La discesa e poi il
mare
La
macchina in giardino, fatta lavare il giorno prima, le porte aperte,
il baule aperto, un via vai di valigie, pacchi, sacchetti, ferro da
stiro... Eugenio, il portinaio-giardiniere "tuttofare" ma non
proprio, che quando lo chiamavi per dare una mano ti rispondeva con
aria solerte e rassicurante "Mando subito Antonia" (la moglie),
Eugenio, dicevo era una persona molto simpatica, con un sens of
humour spiccatissimo e per nulla al mondo avrebbe rinunciato al
piacere di fare una battuta, e così anche quando il ferro da
stiro anni '50, pesantissimo, che doveva sistemare nell'unico spazio
vuoto ormai rimasto sull'auto, gli cadde su di un piede, malcelando
una smorfia di dolore, disse: "Per fortuna non c'era la spina
attaccata!".
L'unico
che non rise fu mio padre: guanti di camoscio traforato, maniche di
camicia appena rimboccate, la sigaretta accesa, controllava con aria
tra l'infastidito e il preoccupato, le operazioni di carico,
assicurandosi che la visibilità attraverso il lunotto
posteriore fosse garantita. Finalmente salivamo in macchina sbattendo
"con delicatezza" le porte. Chi rimaneva, ci salutava (qualcuno
piangeva), neanche partissimo per chissà quale
avventura!
Però,
a pensarci bene, quel lungo viaggio in automobile verso il mare aveva
il sapore di un'avventura e metteva addosso una certa ebbrezza: a me,
poi, andare in macchina, mi piaceva da matti: mi piaceva l'odore
della macchina, il rumore del motore, il cambio, la velocità,
il contachilometri... ed ero contento mentre capivo che mio padre,
pur non avendo una grande dimestichezza con i bolidi, ce la metteva
tutta per dimostrarmi che, se voleva, era un gran bel
pilota!
Il suo
punto debole erano i sorpassi; voi capite: guida a destra...
L'equipaggio si accertava della non sopravvenienza né
frontale, né da terga, di altre automobili, quindi urlava:
"Vai, vai che ce la fai!". Il pilota stava sulla fiducia, ma non
troppo, e timidamente iniziava la manovra, spostandosi verso il
centro strada. Nel frattempo, però, ci piombavano addosso
altre auto (per lo più con targhe MI e VA) che costringevano
alla rinuncia. D'altra parte mio padre era notaio e la forma mentis
del notaio è congeniale alla prudenza (guida a destra è
sinonimo di tale virtù) ed il sorpasso era molto poco
praticato; essi, i notai, soprattutto i notai di allora, superavano
di rado: solo per "necessità o utilità
evidente".