Kenneth Foster

nel braccio della morte, falsamente accusato come complice di un delitto

Una sera, a tarda ora, Kenneth stava guidando la sua auto con tre passeggeri a bordo. Uno di loro, un certo Brown, scese fuori e si allontanò di una ventina di metri mentre gli altri rimanevano seduti nell’auto. Non molto tempo dopo fù udito uno sparo.

La pubblica accusa falsamente asserì che Brown aveva voluto portare a termine una rapina progettata insieme ai suoi amici. La vittima, Michael LaHood jr., era il figlio di un avvocato molto influente che creo’ ad arte delle prove di colpevolezza contro Kenneth fin dall’inizio del processo.

La vittima si trovava sul luogo del delitto con la sua amante. La ragazza era una testimone oculare del fatto e più tardi fece delle affermazioni contraddittorie riguardo lo svolgersi degli avvenimenti. Nella prima versione affermò di sentirsi seguita, così si avvicinò all’auto di Kenneth e colpì con le mani la stessa vettura. Fu allora che Brown scese dall’auto seguendo la donna, vestita in maniera succinta, in modo da poterle chiedere il numero di telefono. Più tardi la ragazza affermò di non avere fermato la macchina e disse di aver udito Brown chiedere il portafoglio a Lahood. La donna era coinvolta in una dura battaglia legale per la custodia di sua figlia per cui la prima affermazione risulta più credibile. Dopo la sua testimonianza un po’…arrangiata, le accuse che stava fronteggiando furono lasciate cadere dallo Stato (per un avvenimento non collegato ai fatti). Kenneth fu processato con Brown illegalmente anche se non c’erano dubbi che Brown sparò il colpo e Kenneth rimase seduto nell’auto durante tutto lo svolgersi de fatti senza sapere nulla di ciò che Brown stesse facendo. Brown ammise in aula che quella era la verità. L’accusa sostenne che Brown tentò di rapinare LaHood, poiché la rapina abbinata ad un omicidio consentiva di accusare Kenneth di omicidio (in qualita’ di mandante) e quindi di condannarlo a morte assieme all’esecutore materiale dell’assassinio.

J. Steen, uno degli uomini nell’auto, testimoniò in modo tale da ottenere una pena più clemente sebbene egli non affermò mai che c’era un accordo per fare una rapina, ed in realtà „testimoniò" di non sapere quali fossero le intenzioni di Brown che agì per proprio conto e sparò solo per legittima difesa quando, cioè’, una pistola fu puntata contro di lui, una 9 mm. In aula l’accusa convinse la giuria che LaHood non aveva un’arma. Comunque, nei rapporti investigativi della polizia si provo’ che la vittima aveva numerose armi, inclusa una 9 mm piu’ una fondina per nasconderla (la 9 mm corrisponde alla descrizione di Brown). Non ci furono mai prove per arrestare Kenneth, in realtà tutto prova l’opposto. Tutto dimostra che egli è innocente di questo delitto. Per favore unisciti a noi e sostieni la sua causa. Per altre informazioni sul suo caso, collegati a: www.todesstrafe-usa.de/death_penalty/alive_foster.de

Vi chiediamo, amici italiani, di continuare a sostenerci, prendendo una netta posizione contro questo tipo di ingiustizie ! Interessandovi attivamente al caso di Kenneth, potrete aiutarci a liberare questo innocente. Per favore, unitevi a noi per sostenere la causa di Kenneth.

Per ulteriori informazioni potete scrivere direttamente a Kenneth al seguente indirizzo:

Kenneth Foster Jr. #999232

Polunsky Unit D.R.

3872 FM 350 South

Livingston, Texas 77351

USA

Oppure contattare il seguente indirizzo:

Paolo Scannabucci

Via Esino 145/c

60020 Torrette Ancona (AN)

Italia

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