Il conto corrente

Aprire un conto corrente bancario è cosa semplice e gratuita, ma è utile tenere ben presente che la banca richiede il rimborso delle spese sostenute per le singole operazioni svolte dal cliente, quali ad esempio i prelievi tramite bancomat e il pagamento delle bollette. Qui di seguito, un’utile guida per sapere come aprire, chiudere e gestire un proprio conto corrente.

Aprire il conto corrente

L’operazione di apertura del conto non prevede costi, gli unici requisiti sono essere maggiorenni, non essere incorsi in fallimenti, presentarsi con un documento di identità non scaduto e il codice fiscale. Il momento clou è il deposito della firma: prima sul contratto di apertura e poi sullo specimen, una scheda che viene archiviata dalla banca e usata in caso di futuri controlli per verificare l'autenticità della firma.
Dopo la firma del contratto di apertura, la banca fornisce il numero del nuovo conto corrente, da non perdere né dimenticare, perché verrà richiesto prima di effettuare qualsiasi operazione.

Il titolare del nuovo conto dovrà ricordare anche le coordinate bancarie che gli verranno assegnate, ovvero:

il codice Abi, che identifica l'istituto di credito scelto;
il codice Cab, che consente di riconoscere l'agenzia dove è aperto il conto rispetto alle altre agenzie dello stesso istituto di credito.

A quel punto il conto corrente è in tutto e per tutto attivato. Prima di poter effettuare le operazioni, è necessario però aver depositato sul conto una somma in contanti. Se il versamento avviene tramite assegno bisognerà aspettare qualche giorno perché avvenga l’accredito.


Al momento dell'apertura è bene informarsi anche sull'ammontare del fido bancario ovvero sull'importo massimo che verrebbe coperto dalla banca se il deposito dovesse esaurirsi e si fosse costretti ad "andare in rosso".

Il titolare del conto corrente può delegare una persona di sua fiducia, il quale può effettuare tutte le operazioni, agendo in nome e per conto del titolare. Gli è preclusa solamente l’operazione di chiusura del rapporto.

Il tasso d'interesse

Il tasso d’interesse è il rapporto fra l’interesse pagato e il capitale prestato, generalmente riferito al periodo di un anno. Va contrattato con la banca prescelta e dipende dall’entità della somma che viene depositata e dalla regolarità con cui le somme verranno versate, ad esempio se il titolare del conto è intenzionato a versare il suo stipendio o pensione, la banca potrà contare su importi sicuri ogni mese.

La percentuale del tasso d'interesse creditore offerta dalla banca, si differenzia in tasso lordo e tasso netto. Nell'indicare una percentuale, la banca si riferisce sempre al tasso d'interesse al lordo della ritenuta d'imposta obbligatoria per legge, oggi fissata al 27%. Per avere il reale rendimento del proprio conto corrente, è bene farsi comunicare anche il tasso d'interesse al netto della suddetta imposta.

Chiudere il conto corrente

Se il conto corrente non è "in rosso", il titolare può chiuderlo quando vuole ed eventualmente trasferirlo in un'altra banca. La richiesta deve essere comunicata all'istituto di credito in forma scritta, allegando il libretto con gli assegni non utilizzati, tessera bancomat e carta di credito.
I tempi per l'effettiva chiusura dipendono dalle operazioni che sono ancora in sospeso sul conto: pagamenti tramite carta di credito e assegni, accrediti di stipendio o pensione, ecc.
La banca addebiterà al correntista le spese di tenuta conto dal 1° gennaio dell'anno al momento della disdetta del conto; le spese di invio dell'estratto conto finale; le spese di chiusura. Se sul conto sono stati depositati anche titoli, l'operazione di trasferimento ad altra banca è decisamente più costosa, ma il titolare potrebbe decidere di mantenere "in vita" il conto corrente anche solo a questo scopo, trasferendo esclusivamente il deposito monetario.

L'estratto conto

L'estratto conto è il documento in cui vengono riportate tutte le operazioni effettuate sul conto corrente. Il saldo finale indicato deve sempre coincidere (o discostarsi solo per le spese di commissioni e varie) con quanto risulta dalla contabilità personale tenuta dal correntista. La scelta della periodicità dell'estratto conto è a discrezione del titolare del conto e può essere annuale, semestrale, trimestrale, mensile. Al 31 dicembre vengono calcolati, all’attivo gli interessi maturati nell'anno a favore dell'utente. Al passivo, la ritenuta fiscale sugli interessi attivi; le spese per le operazioni avvenute nell'anno; le spese di amministrazione (o di chiusura) del conto; gli eventuali interessi debitori, se il saldo è sceso anche per un solo giorno sotto lo zero.

Le informazioni riportate sull'estratto conto riguardano il saldo iniziale e finale del periodo preso in considerazione;il tipo di operazioni effettuate e le commissioni previste per ciascuna; le spese di tenuta conto; gli interessi creditori, cioè gli interessi maturati a nostro favore sulla somma depositata; i giorni di valuta relativi a ciascun movimento; se il conto è andato "in rosso", gli interessi debitori sullo scoperto, cioè sull'importo anticipato dalla banca per coprire i prelievi effettuati oltre il proprio margine di saldo; la commissione di massimo scoperto.