Alto numero di scarcerazioni: un'altra ragione per l'abolizione della pena di morte
Da quando la pena capitale è stata ripristinata negli Stati Uniti d'America nel 1976, circa 100 persone, che erano state erroneamente condannate a morte, sono state rilasciate, e oltre 750 persone sono state giustiziate (260 nel solo Texas). Pertanto, è ragionevole dire che è stata scarcerata una persona ogni 7,5 persone giustiziate. Queste statistiche sono spaventose e sollevano profonde preoccupazioni circa le imperfezioni del sistema legale. E' stato a causa di simili preoccupazioni che tutte le democrazie occidentali hanno deciso di abolire questa pratica. Tutte, tranne gli Stati Uniti d'America.
I problemi esistenti nel sistema di giustizia penale nei casi capitali sono stati ben documentati e includono inadeguata assistenza legale per i poveri, discriminazione razziale, cattiva condotta da parte della polizia e della Pubblica Accusa, testimonianze discutibili rilasciate da informatori carcerati, dichiarazioni non vere di cosiddetti esperti testimoni d'accusa, appelli e procedure di clemenza pieni di errori.
Nonostante il Texas abbia approvato una nuova legge lo scorso anno che prevede una miglior difesa legale per coloro che non possono permettersi un avvocato privato, ancora oggi gli imputati indigenti non beneficiano di una migliore ed adeguata difesa legale. Nonostante una nuova legge che consente il test del DNA, Windell Broussard è stato giustiziato di recente senza aver avuto la possibilità di sottoporsi a tale test, pur richiesto dai suoi avvocati subito dopo l'approvazione della legge.
Monty Delk, affetto da problemi mentali, è stato recentemente messo a morte, nonostante una nuova legge che avrebbe dovuto prevenire la sua esecuzione, visto che Delk - data la malattia - non era in grado in alcun modo di aiutare i suoi legali.
Sta diventando sempre più chiaro come i Procuratori Distrettuali e i Giudici riescano con successo ad eludere le nuove leggi ed i miglioramenti apportati al sistema di giustizia penale. Le previsioni sulla "futura pericolosità" fatte da esperti psicologi, la cui testimonianza pesa su un'eventuale condanna a morte, sono quasi sempre sbagliate.
La dottrina degli "errori senza conseguenze" adottata dalla Corte di Appello Penale del Texas ha reso possibile la condanna a morte di molte persone in questo Stato, nonostante alcune di queste persone sostenessero di avere prove inconfutabili della loro innocenza. In pratica, la clemenza è una cosa sconosciuta in Texas. Il Texas infrange le leggi internazionali ogni volta che giustizia un imputato minorenne all'epoca del reato o un cittadino di un altro Paese non adeguatamente informato dei propri diritti consolari previsti dalla Convenzione di Vienna.
Almeno sette uomini sono stati liberati dal braccio della morte del Texas da quando la pena capitale è stata ripristinata nello Stato nel 1982. Questi uomini non sono stati rilasciati perché il sistema funziona, bensì grazie all'intervento di attivisti ed altre persone che credevano nella loro innocenza. Queste persone sarebbero state senz'altro giustiziate se fossero state già in essere le nuove leggi e le procedure in vigore da qualche tempo che hanno velocizzato le esecuzioni.
Diversi studi hanno dimostrato che la pena capitale non ha alcun effetto deterrente. La natura arbitraria e capricciosa della pena di morte è stata ripetutamente dimostrata. Le differenze economiche, razziali e geografiche nell'applicazione della pena di morte sono ampiamente documentate. La maggior parte dei cittadini non è d'accordo con l'esecuzione di imputati minorenni all'epoca del reato e di persone affette da gravi malattie mentali.
E' davvero ora di cambiare le cose.
Quando la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiarò una moratoria sulle esecuzioni negli anni '70 lo fece perché la pena di morte veniva applicata in modo arbitrario e capriccioso. Oggi, la pena di morte viene ancora applicata in modo arbitrario e capriccioso. E questo è diventato evidente, dato il numero considerevole di sforzi, sia a livello statale che federale, fatti per dichiarare nuovamente una moratoria sulle esecuzioni al fine di esaminare il sistema e porre rimedio agli errori. Questi sforzi sono altamente raccomandabili e dovrebbero continuare.
Tuttavia, a livello nazionale, dovremmo cercare anche di ottenere una modifica alla Costituzione degli Stati Uniti, una modifica che abolisca la pena di morte, così come fatto con la schiavitù nel 1800. L'Ottavo Emendamento della nostra Costituzione proibisce le pene "crudeli ed insolite". La pena di morte è crudele ed insolita, non soltanto perché viene applicata in modo arbitrario e capriccioso, ma anche perché uccide degli essere umani senza che ciò sia necessario. La società può infatti proteggersi in altri modi, ad esempio mettendo in carcere i criminali per lunghi periodi.
E' chiaro che non c'è alcun bisogno di continuare con le esecuzioni in una società moderna.
Marzo 2002
David Atwood,
Co-fondatore Texas Coalition to Abolish the Death Penalty Houston, Texas