Dal "Dizionario dei cantautori"
di Giangilberto Monti e Veronica Di
Pietro
(Garzanti, 2003)
Giorgio Conte (pag. 139)
Autore e chansonnier, Giorgio Conte nasce ad
Asti il 23 aprile 1941.
Con il fratello Paolo condivide sia gli studi
in legge, sia la passione
per il jazz e la canzone francese. Le loro
prime esperienze musicali
vedono Giorgio alla batteria e Paolo al
vibrafono, fino all'incontro con il
Clan di Adriano Celentano e la stesura a
quattro mani di brani celebri,
come "Una giornata al mare" (1971).
Più tardi le loro strade si separano,
anche se Giorgio continua a firmare
canzoni di successo, interpretate da Fausto
Leali e Wilson Pickett -
"Deborah" (1968) - Rosanna Fratello - "Non
sono Maddalena (1969)
- Mina, Milva, Ornella Vanoni e Francesco
Baccini. Accanto al lavoro
di legale, si dedica al teatro, lavora con
l'umorista e scrittore Bruno
Gambarotta e collabora a diversi programmi
radiofonici, come "Quelli
che la radio..." su RadioRai con Giorgio
Comaschi.
Negli anni Ottanta pubblica i suoi primi album
come autore e interprete:
"Zona Cesarini" (1982) con l'Ariston e "L'erba
di San Pietro" (1987)
con la Fonit Cetra. Nel 1993 viene invitato
sul palco del Club Tenco
Sanremo e decide di abbandonare la professione
per dedicarsi ai
concerti. Si esibisce, oltre che in Italia, in
Austria. Svizzera, Germania,
Francia, Belgio, Olanda, Spagna e Canada, con
notevole riscontro di
pubblico e di critica, mostrando una sottile
vena ironica e una musicalità
da chansonnier. Le sue affermazioni all'estero
spingono la discografia
italiana ad occuparsene: esce con Dischi
Ricordi "Giorgio Conte"
(1993) seguito dal «live» "Concerto"
(1997) - registrato dal vivo in un
castello medioevale nella cittadina svizzera
di Yverdon-les-Bains - e
"La vita fosse" (1997), prima distribuiti in
Europa e Nord America e poi
pubblicati in Italia. Nel 1996 partecipa alla
rassegna musicale
Francofolies, a Montreal: in Canada
tornerà più volte per concerti e
apparizioni televisive, soprattutto nel
Québec.
Giorgio Conte si muove nella stessa direzione
del fratello, con un
minimalisma accentuato nei testi e una musica
più di contaminazione.
"Eccomi qua" (1999), pubblicato dalla
Universal, vede la collaborazione
di Lucio «Violino» Fabbri, Cecilia
Chailly all'arpa, Fabio Treves
all'armonica, Roy Paci (già dei Mau
Mau) alla tromba e Jimmy Villotti
alla chitarra. Dopo spettacoli in Italia,
Svizzera, Francia, Germania e
Spagna, si ripresenta al Club Tenco (1999).
L'anno dopo
"L'ambasciatore dei sogni", distribuito
dall'etichetta Storie di Note,
conferma la linea dell'artista, ancora una
volta chiamato sul palco del
Tenco; l'esibizione apre la strada a un lungo
tour promozionale con un
quartetto swing.
Giorgio Conte è un esempio tipico di
quel cantautorato raffinato che
non trovando sbocchi nella discografia
italiana, si trasferisce in paesi
dove la canzone d'autore ha nobiltà di
genere e un maggior rispetto da
parte del pubblico.