La Giostra di Bastian

 

C'era sempre, in quegli anni, una sera di maggio che da Piazza Catena ti arrivava il profumo dei tigli, a ondate, irresistibili...

C'era sempre, in quegli anni, una sera di maggio che da Piazza Alfieri saliva il rumore delle giostre in movimento ed il profumo del torrone.

C'era sempre, in quegli anni, un compagno che ti chiamava dalla strada, molto prima dell'ora dell'appuntamento, e così la frutta, finivi per mangiarla giù per le scale...

I piccoli risparmi raccimolati durante l'anno venivano profusi in giri di giostra, sull'8 volante, sulle gabbie, o a sparare alla fotografia o all'orso o per vedere i baracconi, la donna sirena, l'uomo lupo, la balena più grande del mondo...

Le signorine "Vuol sparare, bel giovane?" cominciavano ad esercitare il loro fascino, e qualcuno di noi se ne innamorava perdutamente. Anche l'autopista aveva il suo fascino: sembrava di guidare delle macchine vere e così aspettando che la n. 11, quella blu, la più veloce, si liberasse, riuscivamo anche ad accenderci una Nazionale Super senza filtro ed a passarcela di mano in mano.

Ma il posto migliore per fumare di nascosto era la Piazza d'Armi, d'inverno quando calava il nebbione e tu eri quel puntino rosso e io quell'altro puntino, ardente e clandestino.

C'era sempre, in quegli anni, una sera di maggio che in quella stessa Piazza "bruciavano" i fuochi e la gente guardava per aria e faceva OHOHOHOH! e poi partiva la Colomba che doveva incendiare il Castello e noi facevamo di nuovo OHOHOHOH! e poi ci toccavamo in tasca e facevamo OHOHOHOH! mi han fregato il portafoglio!!!!

E non c'era sera di maggio che rinunciassimo a fare un giro su quella Giostra là, sistemata più o meno di fronte al Reale, ai piedi del monumento del grande Vittorio (ALFIERI, naturalmente), e i giri erano belli, i giri erano lunghi.