati contenti della bella giornata trascorsa. Tuttavia,per rispondere alla mamma che mi sommergeva di domande sulla gita e che si preoccupava perché non avevo mangiato abbastanza, come al solito secondo lei, non avevo più nè la forza né un filo di voce che avevo tutta consumata nei canti e nelle chiacchiere della giornata. Aspetto con impazienza che i miei insegnanti organizzino altri viaggi come questo.